Gli Skunk Anansie si sono esibiti a Napoli martedì 9 Luglio nella prima data del Noisy Naples Fest. Sono tornati in città dopo ben 8 stagioni, in occasione del tour celebrativo dei 25 anni di carriera partito lo scorso 28 Giugno dalla Danimarca. Il richiamo era forte e il pubblico dell’Arena Flegrea – unica data al Sud Italia – non ha fatto mancare il suo calore.
Tranquilli, we are Skunk Anansie!
Sono passati quasi 25 anni da quando un noioso pomeriggio mi apparve sulle frequenze dell’emittente MTV la voce graffiante di Deborah Anne Dyer, la pantera nera frontwoman di un gruppo di cui, prima di allora, non conoscevo l’esistenza. Mi piombò in casa dalla porta principale – internet sarebbe arrivato qualche anno dopo – senza tante cerimonie, con la faccia che lambiva l’asfalto di un parcheggio.
Weak rubò subito tutte le mie attenzioni. Rimasi folgorato dalla potenza comunicativa di video e canzone e dalla carica espressiva di Skin. I giorni seguenti li trascorsi consumando letteralmente Paranoid & Sunburnt, album di debutto pubblicato nel 1995. Non conoscevo gli Skunk Anansie, i miei ascolti dell’epoca erano focalizzati su altri progetti, ma furono la scintilla che azionò la rivoluzione di un tranquillo ragazzo di provincia. Negli anni ho avuto il piacere di seguirli e la fortuna di incontrare Skin dal vivo in diverse situazioni, ma questa è un’altra storia.
A Napoli mancavano da ben 8 lunghi anni e l’occasione di riabbracciarli era dunque imperdibile.
Napoli, I Love you
Il concerto degli Skunk Anansie al Noisy Naples era da cartellone in programma per le ore 21:00. Al mio arrivo l’Arena Flegrea si presentava piena quasi in ogni ordine di posto. Non so quanti fossero i presenti ma posso assicurarvi che ho avuto il timore di perdermi l’inizio del concerto, considerando che con l’auto ho impiegato circa un’ora per raggiungere, dall’uscita della tangenziale, l’ingresso dell’area. Dettagli illustrativi del fatto che non ero l’unico o tra i pochi a non vedere l’ora che lo spettacolo avesse inizio.
Alle 21:30 circa si spengono i riflettori mentre sul palco si presentano in gran forma Skin & company. Si parte subito a raffica con poker devastante: Charlie big potato, Because of you, All in the name of pity e I can dream. Un boom sonico che manifesta chiaramente le intenzioni della band di voler spaccare tutto. L’entusiasmo è alle stelle, tanto che c’è chi, non riuscendo a contenerlo, prova a salire sullo stage di stramacchio. Bloccato dalla sicurezza viene invitato a tornare al proprio posto e Skin da padrona assoluta della scena stempera la tensione rassicurando tutti: «Tranquilli, we are Skunk Anansie», siamo abituati.
Parte You’ll follow me down, eseguita chitarra e voce. Si accedono le luci dei telefonini, si fatica a contenere l’emozione, la voce dei presenti trema nel cantare il ritornello, negli occhi brillano i lucciconi. L’impatto è devastante, la ripresa è lenta, bisogna tirar forte il fiato. A questo punto della serata credo che in molti, come il sottoscritto, abbiano avuto la certezza di partecipare ad uno show memorabile. E si tratta soltanto del primo quarto di una scaletta che non darà spazio ad incertezze .
Dalla sua postazione Skin guarda i presenti nell’Arena, tende le braccia al cielo come se volesse accarezzarci tutti, non sta ferma un secondo. Peripateticamente canta e si agita insieme ai fedeli compagni di viaggio Cass, Ace e Mark. Ad accompagnarla nei cori c’è anche la moglie di quest’ultimo, Erika Footman – artista che oltre agli SA vanta collaborazioni internazionali notevoli, tra cui MIKA.
Il pubblico è in delirio, passano in rassegna Twisted (Everyday hurts), Weak, I believe in you, Hedonism insieme ad altri successi, qualche novità (come il singolo What You Do For Love) ed una lieta sorpresa finale: la cover di Bella Ciao lanciata insieme a Godano dei Marlene Kuntz in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile.
Il racconto potrebbe proseguire sulla falsariga di quanto esposto finora ma chiudo affermando che il concerto degli Skunk Anansie è stato uno dei più coinvolgenti a cui abbia assistito a Napoli nell’ultimo lustro.
In città l’assenza di questo genere di eventi (leggasi grandi concerti) si avverte da un pezzo, ed è solo grazie agli sforzi e alla programmazione di realtà come il Noisy Naples – a cui va il mio plauso – se si ha la fortuna di non dover emigrare, macinando centinaia o migliaia di km, manco si seguisse la squadra del cuore in trasferta.
Salvatore D’Ambrosio
Skunk Anansie| IMMAGINI
Il Reportage fotografico del concerto degli Skunk Anansie, realizzato presso l’Arena Flegrea di Napoli, in occasione del Noisy Naples Fest 2019, è a cura di Tiziana Teperino – © Copyright 2019 – Tutti i diritti riservati.
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