Abbiamo scritto già in precedenza della folta rappresentanza di artisti provenienti dal mondo indipendente all’edizione 2019 di Sanremo. Dopo l’annuncio di Ghemon, Motta e Zen Circus, completiamo la nostra disamina con altri nomi interessanti ed inaspettati.
Cosa aspettarci da Sanremo 2019?
Scorrendo la lista in ordine rigorosamente alfabetico, il primo nome che salta all’occhio è sicuramente Achille Lauro: al festival sarà presente anche Anna Tatangelo, mancherà per il bene di tutti la featuring “Ragazza di periferia 2.0” ma il brano presentato dal trapper romano si intitola “Rolls Royce”; ulteriore sviluppo della fortunata serie samba-trap o qualcosa di musicalmente nuovo?
Sembra essere il Festival delle featuring scisse (o forse, il panorama musicale offre questi nomi e poco altro): ci sono i Boomdabash, c’è Loredana Berté ma in questo caso si sono “detti no” e quindi i salentini concorrono con “Per un milione”, mentre la sorella della compianta Mia Martini presenta il brano “Cosa ti aspetti da me”.
Ci sono garanzie che ciclicamente fanno il loro ritorno alla città dei fiori, come Nek, Simone Cristicchi e Daniele Silvestri, c’è Paola Turci a bissare “Fatti bella per te” con “L’ultimo ostacolo”, ma arriva anche l’esordio degli Ex-Otago: “Solo una canzone” fa salire la curiosità, per un gruppo che sa come vivere il palco e potrebbe a tutti gli effetti candidarsi come sorpresa della kermesse, magari da Stato Sociale 2.0
Esordienti, o quasi: forse è questa la sensazione che crea quel palco tornandoci dopo 16 anni, ed i Negrita si sono rimessi in gioco con “I ragazzi stanno bene”. Partecipazione che anticipa un nuovo disco ed un tour, dando seguito al materiale inedito pubblicato poco meno di un anno fa.
Sul fronte autoriale, è giusto analizzare un forte ritorno a cantanti/gruppi che oltre a metterci la faccia, firmano i brani: Enrico Nigiotti, Ghemon, Motta, Ultimo e Daniele Silvestri hanno plasmato con integrale autonomia i brani che presenteranno, come anche Zen Circus, Ex-Otago e Boomdabash (in questo ultimo caso, con la collaborazione di Federica Abbate e Rocco Hunt). Nino D’Angelo e Livio Cori si affidano a Big Fish per “Un’altra luce”, ma c’è un dubbio che ci assale: se Livio Cori è additato come il vero volto dietro Liberato, e Nino D’Angelo ha a sua volta criticato il fenomeno musicale partenopeo, cosa possiamo aspettarci nelle serate del Festival da questa collaborazione?