Grandi aspettative per Drive Me Home, il primo lungometraggio di Simone Catania.
Sicuramente la curiosità aumenta con i nomi dei principali protagonisti, ovvero Marco D’Amore e Vinicio Marchioni. I due sono diventati “eroi del crimine” nell’immaginario italiano ed internazionale, per aver interpretato rispettivamente i personaggi dell’Immortale in Gomorra ed il Freddo in Romanzo Criminale.
Con la pellicola in uscita il 26 settembre si avrà la possibilità di apprezzare ulteriormente la bravura dei due interpreti.
Il lavoro non è stato realizzato con un budget enorme, anzi. Si tratta di una scommessa in cui Inthelfilm, Indyca, Europictures e Rai Cinema hanno creduto fermamente. I primi riscontri positivi sono già arrivati, dato che il film arriverà a novembre anche alla 36esima edizione del Torino Film Festival.
Drive Me Home
I protagonisti di Drive Me Home sono due amici Antonio (Vinicio Marchioni) ed Agostino (Marco D’Amore). Entrambi hanno abbandonato la vita di un piccolo paese siciliano per trasferirsi all’estero. Hanno vissuto l’infanzia e l’adolescenza insieme. Eppure oggi sono trentenni e da circa quindici anni non hanno alcun tipo di contatto tra loro.
La casa in cui Antonio ha vissuto la propria fanciullezza spensierata sta per essere venduta, anche per ripianare i debiti che lo affliggono. Questo momento di confusione personale innesca il forte desiderio di rincontrare l’amico perduto.
Sarà l’Europa stessa a fare da sfondo a questa storia drammatica ed intima. Antonio ed Agostino non riprendono la loro amicizia da dove l’hanno lasciata. Il viaggio, partendo da Bruxelles fino a ripercorrere l’intero stivale, permetterà ai due di conoscersi nel profondo ed accettarsi l’un l’altro.
La scelta del titolo Drive Me Home non può che essere definita azzeccata. Sembra, infatti, che ognuno chieda all’altro, tra le righe, di riportarlo a “casa”. Non si tratta, però, di un luogo figurato, quanto piuttosto un personale locus amoenus, in cui ci si può sentire sé stessi, senza essere giudicati. L’idea di casa prescinde, dunque, dall’edificio specifico e si avvicina piuttosto ad un concetto legato all’anima.
L’idea di realizzare questo film nasce dall’esperienza personale in Inghilterra del regista. Distante dagli affetti anch’egli si pone gli stessi quesiti dei personaggi riprodotti sullo schermo. Si tratta, inevitabilmente, di un racconto personale, ma facilmente condivisibile.
Inoltre, Simone Catania ha trascorso quattro settimane a bordo di un camion, in modo da entrare con enfasi nel personaggio di Agostino. Per girare le scene, invece, sono state impiegate solo cinque settimane, senza possibilità di ripeterne alcuna.
Forte è in questo lavoro il sentimento europeista unito al tema del viaggio, tra partenza e ritorno. Allo stesso modo, il desiderio di abbandonare la terra natìa e soprattutto il coraggio di ritornarvi sono tra le tematiche principali. Nonostante ciò, il fulcro è costituito dall’analisi dei due personaggi e delle loro complessità interiori.
ANTONIO ED AGOSTINO
La crisi d’identità è parte intrinseca dei personaggi di Antonio ed Agostino. Entrambi hanno abbandonato la patria per motivi differenti. Agostino, non sentendosi accettato dai dogmi che la società medievalistica da paesello impone, scappa alla ricerca di se stesso. Si ritrova a fare il camionista, probabilmente anche lasciando una vita di agi da tipico “figlio del sindaco di paese”. Antonio, invece, si trasferisce all’estero cercando una vita migliore, esperienze nuove e con l’intento di affrontare la propria solitudine. Il suo obiettivo è quello di stare lontano il più possibile dal posto in cui i propri affetti sono venuti a mancare.
Drive Me Home pone sullo schermo delle personalità opposte a confronto.
Vinicio Marchioni definisce questo film come un “incontro di due esseri umani prima che di due attori”. Nella stessa idea di cinema, e nel modo di concepire questo mestiere, si rivede Marco D’Amore. I due hanno avuto esperienze simili, lavorando nel mondo del teatro. Nella memoria comune sono ricordati come i malavitosi di due serie tv italiane che hanno fatto e stanno facendo ancora la storia.
Questa pellicola – che vede Simone Catania anche nei panni di sceneggiatore – permette allo spettatore di cogliere maggiori sfaccettature di due attori tra i migliori del panorama nostrano.
Non c’è dubbio che Drive Me Home colpirà lo spettatore. È un film che unisce i giovani, parlando della condivisibile condizione esistenziale di solitudine. Dal contesto emerge inoltre il concetto di amicizia maschile, spesso sottovalutata nel mondo cinematografico. Si tende sempre più di frequente a mostrare la virilità dell’uomo e non le sue fragilità.
Molteplici sono i temi affrontati all’interno di questo lavoro particolare. Non posso dunque che consigliare la visione di questo viaggio interiore intenso e profondo.
Assunta Urbano