“La festa di san Patrizio è la più bella che ci sia/beviamo, beviamo, beviamo da dei calici di buona birra!”.
Questa, approssimativamente tradotta, è la canzone cantata nel giorno di san Patrizio dal Leprecauno, il maligno folletto della mitologia irlandese, in una puntata dei Simpson. Difatti, la celebrazione del patrono d’Irlanda è spesso iconograficamente ricollegata all’allegria con cui i festanti si uniscono nell’intonare canzoni folkloristiche di origine celtica (e nel consumare ettolitri di alcol).
Ma la terra del trifoglio non si è limitata esclusivamente alla produzione di musica della propria secolare tradizione storico-culturale. Prendendo spunto da essa oppure no, nel corso del secondo dopoguerra si sono affermati diversi artisti legati all’Irlanda, ormai conosciuti in tutto il globo.
Quindi: perché non festeggiare il 17 marzo, il st. Paddy’s Day, con una mini playlist dedicata alle migliori band associate all’Irlanda?
The Dubliners: Cuore verde al 100%
Partiamo con i The Dubliners. Considerati dalla critica come i maggiori esponenti del folk irlandese, i ragazzi di Dublino si formarono nel lontano 1962 e si sciolsero definitivamente 50 anni dopo, nel 2012. Originariamente erano un quartetto composto semplicemente da voce, chitarra, violino ed armonica. Partendo dai pub della capitale, raggiunsero la fama grazie alla reinterpretazione di canzoni popolari irlandesi mischiate a pezzi di propria produzione. I membri fondativi sono ad oggi tutti deceduti. Attualmente, alcuni ex componenti continuano a suonare con il nome di The Dublin Legends.
Album consigliato: More Of The Hard Stuff (1967)
Brano simbolo: Whiskey In The Jar
Thin Lizzy: Irish Hard Rock
Se c’è stato un gruppo irlandese in grado di rivaleggiare con le grandi compagini hard ‘n’ heavy degli anni ’70, questi sono sicuramente i Thin Lizzy. Si costituirono nel 1969 per opera dell’atipico cantante e bassista Phil Lynott, deceduto nel 1986 per overdose di eroina e divenuto in seguito una leggenda del genere (è presente una sua statua a Dublino). Si sciolsero nel 1984, per poi ricostituirsi nel 1996 con Rick Warwick al microfono. Fonte d’ispirazione per una miriade di metal band e gruppo iconico con 12 album sulle spalle, i Thin LIzzy non hanno mai rinnegato le loro origini, creando un sound innovativo che unisse hard rock e folk. Il disco che lo dimostra è sicuramente Black Rose: A Rock Legend; un album di tributo alla propria patria natia.
Album consigliato: Black Rose: A Rock Legend (1979)
Brano simbolo: Roisin Dubh (Black Rose): A Rock Legend
U2: La musica a sostegno dei diritti civili
Gli U2 sono la band irlandese ad avere ottenuto il maggiore successo a livello internazionale. Formatisi nel 1976 e guidati Bono Vox (nome d’arte di Paul David Hewson), indiscusso leader carismatico del gruppo, sono, forse, una delle pochissime compagini rimaste a poter ancora contare sulla formazione originale. Durante la loro carriera hanno attraversato differenti generi, tra i quali il pop e il post-punk. Come tematiche, gli U2 si son occupati sin dagli albori di argomenti di natura sociopolitica. In primis, la questione irlandese, ovvero il secolare conflitto tra i lealisti-unionisti anglicani e i nazionalisti-repubblicani cattolici. Di una delle sue tappe, la Domenica di sangue del 1972, trae ispirazione il celeberrimo brano Sunday Bloody Sunday, da sempre considerato come un inno contro la guerra.
Album consigliato: War (1983)
Brano simbolo: Sunday Bloody Sunday
The Cranberries: Il Rock Irlandese nei nineties
Sulla scia degli U2, ci fu un altro gruppo che ottenne un incredibile impatto sulla scena rock degli anni ’90 soffermandosi sulla questione irlandese e sulle sue conseguenze. Si tratta dei Cranberries, formati nel 1989 ma con Dolores O’ Riordan assunta come cantante solo nel 1990. Dopo la sua tragica dipartita nel gennaio 2018 il gruppo ha prodotto un ultimo album, prima dello scioglimento definitivo, intitolato simbolicamente In The End. I Cranberries hanno avuto il merito di importare in Irlanda le sonorità grunge ed alternative in voga all’epoca negli Stati Uniti, arrivando a vendere 40 milioni di dischi in meno di trent’anni di attività.
Album consigliato: No Need To Argue (1994)
Brano simbolo: Zombie
Dropkick Murphys: Punk celtico da Boston
Sapete che la prima componente etnica negli USA, per quanto concerne la popolazione bianca, è quella irlandese? Per antonomasia, Boston rappresenta la colonia verde d’America. Ed è proprio lì che nascono i Dropkick Murphys, nel 1996. Tutti e sette i componenti hanno infatti origini irlandesi, ad eccezione del cantante, Al Barr. E la loro musica, un celtic punk condito da banjo, cornamusa e fisarmonica, ne risente totalmente. Tanto che anche loro si sono cimentati a riarrangiare canti popolari irlandesi. Politicamente fedeli alla middle class operaia e con testi dedicati a sbronze e vita da strada, i Dropkick Murphys possono vantarsi di essere stati inseriti nella colonna sonora di The Departed di Martin Scorsese.
Album consigliato: The Warrior’s Code (2005)
Brano simbolo: I’m Shipping Up To Boston
E con quest’ultimo video ci salutiamo: Buon san Patrizio! Have a great st. Paddy’s Day!
Francesco Forgione
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