Liberato – L’amore è appartenenza in “We come from Napoli”

Il simbolismo è quel fattore che esalta le giornate, e poco importa se la realtà dei fatti parla di ciniche dinamiche di comunicazione e piani strategici. Ci stiamo raccontando una bella favola, ed il nuovo capitolo cade nel (presunto) giorno dedicato all’amore.

Liberato, we come from NAPOLI

Liberato ha pubblicato, a mezzodì, un nuovo singolo intitolato “We come from Napoli“. Dall’uscita del long play (la scorsa primavera) il silenzio aveva preso il sopravvento su un progetto che, ciclicamente, alterna fugaci fasi da supernova iridescente a lunghi bui da buco nero. A tre anni (ed un giorno), dalla pubblicazione del primo singolo “Nove Maggio” arriva una nuova canzone che confluisce (ed a suo modo, apre) il progetto Ultras”, film realizzato dal fedelissimo Francesco Lettieri.

TERNO SECCO SULLA RUOTA DI NAPOLI

Per la prima volta Liberato non è solo ma diventa ente trino: l’anonimato, il cantautore britannico Gaika ed il profeta del trip-hop, Robert Del Naja, noto come 3D, fondatore dei Massive Attack che con l’anonimato ha i suoi trascorsi, siccome si vocifera che sia lui la persona dietro il writer Banksy.

Questa collisione artistica conferma un ponte artistico tra Napoli e l’Inghilterra consolidato da un paio di decenni, con l’anonimo partenopeo che ne esce musicalmente rinforzato: quattro minuti di elettronica urban dura come l’asfalto che consuma le suole ed al tempo stesso mai sbilanciata verso del semplice casino.

Sarà difficile confezionare una cassa dritta migliore in tutto il 2020: su questa ritmica granitica, si muove l’ennesimo testo d’amore. Un sentimento declinato attraverso l’orgogliosa appartenenza, senza particolari riferimenti al canonico background culturale dei testi di Liberato ed evitando di sciorinare miele da fidanzatini nel giorno dove i Baci Perugina e le rose rosse la fanno da padrone.

Liberato

Anche sul piano estetico, questo episodio rinnova alcuni fattori caratterizzanti: fighi i nuovi bomber (sicuro oggetto di merchandising), meno cappucci e più passamontagna per tutti, solito registro stilistico insaporito da inquadrature e tagli più crudi, slow-motion, carrellate di foto a due passi dal mare e ‘o pere e ‘o musso per tutti.

Un Liberato, a mio parere, al quale girano vagamente le palle, almeno osservandone le movenze nel videoclip, che si apre con una giornata uggiosa proprio come la realtà meteorologica odierna di Napoli e provincia.

Avrà i suoi buoni motivi, ma intanto ha già piazzato un sold-out al Mediolanum Forum per il 25 Aprile. Mica poco.

Nuje simme doje stelle in the sky
I’m lonely si tu non ce staje
I’m lonely si tu te ne vaje

 

Giandomenico Piccolo

Giornalista | Creativo | Direttore di Scè dal 2018. Collaboro con diverse testate e mi occupo di ufficio stampa e comunicazione digitale. Unico denominatore? La musica.

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