Cigarettes after sex: Cry e il fascino della fedeltà stilistica

A due anni dall’uscita dall’omonimo debutto, il 25 ottobre sono tornati i Cigarettes After Sex con Cry, su etichetta Partisan Records. La band statunitense irrompe sulla scena con un secondo lavoro di nove tracce dal’inconfondibile sound di matrice dream-pop.

I singoli Heavenly e Falling in Love – pubblicati rispettivamente il 28 agosto e l’8 ottobre – avevano anticipato le suggestioni, le melodie e le sensazioni che si ritrovano nel resto del disco. È rilevante come sia semplice varcare il labile confine che vede, da un lato, la coerenza con cui il trio propone la sua intima versione di un pop alternativo e, dall’altro, una melodia monotona con pochissime variazioni nell’arco di 41 minuti.

Probabilmente la sfida degli ascoltatori è proprio quella di cercare la chiave di volta che renda i nuovi singoli unici, nonostante i giri di arpeggi e di bassi costanti e monotoni.

Cigarettes after sex

Cigarettes after sex – Cry

Se si immagina Cry dei Cigarettes After Sex come il sogno di un adolescente, ciascun testo fa sì che le parole evocative e seducenti diano vita a piccole scene quotidiane. Alcune vissute realmente, altre immagazzinate in testa come film mentali (proibiti, nella maggior parte dei casi). In tal modo, l’album assume la forma di un’esperienza non solo acustica ma più ampiamente sensoriale. La lentezza delle azioni, la naturalezza degli stimoli e l’urgenza assoluta a imporre la propria partecipazione emotiva senza filtri ne sono il fulcro.

La narrazione del disco assume sfaccettature diverse che travolgono la fittizia linea monotona trasformandola in un filo rosso per inseguire la fantasia di una mente che si perde nella delicatezza della carnalità, tramite la voce passionale e androgina di Greg Gonzalez, frontman della band.

Attraverso questa chiave di lettura, anche Hentai, traccia che richiama l’anime porno giapponese, rende più che naturale la struttura di un singolo incentrato sull’Eros. Lo sconforto per la ripetitività rimane una sensazione legata al primo ascolto. Successivamente s’innesta un’esperienza riflessiva generata dalla semplicità delle melodie funzionali all’assimilazione di emozioni malinconiche, vacue, istintive, passionali ma sempre irremovibilmente vere, vissute in prima persona.

Gonzalez ha dichiarato che Cry è un album intriso di amore, bellezza e sessualità. Del resto non si può che leggere questo tra le righe dei nove brani. Confidenti che il disco raggiunga e superi i numeri del precedente, la band è attesa in tour sui palchi delle maggiori città mondiali. In Italia, li vedremo all’Alcatraz di Milano il 14 novembre 2020 i cui biglietti saranno disponibili a partire dalle ore 10:00 del 21 giugno 2020.

 

Santina Morciano

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