Francesco di Bella è un poeta metropolitano, autore di testi che negli anni hanno lasciato segni indelebili nella vita di moltissime persone, me compreso. Oggi è tra le migliori espressioni artistiche che la Campania abbia saputo regalare al Paese. Lo intuirono in tanti 20 anni fa quando, dagli studi di Help (di Red Ronnie), irruppe nelle case degli italiani portando una ventata di freschezza da Napoli. I motivi del suo successo sono molteplici, e questa non è la sede adatta per approfondirli tutti come meriterebbero. Mi soffermerò soltanto su uno per rendere la dimensione del fenomeno: Francesco di Bella scrive canzoni con la lingua dei sentimenti.
Il dialetto, una lingua che dialoga col cuore
In questi giorni sto rileggendo alcuni scritti di Gramsci, tra cui Lettere dal Carcere.
In una lettera indirizzata a Teresina, del Maggio 1927, informandosi della salute e della crescita di uno dei figli di lei, Gramsci le chiede: In che lingua parla? Spero che lo lascerete parlare in sardo e non gli darete dei dispiaceri a questo proposito. È stato un errore, per me, non aver lasciato che Edmea, da bambinetta, parlasse liberamente in sardo. Ciò ha nociuto alla sua formazione intellettuale e ha messo una camicia di forza alla sua fantasia. Non devi fare questo errore coi tuoi bambini. Intanto il sardo non è un dialetto, ma una lingua a sé, quantunque non abbia una grande letteratura, ed è bene che i bambini imparino piú lingue, se è possibile.
Questo passaggio mi ha fatto riflettere, oggi più di ieri, sull’importanza della lingua e del dialetto, e delle reazioni che è in grado di provocare nell’intimo. Il napoletano è riconosciuto universalmente come una lingua a sé stante, gode di vita propria, registri stilistici e inflessioni peculiari differenti da quelli della lingua nazionale. Un ruolo particolare lo giocano i suoi interpreti, e non tutti, purtroppo, sono in grado di renderle giustizia sotto il profilo culturale ed artistico.
Francesco Di Bella è tra i pochi artisti che riesce a farti sentire i suoi scritti come se ti parlasse dall’interno. Il dialetto è la lingua dei popoli, ma se quel calore ti fa vibrare l’anima capisci che a parlarti è un tuo fratello, uno che ti vuole bene.
In viaggio verso Casa
Quest’anno per Francesco di Bella ricorrono vent’anni di carriera. Una data importante che ‘o Cardillo ha voluto festeggiare anche nella sua Napoli.
Lo spettacolo inizia intorno alle 23:30 con la sala del Lanificio 25 che vomita gente da ogni ingresso. Sold out. Non poteva essere altrimenti.
Francesco entra con al seguito i suoi nuovi compagni di viaggio e, senza tanti fronzoli, attacca con Accireme, Brigante se more e Nuova Gianturco. Poi si ferma, saluta e ringrazia. È visibilmente emozionato e soprattutto felice. Prima di entrare nel vivo del concerto rivolge un pensiero a chi con lui, più di vent’anni fa, diede vita a questo viaggio.
Di Bella salta, canta, suda passando in rassegna i brani più belli dei 24 grana alternati alle hit del nuovo lavoro da solista. Nel suono qualcosa cambia rispetto al progetto Ballads Cafè. È un ritorno al passato, ai fasti degli inizi, ad un suono più deciso, distante dalle sonorità dell’ultimo lustro.
È qualcosa che ha dell’incredibile, ammette. Durante le brevi pause tra un brano e l’altro dialoga con i presenti, li invita a partecipare, manda baci, vorrebbe abbracciarli tutti. L’affetto è ricambiato, le centinaia di presenti sono tutti qui per lui. ‘O cardillo è a casa sua.
Si canta pe’ nun suffrì, prima che esca di scena. È l’una, ma le festa non può concludersi così.
Partono cori da stadio che invocano a gran voce il suo nome. Rientra sulle note di Introdub ed il viaggio riprende. Ci sono applausi, tanti. Non ho niente da dire su ciò che rappresento, canta.
Be’, potrei dire che Francesco Di Bella è un autore a cui si può attribuire il titolo di ambasciatore della musica partenopea. Ma forse “Di Bella spacca” rende meglio l’idea.
Le emozioni scorrono forti. Con Lu cardillo e Stai mai ‘cca cala il sipario.
Saluta ricordando a tutti di essere sempre in viaggio. Un viaggio di musica e canzoni che dura da venti anni e spacca il cuore come il primo giorno.
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Salvatore D’Ambrosio
Francesco Di Bella – Vent’anni Tour – Gallery
Fotografie a cura di Tiziana Teperino – © Copyright 2018 – Tutti i diritti riservati