Quando mi è stato proposto di scrivere due righe su È Tutto Bellissimo del cantautore Gianluca Montebuglio, un flashback mi ha riportato indietro di un paio di anni, quando un amico musicista, tra un caffè e l’altro, prendendo il cellulare esclamò: “tieni!, ascolta questo tizio”. La canzone si intitolava “Cani”. Con stupore l’ho ritrovata “diversa” in questa selezione.
Realizzato l’antefatto, a quel punto, in un angolo recondito del mio io più nascosto, è sorta una forte perplessità: “sarò in grado di esprimere un’opinione che non sia dozzinale, riduttiva o addirittura deforme?”. Lo scopriremo a breve.
Chi. Cosa. Come. Quando. Perché.
Gianluca Montebuglio, per chi non sapesse, è un cantautore campano fortemente dedito all’ “introspezione artistica”. Un artista che ha avuto l’onore e sopratutto il merito di collaborare con grandi nomi della scena partenopea, musicale e non. Tra i più noti, sicuramente, il sassofonista James Senese e Francesco Di Bella, ex frontman dei 24 Grana.
Disponibile dallo scorso Maggio per Octopus Records, È Tutto Bellissimo è un EP di cinque brani intensi. Una raccolta che mette assieme le produzioni ideate e composte negli scorsi anni al fine di accompagnare l’omonima rappresentazione teatrale a cui fa da cornice.
Ripropongo letterale dal comunicato stampa:
“(L’EP. nda) è proprio la raccolta delle canzoni che Gianluca ha scritto per lo spettacolo affidato a Ivano Russo, attore e regista (…). Cinque canzoni, cinque personaggi. Tutti i personaggi, sull’orlo instabile di un terremoto, a raccontarsi. Per questo progetto, Gianluca ha lavorato con Lorenzo de Gennaro (…). Registrato tra marzo e settembre 2017, nello studio di Lorenzo e al Monopattino Recording Studio di Peppe De Angelis, a Sorrento. Il video di lancio, della canzone “Nel sonno di Paolo”, è a cura di Elio Di Pace, giovane regista salernitano (…). Il progetto grafica, invece, è di Pluff Design, mentre le illustrazioni sono di Sara Garagnani, Anna Fraiese, Mario Cipriano, Eugenio De Riso e Alessandro Piacente. Nei live, affiancano Gianluca Montebuglio (basso e chitarra acustica) e Lorenzo (elettronica e chitarra), Antonio Esposito alle chitarra elettrica e Salvo Martone alla batteria.
La sottile differenza tra “concept album” e “album di concetto”.
Probabilmente nemmeno la più fantasiosa interpretazione potrebbe legittimare l’esistenza di una tale differenza. Diversificare l’idea, però, è necessario. Da una parte il “concept”, una sorta di insieme algebrico dove, come frecce, convergono tutte le caratteristiche che lo definiscono; dall’altra l’album “di concetto”, questo in particolar modo, che si libera delle sfumature che lo caratterizzano e, analogamente a prima ma in modo opposto, si può definire come un insieme dal quale tutto il contenuto viene espulso fuori. Ogni soggetto con le proprie modalità, ogni tratto distinto per le proprie peculiarità musicali e sensoriali.
Questa è la mia personale percezione primordiale di È Tutto Bellissimo.
Cinque tracce per un solo tema. Un solo tema per cinque entità.
Il lavoro di Gianluca Montebuglio è fortemente influenzato da un solo avvenimento, per scoprire quale esso sia (senza dubbio alcuno, qualora non aveste letto il trafiletto sul comunicato stampa), è necessario arrivare alla fine della riproduzione. La forma espressa è basilare, ma con accorgimenti di stile ed aggiunte di strumenti (ad esempio la chitarra elettrica e qualche elemento di elettronica) che ne arricchiscono il peso specifico. La narrazione è di una spontaneità unica, in riferimento anche alle tematiche trattate, il pericolo di cadere in una devastante banalità non era certo remoto. Attraverso pochi versi l’autore riesce ad attivare i giusti richiami che si aggrappano all’immaginario di chi ascolta. Interprete indiscusso del concetto è Nel Sonno di Paolo.
Ettore e gli altri è una versione riarrangiata del brano “Cani”, di cui abbiamo fugacemente parlato in principio. Una canzone costruita sulle metafore e sui molteplici significati che suggeriscono.
Segue Io, Libero che ho declinato così: momenti diversi, visioni diverse, accettazione, negazione.
Lei invece è Gaia risente maggiormente la mancanza del supporto contestuale o complementare di una “scena”, una “immagine”, che faccia da telaio e sorregga il criptico oggetto comunicativo di cui si fa portavoce.
Conclude l’esperienza di È Tutto Bellissimo, la triste ed acerba ninna nanna intitolata Cose Blu. L’ultima canzone rappresenta anche la chiave di volta per la comprensione di tutta l’opera di Gianluca Montebuglio.
Non aggiungo altro se non una personalissima nota positiva in favore della parte grafica del progetto.
Buon Ascolto!
Mario Aiello