Gli uccelli, il cult del 1963 di Alfred Hitchcock, torna al cinema a partire dal 7 gennaio in alcune sale italiane. La pellicola è stata restaurata dalla Cineteca di Bologna grazie al progetto “Il Cinema Ritrovato” e ridistribuita a distanza di 56 anni dalla sua prima uscita. Il 2019 si apre così all’insegna del brivido, regalandoci la possibilità di rivivere in sala un classico del cinema senza tempo.
GLI UCCELLI: APPROFONDIMENTI SUL FILM
Il film, ispirato dall’omonimo romanzo di Daphne Du Maurier (di cui però mantiene soltanto il titolo e l’idea centrale, cioè l’attacco degli uccelli contro gli uomini), mette in atto un processo già esercitato da Hitchcock in La finestra sul cortile, Vertigo e La donna che visse due volte, che trascina progressivamente lo spettatore dalla dimensione del quotidiano fino ai territori lontani del fantastico. La pellicola inizia piacevolmente, come una semplice commedia, ma poco a poco si appesantisce sempre di più, diventando strana, angosciante, terrificante.
Con più di 370 trucchi e quasi tre anni di preparazione per la complessità tecnica, Gli uccelli costò la bellezza di 2.500.000 dollari, e rappresenta una riflessione sull’arroganza umana destinata – secondo il regista – a far precipitare in catastrofe la società.
L’opera è l’esordio di Tippi Hedren, modella a cui Hitchcock insegnò tutto sul cinema e sulla recitazione, trasformandola in una vera e propria attrice e scritturandola anche per il suo film successivo: Marnie. Il regista, però, sviluppò presto una vera e propria ossessione per la ragazza, e quando lei rifiutò le sue avance diventò aggressivo e minacciò di rovinarle la carriera.
GLI UCCELLI: CURIOSITÀ TECNICHE
- Ray Berwick, un addomesticatore di uccelli, addestrò gabbiani, corvi, cornacchie, a colpire, a ritornare ai loro posti e a piombare di nuovo sopra le loro vittime.
- L’associazione per la protezione degli animali, Humane Society, era presente sul set per assicurarsi che non venisse fatto del male agli uccelli, che fossero alimentati in modo corretto e che non si abusasse del loro lavoro.
- Uno dei corvi addestrati aveva preso in antipatia Rod Taylor, e appena lui arrivava sul set chiedeva preoccupato se l’uccello lavorasse quel giorno. Il corvo, però, lo aspettava puntualmente appoggiato su una trave del set e lo inseguiva per beccarlo.
- Durante le riprese si dovettero affrontare innumerevoli problemi: i componenti della troupe furono graffiati e beccati; Tippi Hedren, nella scena in cui sale in una camera e viene aggredita dagli uccelli, fu ferita al viso da uno dei gabbiani; il lunedì successivo, quando dovettero riprendere le riprese, la trovarono stesa sul divano in stato di shock. Usarono quindi una controfigura per la scena in cui Mitch la porta giù dalle scale.
- Per le scene in cui recitavano bambini si utilizzarono uccelli meccanici costruiti apposta. Si fece ricorso anche all’animazione.
- Come in quasi tutti i suoi film precedenti, Hitchcock appare in un cameo: lo si vede, all’inizio della pellicola, uscire dal negozio di animali con due cani bianchi al guinzaglio (si trattava dei suoi due terrier, Geoffrey e Stanley).
- Poiché il regista detestava lavorare in esterno, la maggior parte dei fondi che si vedono sono stati dipinti.
- Il film è sperimentale e originale anche dal punto di vista della colonna sonora, costituita unicamente dai rumori degli uccelli elaborati come una vera partitura.
ALFRED HITCHCOCK PRESENTA “GLI UCCELLI”- 1963
Federica Brosca