Debuttò il 2 ottobre del 1950 la primissima striscia dei Peanuts, il fumetto realizzato dalla mano umoristica e brillante di Charles M. Schulz. Quel giorno apparve su sette diversi quotidiani statunitensi, tra cui il Washington Post e il Chicago Tribune. Oggi è considerato uno dei fumetti più famosi e influenti al mondo, pubblicato da più di 2600 testate giornalistiche in oltre 75 paesi e tradotto in più di 20 lingue differenti.
La pubblicazione si interruppe il 13 febbraio del 2000, dopo circa 50 anni di attività, per la scomparsa di Schulz, che richiese esplicitamente che i suoi personaggi rimanessero genuini e non si producessero nuove strisce dopo la sua morte. Da allora, comunque, moltissimi giornali continuano ancora a pubblicarne delle ristampe.
Alla serie sono stati dedicati film, musical, cartoni animati, videogiochi, mostre e spot televisivi. Per non parlare dello sfrenato merchandising che ruota da sempre attorno ai protagonisti: tazze, magliette, pupazzi, cuscini, persino tatuaggi. Nel 1969 la navicella di comando e il modulo lunare della missione spaziale Apollo 10 sono stati nominati rispettivamente Charlie Brown e Snoopy. Non c’è davvero limite alla vera e propria mania intramontabile scoppiata negli anni per il celebre fumetto. Andiamo a scoprirne insieme alcune curiosità.
I Contenuti di questo Articolo:
PEANUTS: COSA SONO
Cosa significa Peanuts
La serie originariamente nacque come evoluzione di un altro fumetto creato in precedenza da Schulz, intitolato Li’l Folks. Tale titolo, però, ricordava il nome di altri due fumetti in voga all’epoca e, per non creare confusione, gli fu imposto il nuovo nome “Peanuts”. In italiano Peanuts si traduce nel termine “noccioline”, inteso con il significato di “piccolezze”, “cose da poco”. Schulz si adattò alla scelta ma senza entusiasmo, in un’intervista del 1987 dichiarò: «è un nome totalmente ridicolo, non ha significato, crea confusione e non ha dignità – e io credo che il mio umorismo abbia dignità».
Lo Stile dei Peanuts
Il fumetto usciva giornalmente in una striscia composta da 4 vignette affiancate. La domenica, poi, si stampava la cosiddetta “tavola domenicale”, cioè una pagina di più ampio respiro con 10/15 vignette. Lo stile delle illustrazioni è a dir poco minimalista, segno del fatto che lo scopo doveva essere quello di focalizzarsi sulle interazioni dei personaggi, piuttosto che sulla bellezza dei disegni.
Protagonisti
I protagonisti di queste storie sono esclusivamente bambini. La caratteristica comune di tutte le vignette, infatti, è la totale assenza di adulti, che vengono citati solo indirettamente senza mai comparire. Il personaggio principale, Charlie Brown, non è altro che un alter ego di Schulz. I due hanno in comune una personalità timida e introversa, un padre barbiere, una madre casalinga, un cane (Snoopy per Charlie, Spike per Schulz) e un intramontabile amore non corrisposto per una ragazzina dai capelli rossi (che per l’illustratore rappresentava una donna con cui ebbe una relazione e che chiese in sposa, ottenendo però il suo rifiuto).
Peanuts | Personaggi
- Charlie Brown: il leader timido e un po’ sfigato del gruppo. Perennemente incapace di dichiararsi all’amata ragazzina dai capelli rossi (che non compare mai direttamente, ma solo nei suoi desideri). Amante del baseball ma senza talento. Viene da sempre, infatti, sconfitto, ma non perde mai la speranza, nel baseball e nella vita, e ciò lo rende un adorabile perdente.
- Snoopy: il bracchetto (beagle) di Charlie Brown. Non parla ma pensa tantissimo, e di conseguenza commenta ogni azione dei bambini. Ha una fervida immaginazione e dorme sul tetto della sua cuccia che, all’occorrenza, si trasforma in un aereo della Prima Guerra Mondiale, con il quale combatte contro il Barone Rosso (aviatore tedesco realmente esistito). Sogna un futuro da scrittore e spedisce i suoi racconti a un editore che, però, li rifiuta sempre. Odia i gatti.
- Linus Van Pelt: l’amico del cuore di Charlie Brown, incredibilmente saggio, ma senza sapere di esserlo. Si porta sempre dietro una coperta di flanella, da cui non vuole mai e poi mai separarsi.
- Lucy Van Pelt: sorella maggiore di Linus, dal carattere decisamente scorbutico. È la bisbetica del gruppo, si diverte a mettere in croce Charlie Brown ed è famosa per il banchetto che adibisce per strada in cui, invece di vendere la classica limonata, dispensa consigli psicologici, facendosi pagare 5 centesimi. È innamorata di Schroeder, che però non la ricambia.
- Sally: sorella minore di Charlie e innamorata di Linus, odia andare a scuola.
- Schroeder: ama suonare con grande bravura il suo piccolo pianoforte giocattolo e ha una profonda venerazione per Ludwing van Beethoven. È anche oggetto dell’amore (non corrisposto) di Lucy, la quale spesso si adagia sul piano mentre lui suona, tentando l’ennesima inutile avance.
