Lunapop, “…Squèrez?”, un disco che ha segnato una generazione

Il 30 Novembre 1999 usciva …Squèrez?, il primo ed unico disco dei Lùnapop.

La band bolognese ci ha regalato l’esordio di Cesare Cremonini, ma soprattutto ha  contribuito e segnato un’intera generazione. Chiunque sia nato dalla seconda metà degli anni Ottanta in poi conserva gelosamente questo album, in vinile, cassetta, compact disc e chi più ne ha più ne metta.

Che anno emblematico il 1999! Avevamo tutti più o meno timore di cosa potesse accadere negli anni duemila con la fine del Millennio. E la morte di Fabrizio De André e di Lucio Battisti, l’anno precedente, aveva alimentato dubbi anche sul nuovo cantautorato italiano. Cosa ne sarebbe stato della musica così come la conoscevamo?

Nel frattempo, anche la letteratura stava subendo un decisivo cambiamento. Tanto per dirne una, quelli erano gli anni in cui si andava in giro con le copie di Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi. Senza dimenticare, poi, che con lo zaino in spalla si girava l’Europa in Interrail.

Insomma, arrivati al 1999 tutto questo sembrava stesse per finire ed il futuro era un enorme punto interrogativo.

Come un fulmine a ciel sereno arriva un nuovo pop che si distacca da quello conosciuto fino ad allora. Sincero, diretto e coinvolgente. Il 30 Novembre di venti anni fa, insomma, arrivò …Squèrez?.

Lunapop

LÙNAPOP, LA BREVE PARENTESI DI UNA BAND POP ITALIANA 

La formazione subisce dei cambiamenti dal 1997 al 1999. Importante è l’arrivo di Nicola “Ballo” Balestri nel progetto, dato che sarà l’unico a proseguire con Cesare Cremonini il viaggio da solista. Allo stesso modo, decisivo è stato l’incontro con il produttore Walter Mameli, il quale ha dato una forma ancor più concreta ai sogni del gruppo.

Un successo strepitoso ed immediato a livelli incredibili, ma soprattutto una presenza fissa negli eventi estivi e televisivi. Girarci intorno sarebbe inutile. La carriera dei Lùnapop è stata breve. Non potevamo averne dubbi, dato che nella storia della musica italiana pop non c’è mai stato un lunghissimo tragitto per le band.

Quello che hanno creato, però, è stato ben più duraturo di un progetto a lungo termine. …Squèrez? è entrato negli scaffali di migliaia di ragazzi riempiendo cuori e ricordi.

Dopo la rottura del 2001, con l’ultima esibizione alla finalissima del Festivalbar all’Arena di Verona, c’è chi sogna ancora una reunion. Cosa alquanto impossibile. Nonostante ciò, il cantautore bolognese ha ripreso quei brani storici.

Venti anni dopo (ieri per la cronaca) è uscito infatti 2C2C The Best Of, un racconto dell’intero percorso di Cesare Cremonini.

… Squèrez?, I singoli che hanno fatto storia…

Avete presente i riti sciamanici prima di salire sul palco? Ecco, è proprio dal classicone “merda, merda, merda” che nasce il titolo … Squèrez? Ed ha portato un bel po’ di fortuna dato che sei tracce su dodici sono diventate dei singoli memorabili nel panorama musicale italiano.

Addentriamoci in questi brani e tuffiamoci ancora una volta nel mondo dei ricordi, spostando lancette e giorni del calendario.

Squèrez? si apre con il pezzo più carico dell’intero disco: Qualcosa Di Grande. Il video, che vede un Cesare Cremonini con le mesh rosse – che tanto andavano di moda in quegli anni – è impossibile da non ricordare.

Qualcosa Di Grande è una di quelle canzoni d’amore pop da dedicare a squarciagola, con il beneficio del dubbio di essere davvero ricambiati come si suppone. Nel peggiore dei casi, come lo stesso cantautore ci ha insegnato nel corso degli anni, potremmo dedicarla a qualcun altro.

Il pezzo, come quasi l’intero lavoro, è stato scritto tra i banchi di scuola. Nel 2000 sbaraglia totalmente la concorrenza e vince al Festivalbar.

“Spesso l’amore come altre cose indispensabili alla vita finisce, ma un viaggio con 5 amici…”

Con questa frase ha inizio il video di Un Giorno Migliore, che riprende un viaggio ad Amsterdam del cantautore con la band. Qui, invece, ci troviamo sullo schermo cappotti Woolrich e un cantante in semi-biondo platino.

Si tratta in assoluto della pietra miliare di …Squèrez e probabilmente uno dei pezzi più romantici scritti dall’ex leader dei Lùnapop.

Come molti ormai sanno, il testo non è stato interamente farina del suo sacco.

“Apri le tue ali e vola via con me” appare come una traduzione letterale del brano di Freddie Mercury Mr. Bad Guy. Probabilmente il piccolo Cesare non conosceva le regole di plagio. Poco ci interessa, perché la potenza di Un Giorno Migliore è imponente anche a distanza di venti anni.

“Cosa mi aspetto dal domani? Il sole in faccia no, ma in fondo io ci spero ancora”

Una speranza che ha condizionato inevitabilmente tutti noi della Generazione Y, in costante attesa dell’arrivo di questo giorno migliore.

