I Coma_Cose sono la band più esplosiva e fresca del panorama indi(e)pendente italiano. Hype Aura, il loro disco d’esordio pubblicato il 15 marzo scorso, sta riscuotendo un enorme successo, forse maggiore in questo momento rispetto ai giorni successivi all’uscita.
Il duo milanese, costituito dall’unione di un lui (Fausto Zanardelli) ed una lei (Francesca Mesiani), in arte Fausto Lama e California, nasce nel 2016. Insieme, dopo due differenti percorsi solisti, formano i Coma_Cose. Con “coma” si fa riferimento al complesso periodo storico che stiamo vivendo, mentre “cose” semplicemente suonava bene.
Cannibalismo è il primo singolo in assoluto, pubblicato nel febbraio 2017, seguito da altri pezzi – tra cui Jugoslavia, nel giugno dello stesso anno –, che attirano mediamente l’attenzione del pubblico.
L’EP Inverno Ticinese esce il 13 ottobre 2017, con all’interno i tre pezzi French Fries, Anima Lattina e Pakistan, che in precedenza dovevano costituire un’unica canzone.
Ciò che emerge immediatamente è questo modo innovativo di raccontare la città di Milano, la quotidianità, tramite un mix di rap, elettronica e cantautorato, con un’innumerevole sfilza di citazioni. A far breccia nel cuore degli ascoltatori è soprattutto l’uscita del brano Post_Concerto ed in seguito del disco Hype Aura per Asian Fake.
Prendetevi una mezz’oretta e godetevi quest’ascolto. Vi assicuro che non sarà tempo perso.
HYPE AURA – COMA_COSE
Granata è la track number one del disco d’esordio Hype Aura dei Coma_Cose. È un pezzo che ci permette di entrare in questo mondo zeppo di forse troppa fantasia. Un universo nuovo, con suoni ricercati, ma soprattutto con dei testi unici e distintivi.
“Quanta paura di essere diversi, ma quanta noia di essere perfetti”.
Questa citazione genera forte empatia tra chi canta e chi ascolta. Non c’è più una divisione: è un “tutt’uno”. Un’unione sullo stesso piano, anche talvolta tra generazioni differenti. È l’inizio di un viaggio che parte da Milano, precisamente Milano Centrale.
Ogni band ha una sua ballad e Mancarsi è quella dei Coma_Cose. Il pezzo più pop, sia dell’album che del duo, è senza dubbio questo, di cui è stato pubblicato un videoclip musicale un paio di settimane fa. Il brano appare come un racconto di un trascorso difficile, superato combattendo insieme, in coppia. Avere vent’anni fa schifo, avere rimpianti pure, avere paura – secondo loro – è bello. Poi forse è vero, ma di sicuro ve lo saprò dire quando, come California e Fausto Lama, li avrò superati questi vent’anni, sperando magari di fare pure io i soldi come i rappers.
Come si può notare, il gioco di parole interno al titolo del disco Hype Aura (= hai paura?) nasce proprio dai primi due brani.
Il pezzo forte dell’intera opera, a mio avviso, è Beach Boys Distorti. Colmo fino all’orlo di citazionismo e di riprese da immaginari passati, come i Beach Boys degli anni Sessanta e lo stereo, ormai oggigiorno inutilizzato, vicino alla quotidianità del decennio scorso e del precedente. Arrivando poi anche a menzionare il poeta Majakovskij.
Proseguendo nell’ascolto, si cade in Via Gola. Un disperato canto generazionale. Se Milano è presente in tutti i testi, in Via Gola ricopre un ruolo da protagonista. Un omaggio alla notte lunatica milanese di Via Emilio Gola, in cui Fausto e Francesca hanno condiviso un appartamento. Un omaggio ai Navigli che sono meglio della Senna. Milano è una città che non ti regala nulla. Sta a te trovare un piccolo posto e sfruttarlo per riuscire a sopravvivere.
“Sabato non si incomincia quasi mai una rivoluzione e soprattutto in due”.
A Lametta sembra vagamente fare l’eco al desiderio acceso di rivalsa di Jugoslavia. Dalla voglia di prendersi il proprio posto nel mondo, si arriva ad avere come unico obiettivo l’attesa del weekend come via di uscita dalla monotonia.
Si prosegue con la ventata malinconica e nostalgica all’interno di Hype Aura, alla ricerca di una valvola di sfogo con S. Sebastiano. Un’interessante ripresa ironica della storia del martire, santo protettore delle arti (visive e non) e delle frecce da cui fu colpito, secondo la religiosa credenza. I Coma_Cose nel brano mettono in dubbio di avere un’anima. Un’ironia pungente da non sottovalutare.
La track n. 7 è hip hop e più movimentata delle precedenti. Bob Dylan, Bruce Springsteen e Charles Bukowski sono solo alcuni dei personaggi celebri citati all’interno di Mariachidi. Un testo irriverente, che suona come una posizione presa contro probabili haters.
“Anche se a Milano non c’è il mare noi restiamo squali”. Si percepisce con Squali che Hype Aura sta per terminare. Arrivati a questo punto del tragitto, attendiamo che la dolce venere di rime ci conduca verso la conclusione di questo viaggio.
Ed è poi Intro a farci uscire lentamente dal trip e a rimetterci i piedi per terra. Ora, prima di esprimere un giudizio, non mi resta che chiedere: e tu hype aura?
E TU HYPE AURA DELL’ESORDIO DEI COMA_COSE?
L’EP Inverno Ticinese dei Coma_Cose non aveva particolarmente attratto la mia attenzione. Tanto meno l’aveva fatto il pezzo Anima Lattina, in omaggio a Lucio Battisti. Non riuscivo bene a comprendere quale strada stessero cercando, seguendo ed ovviamente percorrendo.
Invece, con l’uscita dell’album la vista mi è diventata più nitida e, in particolare, con l’uscita del singolo Mancarsi un po’ tutti i nodi sono venuti al pettine di questo nuovo universo. Ho avuto occasione, quindi, di rivalutare i pezzi pubblicati nei due anni precedenti. Insomma, ho impiegato un po’ di tempo per tirarne le somme ma ce l’ho fatta.
In Hype Aura ci sono nove brani molto differenti tra loro. Ventinove minuti di riflessioni e flussi di coscienza quasi vomitati nelle orecchie degli ascoltatori.
C’è un’evidente critica sociale del momento storico che stiamo vivendo, e un forte desiderio di riscatto. La sincerità con cui il tutto viene narrato, le intricate citazioni, il punchline onnipresente. Tutte queste caratteristiche rendono i testi condivisibili contemporaneamente da più generazioni, a differenza di quanto potrebbe apparire.
Ascoltare le canzoni all’interno dell’album ed immedesimarsi è come guardare il mondo con gli occhi di Fausto Lama e California.
Il disco, in questo piatto mondo indi(e)pendente italiano, rappresenta una boccata d’aria fresca. Con questo caldo, poi, ne avevamo bisogno ancor di più. Un lavoro interessante, ben concepito ed egregiamente costruito.
A differenza di molti musicisti e cantautori italiani, la cui carriera sembra già volgere al termine dopo pochi dischi, il duo milanese sembra essere già catapultato nel futuro.
I Coma_Cose aprono il loro cuore, ci raccontano dei loro vent’anni e del loro presente. Con un numero maggiore di ascolti si riesce a comprendere che la coppia si prende meno sul serio di quanto si pensi.
Dunque, ascoltatore X, ricorda che prima o poi le cose si sistemeranno anche per te.
Quindi non preoccuparti, se Hype Aura.
Assunta Urbano