- Piperita Patty: bambina maschiaccio, poco propensa allo studio ma abilissima negli sport, per esempio nel baseball, dove finisce sempre per battere Charlie Brown, o Ciccio, come lei lo chiama.
- Woodstock: uccellino giallo e maldestro, è il miglior amico di Snoopy. Non parla la lingua degli altri, ma si esprime con delle linee verticali che Snoopy però riesce sempre sorprendentemente a capire. D’inverno dovrebbe migrare a Sud ma, non sapendo dove sia esattamente il Sud, si limita a spostarsi sull’altro lato della cuccia di Snoopy.
Personaggi secondari
Oltre ai personaggi principali, nel fumetto è presente anche una lista di numerosi personaggi secondari.
Pig Pen, ad esempio, è il bambino più sporco della compagnia, si porta sempre dietro una nuvola di polvere, della quale lui è molto orgoglioso, e che molti definiscono come “la polvere delle antiche civilità”.
Il Grande Cocomero è come una sorta di Babbo Natale di Halloween, in cui Linus crede fortemente. Ogni anno, la notte del 31 ottobre, sorge dall’orto di cocomeri per portare doni a tutti i bambini che sono stati buoni. Linus è l’unico a crederci, e prova spesso a convincere i suoi amici che il Grande Cocomero esiste e che l’anno corrente è l’anno buono in cui arriverà. La sua devozione nei confronti di questo distributore di regali ci fa riflettere su come la fede verso qualcosa di soprannaturale – che sia un Dio, il futuro, il bene universale – può spingere le persone a sentimenti ambivalenti, a volte di delusione, a volte di speranza.
Primo personaggio di colore Peanuts
Il 31 luglio 1968, apparve per la prima volta nel fumetto Franklin Armstrong, il primo personaggio afroamericano della serie. L’incontro tra Franklin e Charlie avvenne sulla spiaggia. Intenti a costruire un castello di sabbia, Franklin racconta al nuovo amico che suo padre è un soldato in Vietnam.
L’anno non era uno qualunque: il 1968 fu uno dei più movimentati della storia americana, tra le proteste contro la guerra in Vietnam e le battaglie per i diritti civili che portarono, il 4 aprile, all’assassinio dell’influente predicatore Martin Luther King.
Pochi giorni dopo l’omicidio, Harriet Glickman, una maestra di Los Angeles, scrisse una lettera a Schulz per chiedergli di introdurre un personaggio nero nella striscia: sarebbe stato un modo per cominciare a cambiare le cose e rendere più naturale la vita tra bianchi e neri. L’insegnante si disse consapevole dello scalpore e dell’indignazione che ne sarebbe seguita, ma era fermamente convinta che la reputazione di Schulz fosse abbastanza rispettata da spingere molti alla riflessione e al cambiamento. E così fu.
TEMI AFFRONTATI
Dolcezza, saggezza, ironia, sono solo tre delle infinite caratteristiche che si possono trovare all’interno di questa piccola opera d’arte a puntate. L’incredibile universo sociale creato nel fumetto fa in modo che i mini protagonisti abbiano la delicatezza e l’ingenuità tipiche dei bambini, e le ansie, le preoccupazioni, le riflessioni che normalmente fanno parte del mondo degli adulti. È per questo motivo che sia i piccoli lettori che quelli un po’ più cresciuti possono approcciarsi ed affezionarsi a loro, anche se solo dopo una certa età si riesce veramente a cogliere la complessità dei temi trattati. Vita, amore, amicizia, felicità, religione, uguaglianza e disuguaglianza… ogni argomento è affrontato con maestria, in modo velato ma pungente allo stesso tempo. Sempre con leggerezza, sempre capace di strappare un sorriso, senza mai appesantire, concedendosi, al più, un pizzico di malinconia.
La maturità dei piccoli personaggi riesce a lasciare di stucco anche i lettori più vissuti e colmi di esperienza.
Peanuts è un fumetto che fa ridere e pensare allo stesso tempo, una capacità rara e unica nel suo genere.
IL SALUTO DI SCHULZ
Schulz disegnò ininterrottamente la striscia per 50 anni, ogni giorno, senza mai avvalersi di assistenti, né per i testi né per la colorazione. I Peanuts sono creature meravigliose partorite esclusivamente dal suo genio, e solo a lui è dovuto l’incredibile ed eterno successo ottenuto in tutti questi anni. È per questo motivo che, anche per il volere della famiglia, nel suo testamento richiese l’interruzione ufficiale del fumetto dopo la sua scomparsa. Nell’ultima vignetta, che fu pubblicata il giorno dopo la sua morte, Snoopy, uno dei personaggi, scrive a macchina questa lettera:
«Cari amici,
ho avuto la fortuna di disegnare Charlie Brown e i suoi amici per quasi 50 anni. È stata la realizzazione di tutte le ambizioni della mia infanzia. Sfortunatamente non sono più in grado di mantenere il ritmo di programmazione di una strip quotidiana. La mia famiglia non desidera che i Peanuts siano continuati da un altro perciò annuncio il mio ritiro. In tutti questi anni sono stato riconoscente per la correttezza dei nostri editori e il meraviglioso sostegno e affetto espressomi dai fan del fumetto. Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy… Non potrò mai dimenticarli…»
Federica Brosca