Fuera, Nuovo Vintage: rivoluzione, sperimentazione, evoluzione

Fuera, siamo rivoluzione
sperimentiamo, siamo l’evoluzione

Una descrizione breve e concisa che racchiude in sé la sostanza di un manifesto programmatico. Un’idea ben lontana dai soliti progettini usa e getta a cui, nostro malgrado, siamo abituati. In un periodo in cui si fa fatica a superare la pressante stagflazione musicale in atto, i Fuera propongono un rifugio sicuro per ripararsi dal torrido tepore dell’indie e della trap nostrane.

Nuovo Vintage musicalmente è una soluzione non nuova ma in concreto efficace. Ha i piedi ancorati negli anni ’90, per i costumi e le sonorità, e si muove seguendo le direttrici di nuova ondata generatrice.  

Same, Diak e Jxmmyvis costituiscono il trio rap nolano all’erta e pieno di brio. Hanno all’attivo un album (The Black Racism – 2017) e stanno accumulando  notevoli consensi in giro per l’Italia. Vi sarà capitato di ascoltarti al Mi Ami fest di Milano, sul finire di Maggio, o al Core Festival di Treviso agli inizi di Giugno. Oppure dietro casa, se siete campani, alla rotonda Belvedere di Napoli.

Un progetto che viaggia ben oltre i 140 BPM dichiarati  con un tour che li ha visti e li vedrà ancora presenti nelle line up di importanti festival italiani. Esibizioni che hanno raccolto calore e risposte su più fronti. Basta guardare qualche spezzone video pubblicato dai ragazzi sui social per notare le teste di giovanissimi agitarsi sotto palco durante un loro concerto.

Fuera – Nuovo Vintage

Nuovo Vintage è la playlist pubblicata su spotify, ad intervalli irregolari, a partire da Dicembre 2018.

Non un album, dunque, e nemmeno un EP. Perlomeno per quanto riguarda la diffusione nel classico supporto fisico, poiché per numero di tracce siamo già vicini alla seconda composizione, o alla prima, mettendo in conto le prossime uscite. Per cui, salvo smentite alla Liberato, potrebbe rimanere questa la sua forma definitiva.

Sette i brani finora rilasciati, con l’ultima puntata risalente alla metà di Maggio dal titolo La Mosca Pazza. Uno degli episodi più piacevoli, a mio avviso, insieme a Brain Motel e Centoquaranta, che sembrano percorrere la strada tracciata da Tossico D’arte, contenuto nel precedente lavoro.

Basi elettroniche che attingono a piene mani dagli scenari house, deep e lounge, e non solo. Io ci sento anche altro ma lascerei da parte le suggestioni personali per soffermarmi sul contenuto.

Un tema comune che racchiuda questo esperimento in divenire è difficile da individuare con certezza. Un filo conduttore però, se me lo concedete, lo si può ritrovare nelle contraddizioni tipiche dei nostri tempi. Nuovo Vintage è un contenitore dei mali odierni rappresentati sotto forma di canzone. Tutte le insoddisfazioni, le preoccupazioni e le ansie che una società elefantiaca come la nostra scarica sulle spalle delle nuove generazioni trovano sfogo nelle parole dei Fuera, che provano a difendersi rivendicando la propria identità e la legittima volontà di essere parte e non strumento di un meccanismo.

Una mosca pazza se ne frega di tutto e nessuno potrà mai immaginare il suo prossimo passo. Ecco, noi siamo quella mosca!”

 

 

Rivoluzione, Sperimentazione, Evoluzione

Rivoluzione, sperimentazione ed evoluzione sono le keywords principali del progetto Fuera e ci tornano utili per una lettura più approfondita di questo lavoro.

Rivoluzione, dicevo, come  il moto che le tracce compiono intorno a sonorità vintage ma moderne. Rap, per gli appassionati di etichette e cataloghi, urban per gli amanti degli schedari, altre per chi considera la Musica qualcosa che vada ben oltre le semplici dinamiche di un ascolto meccanico e preconfezionato.

In realtà, un genere che li contraddistingue c’è e prevale. Manca tuttavia una scena che li definisca, poiché le influenze e gli influssi (positivi) dell’elettronica e della techno si sentono e si fondono in un connubio nuovo dal retrogusto antico. 

Sperimentazione, tout court, semplice ed efficace che pervade l’intera playlist. Una piacevole rilettura di beat, sotto una luce moderna, permette di distaccarsi dalle attuali tendenze del momento per illuminare nuovi percorsi. Non proprio una novità, anticipavo, se andiamo per il sottile, con  un occhio che strizza alle pubblicazioni degli ultimi 30 anni e porta una ventata di freschezza in un contesto atrofizzato e caratterizzato da linguaggi amorfi che hanno fatto il proprio tempo.

Evoluzione baby, of course! Nel modo di comunicare, in primis, esplosivo e sui generis, e per ora nella volontà di distaccarsi dal solito processo produttivo, che vede il culmine nella realizzazione del feticcio da custodire e tramandare con cura ai posteri.

In definitiva, le idee non mancano, la sostanza sembra rispondere anch’essa presente, i palcoscenici ci sono e ci saranno. Sarà il tempo, sommo giudice, a dirci la sua.

 

Salvatore D’Ambrosio

 

 

Napoletano, curioso, estroverso, ama il sud e la sua gente, la buona cucina, la letteratura, il cinema, la musica, il calcio ed il mare. Adora viaggiare

Ciao, abbiamo rilevato che stai utilizzando una estensione per bloccare gli annunci. I banner pubblicitari ci consentono di fornirti notizie in maniera gratuita.

Supportaci e continua a leggere disabilitando il blocco e inserendo il nostro portale nella whitelist