…e quelli che non si dimenticano facilmente

Regina dei karaoke e vero simbolo della Generazione Y è 50 Special. Chiunque da quel 1999 ha sognato di sfrecciare su una vespa con le ali sotto i piedi per i colli bolognesi. Esistono versioni diverse della canzone, da quella in spagnolo a quella in inglese.

In ogni caso, 50 Special sprigiona un profumo di libertà, spazzando via le paure per il temuto Nuovo Millennio ormai alle porte.

A seguire c’è Resta Con Me e ritorna un po’ di malinconia. Qui Cesare Cremonini si è cimentato nella scrittura a quattro mani con Alessandro “Lillo” De Simone, batterista dei Lùnapop. Nostalgica ai livelli massimi, anche considerando che è un po’ il brano d’addio live della band tanto amata durante il Festivalbar del 2001.

La fine di un’era e di un sogno.

Quinto pezzo di Squèrez, altro singolo indimenticabile, è Vorrei, la primissima canzone scritta dal cantautore bolognese, nuovamente tra i banchi di scuola, ma alla tenerissima età di quindici anni.

Vorrei è di una dolcezza infinita. Forse anche per questo motivo è diventata protagonista di uno spot pubblicitario della Tim con una giovanissima Vanessa Incontrada.

L’ultimo dei sei singoli è Se Ci Sarai. Nel disco del 1999, dunque non nella versione seguente del 2000, la canzone è cantata da Lillo (autore della stessa).

…Squèrez

SQUÈREZ? | 6 PEZZI PER ASCOLTATORI APPASSIONATI 

Le prime sei tracce di cui si è parlato poc’anzi fanno parte del bagaglio culturale di qualsiasi ascoltatore medio. Le radio e la televisione le hanno fatte circolare così tanto che è davvero impossibile non riconoscerle.

Squèrez, però, si compone di dodici tracce e chi conosce bene il disco, da fan o meno, sa che proseguendo l’ascolto il livello non è di certo meno alto.

Metrò, ad esempio, sembra già preannunciare la scrittura futura di un Cesare Cremonini perso fino all’orlo nella fantasia. Leggera, spensierata e romantica. Allo stesso modo, Niente Di Più potrebbe essere considerato un preludio di Bagus, il primo album da solista del cantante.

Ci sono storie assurde intorno a Cara Maggie. Il leader dei Lùnapop ha sempre avuto la fama del rubacuori e latin lover. A quanto pare, la decisione del nome femminile è stata ardua, dato che le ragazze nella sua vita si alternavano come in una staffetta. Probabilmente anche la Margherita-Maggie sarà stata solo di passaggio, ma sicuramente più fortunata per essere stata immortalata in una canzone. Non da meno è la Silvia di Silvia Stai Dormendo.

Il disco si conclude sulle note di Zapping, Questo Pianoforte e per l’appunto di Silvia Stai Dormendo.

Senza dimenticare, poi, la specialissima ghost track. Cesare Cremonini è un fiume in piena. Aveva già pronti altri brani durante le registrazioni di Squèrez. Uno di questi è Il Pagliaccio, inserito in seguito nel disco Il Primo Bacio Sulla Luna del 2008.

In quei giorni, a quanto pare, il cantautore aveva appassionato con quelle parole un piccolo bambino in ascolto dalla porta accanto. Ed è proprio il fanciullo che intona Il Pagliaccio ad essere il protagonista della ghost track in conclusione del lavoro.

Lunapop

SQUÈREZ?  SIMBOLO DELLA GENERAZIONE Y 

La fine degli anni Novanta è quel periodo in cui le adolescenti sono ossessionate dalle boyband. La parentesi Lùnapop, tuttavia, non ha segnato solo il genere femminile. Chiunque si è riconosciuto nei sentimenti spensierati e facilmente condivisibili di Squèrez.

Quella rana verde sullo sfondo rosa ce la portiamo stampata sul cuore noi presunti fannulloni della Generazione Y.

Quelli, tra l’altro, erano anche gli anni in cui si iniziava a scaricare la musica illegalmente grazie ad internet. Nonostante questo aspetto, l’album ha venduto in soli due anni più di un milione di copie.

Ecco, io in realtà nel 1999 avevo solo quattro anni. Fa sorridere pensare che ne stia parlando come se avessi vissuto quell’epoca da adolescente. Per me, quelli erano gli anni in cui facevo i primi conti con le lire per comprare il Cioè la domenica mattina e in cui cominciavo a seguire i programmi musicali in tv.

L’album ha rappresentato per me il primo incontro concreto con la musica. È stato il primo disco fisico che ho tenuto tra le mani, insieme anche alla versione in cassetta. Venti anni dopo quelle dodici canzoni hanno ancora lo stesso valore. Riascoltandolo il carico di nostalgia sale alle stelle.

Squèrez ha unito una generazione simboleggiandola e forse anche creandola di punto in bianco. Ha aperto le porte al pop italiano degli anni Duemila come un ponte tra passato e futuro. Nei nostri cuori, deboli e tenebrosi che siano, resta inevitabilmente un’opera significativa ed indelebile.

Assunta Urbano

Assunta vive a Roma ed è laureata in Lingue, Culture, Letterature,Traduzione presso La Sapienza. È una divoratrice di musica (specialmente britpop anni ’90) ed un'assidua frequentatrice di concerti. Ama i film tragicomici, legge libri classici, viaggia per il mondo, ma soprattutto mangia tanta tanta pizza.

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