5 cm al secondo, presentato e premiato in Italia già nel 2008 durante il Future Film Festival di Bologna e distribuito nel 2010 inizialmente solo sotto forma di DVD , arriva finalmente al cinema.
Questo mediometraggio d’animazione è, in realtà, in ordine cronologico, il secondo di Makoto Shinkai, e segue Oltre le nuvole, il luogo promessoci. Ma solo ora, dopo l’enorme successo mondiale di Your Name, trova nuova vita. Un capolavoro che ha reso noto al grande pubblico l’animatore nipponico.
5 cm al secondo è la velocità con cui cadono i fiori di ciliegio
5 cm al secondo lascia intuire già dal titolo la tematica del mediometraggio: una storia il cui centro narrativo è l’amore più puro e sincero. Il film si suddivide in tre episodi, tre corti sviluppati su tre segmenti di vita del protagonista, Takaki. Un racconto lungo diversi anni, un legame fortissimo, quello tra Takaki e Akari Shinohara, sua amica del cuore alle scuole elementari dalla quale è costretto a separarsi. L’evoluzione di questo rapporto nel tempo. La distanza che si frappone tra loro alimenta un sentimento che ben presto si trasformerà in qualcosa forse di più grande. Nel mezzo treni, spazio e stagioni che passano inesorabilmente e li allontanano sempre più.
Il primo episodio, “Il capitolo dei fiori di ciliegio“, introduce l’instaurarsi di un legame tenero, innocente e profondo tra i due ragazzi alle scuole elementari. La storia segue prevalentemente Takaki sempre in relazione ad Akari. Questa prima parte è certamente la più emozionante, satura di immagini poetiche di paesaggi ed atmosfere impregnate di nostalgia.
Nel secondo episodio, “Cosmonauta”, Shinkai predilige invece un punto di vista differente che rafforza ancor più il racconto principale. La protagonista effettiva è Kanae Sumita, compagna delle superiori di Takaki. Attraverso la prospettiva di Kanae si intuisce come Takaki sia ancora fortemente legato ad Akari.
“Ormai cominciavo a capire, c’era un motivo preciso per cui Takaki mi sembrava tanto differente dagli altri, e però mi rendevo conto che lui non mi poteva vedere.”
L’episodio conclusivo, che dà il titolo al mediometraggio – “5 centimetri al secondo” per l’appunto – è il finale che non si aspetterebbe nessuno. Di certo non un consueto lieto fine. Eppure è proprio questo a renderlo ineccepibile.
Un giorno guarderemo i ciliegi fiorire insieme
5 cm al secondo evidenzia la padronanza delle arti visive ed l’incredibile abilità narrativa di Makoto Shinkai, prima ancora che si rivelasse campione d’incassi grazie a Your Name. Proprio questo ha permesso al regista di essere considerato un maestro assoluto dell’animazione giapponese. Molto apprezzata è la sua capacità di raccontare storie d’amore semplici immergendole in panorami iper-realistici ed atmosfere malinconiche.
Il suo stile narrativo, largamente influenzato dalle opere di Hayao Miyazaki, tende a far riflettere sulla bellezza delle piccole cose della vita quotidiana, fin troppo spesso date per scontate. Un disegno intriso di un realismo attento, anche nei dettagli più trascurabili, con tramonti dai colori impossibili, che permette di cogliere tutte le sfumature che la vita nasconde in sé.
5 cm al secondo è il commosso racconto di una lontananza che incrementa un amore reso impossibile da mille ostacoli ma che la vita, fatta di treni in ritardo e di climi ostili, ha traslato nella dimensione del sogno.
“Ieri ho sognato il passato, quando eravamo solo dei ragazzini tutti e due.”
Luciano Calandro