Saghe Mentali: 10 anni dopo le profezie di Caparezza si sono avverate

Caparezza , Saghe Mentali. Il ritorno di un libro mitico

 

Saghe Mentali

Saghe Mentali, libro di Caparezza introvabile fino a qualche tempo fa, torna finalmente in tutte le librerie a distanza di dieci anni dalla prima edizione.

Con una nuovissima e sconvolgente introduzione, è lo stesso rapper che tristemente riconosce come le sue visioni grottesche si siano rilevate, invece, premonitrici.

“Nel 2008 immaginai un partito nato dal web che avrebbe vinto le elezioni (hahaha). L’anno seguente quel partito venne fondato sul serio e, nel momento in cui scrivo, sta governandomi. All’epoca blateravo di un futuro dispotico in cui la Puglia diventava sede di uno spazioporto per i viaggi turistici nel cosmo. Pensavo di averla sparata davvero grossa ma il progetto è stato realmente approvato e Grottaglie, in provincia di Taranto, sarà la nostra Cape Canaveral.

Ilaria, protagonista di quella storia delirante, era una teenager sessantottina che, teletrasportata ai giorni nostri, finiva col rinnegare i temi sociali per abbracciare lusso e frivolezze. Sono passati dieci anni e oggi si può salire sul palco del Primo Maggio per cantare di lusso e frivolezze, ingioiellati come la regina Elisabetta, col beneplacido della piazza.”

VIAGGIO ALLUCINANTE IN UNA TESTA DI CAPA

 

Un libro in quattro tomi che, prendendo spunto dalla sua discografia ufficiale (nel 2008 Caparezza aveva quattro album all’attivo, ndr), ci porta nel mondo colorito e surreale del rapper pugliese.

Il viaggio di Saghe Mentali comincia tra le pagine di un diario segreto fittizio, scritto inverosimilmente dal giovane Michele nel suo periodo milanese. Questo espediente narrativo permette a Caparezza di raccontare il cammino che lo ha portato a comporre le tracce di ?!.

Mikimix

“Io sono stato Mikimix”

 

Ebbene sì, prima di quei capelli lunghi e quel pizzetto, c’era un giovane con la testa rasata, cavia da laboratorio di una casa discografica. “Quando aveva i capelli corti”, Michele accettò di vendere la sua immagine e prostituire la sua musica, perché si sa: “prima il compromesso, poi fai quello che ti pare”.

La breve vita di Mikimix, con due partecipazioni fallimentari a Sanremo e una fugace fama in Francia, rappresenta il Medioevo caparezziano dal quale ne uscirà più forte di prima.

Decisi di farmi crescere barba e capelli e mi inventai un nuovo nome d’arte: Caparezza. Così mi chiamavano da piccolo per via della mia chioma riccia. Per completare il travestimento cambiai modo di cantare, camuffai la voce.”

La nascita di Caparezza

 

Nasce Caparezza, partendo da un Mea culpa, concepito nel segno del rifiuto di Mikimix. Da lì in poi svilupperà sempre più il suo totale rigetto verso la contemporaneità e i suoi costrutti sociali. Tra foto e documenti di repertorio, riflessioni e confidenze, il tipico linguaggio confidenziale da diario delinea esattamente il primo Michele, disilluso ed affranto.

Più ci si addentra nelle Saghe Mentali, più il viaggio assume caratteristiche quasi mistiche. La scrittura di Caparezza diventa più pungente e polemica, la sua musicalità più personale e  distante dagli stereotipi del rap.

Verità Supposte

Il secondo tomo di Saghe Mentali si ispira all’album di maggior successo, Verità Supposte. Caparezza, ovviamente, ne parla a modo suo, con delle Fiabe senza fronzoli ispirate alle tracce del  disco.

Si apre il mondo del C’era una volta, tanto e tanto tempo fa, e fa pensare più a Star Wars che ai fratelli Grimm. Le favole di Saghe Mentali sono storie senza lieto fine di personaggi grotteschi e kafkiani, metafore di una realtà crudele ed ipocrita quanto mai attuale.

Il linguaggio fiabesco non smorza il tono critico e pungente che caratterizza i testi di Caparezza, ma dona una leggerezza disarmante.

Saghe Mentali

Habemus Capa

La sua geniale creatività dilaga nel terzo tomo di Saghe Mentali, dedicato ad Habemus Capa, l’album più politico. Il concetto del disco si sviluppa dalla morte di Caparezza nella conclusione di Verità Supposte.

Il viaggio, quindi, prosegue in una discesa negli inferi. I testi dell’album si trasformano in terzine incatenate di endecasillabi, con tanto di commentario a piè di pagina dello stimato critico caparezziano dottor Kojay Gutzemberg.

L’Opera Trionfa si arricchisce poi di illustrazioni in bianco e nero dello stesso Caparezza nelle vesti del Vate nel suo pellegrinaggio ultraterreno. Ennesima trovata che permette di decantare una realtà aberrante fatta di politici e politicanti.

Le dimensioni del mio caos

Il quarto ed ultimo tomo di Saghe Mentali, invece, si spoglia completamente di ogni tipo di spiegazione o guida. Le canzoni de Le dimensioni del mio caos trasfigurano in un fonoromanzo fantascientifico.

Caparezza dà libero sfogo al suo estro creativo, delineando un futuro dispotico che, a distanza di dieci anni, diventa la raccapricciante descrizione del nostro presente, come ammette egli stesso nella nuova introduzione del libro.

Saghe Mentali: 10 anni dopo – Rileggere Caparezza

 

Saghe Mentali, titolo che preannuncia le intuizioni deliranti racchiuse in esso, è un ulteriore esempio di quanto una mente come quella di Michele Salvemini sia indiscutibilmente fuori dal comune.

Saghe Mentali

Caparezza racconta il suo tortuoso percorso artistico ed evolutivo in modo singolare e per nulla banale. Ma soprattutto leggero e sincero, come solo lui avrebbe potuto fare. L’originalità delle diverse trovate narrative rende questo libro scorrevole ed appassionante, e riflette la crescita esponenziale della sua musica.

In particolar modo, fa scorgere la profondità dei suoi testi, cogliere i mille riferimenti e richiami, immergere nella sua scrittura allegorica. L’apoteosi di un artista molto discusso, vero funambolo della parola, che rappresenta l’ultimo baluardo di una musica politicizzata.

La ripubblicazione di Saghe Mentali si ricollega al suo ultimo lavoro, Prisoner 709, in cui Michele si scontra con Caparezza. La coincidenza credo non sia affatto casuale. Caparezza nasce dallo scontro esistenziale con Mikimix, ed il libro ne segue la crescita e l’espansione. Museica rappresenta il picco, ed ora, a distanza di dieci anni, l’uomo,  ormai imprigionato, sgomita.

Rileggere Caparezza oggi, alla luce di questa lotta interiore, diventa necessario per comprendere a pieno un percorso artistico unico e personale.

 

Luciano Calandro

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