La quarta giornata del festival di Sanremo 2020 inizia con l’annuncio della classifica aggiornata con i voti della serata delle cover. La somma di questi dice che in ultima posizione permangono Bugo e Morgan, preceduti da Junior Cally. Nella top five troviamo al quinto posto i Pinguini Tattici Nucleari, al quarto Tosca, mentre il podio se lo contendono Piero Pelù (terzo), preceduto da Le vibrazioni. In cima alla classifica generale provvisoria c’è Francesco Gabbani. Ma tutto può cambiare con le votazioni della sala stampa.
Via alle semifinali delle nuove proposte con i duelli decisi in parte dalla giuria demoscopica (33%), dalla sala stampa (33%) e dal pubblico da casa (34%). Il primo scontro vede contrapposti Tecla a Marco Sentieri. Se lo aggiudica la prima con il 55% delle preferenze. Nel secondo, invece, Leo Gassmann contende un posto per la finale a Fasma. Passa il primo con il 50,1% di voti, incredibile. La finalissima dunque mette Tecla contro Gassman, l’un contro l’altro armati di due canzoni figlie della tradizione sanremese. Ripartono le votazioni mentre scorrono le clip delle due esibizioni. Vince Leo Gassmann con il 52,5%.
Il Premio della critica intitolato a Mia Martini, attribuito dalla sala stampa, se lo aggiudicano gli Eugenio in via di Gioia, mentre Tecla porta a casa il Premio Lucio Dalla.
Torna Fiorello, vestito per metà da coniglio e per l’altra da Maria de Filippi.
Festival di Sanremo 2020 – I big in gara
Parte Paolo Jannacci con “Voglio parlarti adesso”, classica canzone sanremese, non male nel complesso ma che richiede un ascolto dedicato per essere apprezzata al meglio.
Entra Tiziano Ferro dopo le polemiche dei giorni scorsi e si prende la scena per il suo personale show nello show, in prima serata ovviamente. Quest’anno, infatti, volente o nolente, il pubblico ha avuto la grandissima opportunità (non richiesta) di godere del divertissement del cantautore di Latina. Una marchetta incredibile, che in un contesto così lento e lungo si poteva tranquillamente evitare. Nemmeno Wanna Marchi avrebbe saputo fare meglio. Lascia il palco ad Antonella Clerici ma prima scambia un bacino innocente con Fiorello. Pace fatta, tutto molto bello.
Arriva Dua Lipa, straordinaria artista da miliardi di views e streaming. Una canzone e via, in tempi di ristrettezze economiche va così.
Tocca a Rancore con “Eden”, la mela del peccato che giorno dopo giorno diventa più bella. Terza cantante in gara è Giordana Angi con “Come mia madre”, tipica proposta da festival. A ruota segue Francesco Gabbani, che a me ricorda Marco Columbro, tra i favoriti per la vittoria finale con la sua “Viceversa”. Spazio poi a Raphael Gualazzi con “Carioca”, hit estiva da ballare sulle spiagge bianche della Tasmania, con un mojito in una mano ed uno smartphone nell’altra ad immortale il momento nelle storie instagram.
Alle 23 circa, finalmente, arrivano sul palco i Pinguini Tattici Nucleari a risollevarci un po’ il morale con un elogio alla vita normale. In un mondo di John e di Paul anche io mi sento un po’ “Ringo Starr”. E va bene così. I ragazzi sono freschi, simpatici e bravi e non se la prendano gli altri se faccio il tifo per loro.
Di Anastasio, settimo artista in gara, ho scritto qualche considerazione a margine della serata di giovedì. Lui è in gamba e la canzone, “Rosso di rabbia”, è data tra le papabili per la vittoria finale. Panico, Panico, non mi sorprenderebbe se accadesse.
Un, dos, tres, un pasito adelante Amadeus, entra Francesca Maria Novello, la fidanzata del Valentino nazionale che presenta Elodie. La cantante romana gareggia con “Andromeda”, brano molto interessante scritto da Mahmood (testo) e Dardust (musiche). Mi piace parecchio, tiene bene il palco e non si lascia sopraffare dalle emozioni, ma le possibilità che possa arrivare fino in fondo sono remote.
Entra di nuovo Ferro, e qui taccio per non risultare ulteriormente pedante ed oltremodo ripetitivo.
Riki canta “Lo sappiamo entrambi” ed io penso all’odore della colla vinilica.
Ciuri Ciuri Ciuri, amico di Amadeus, si prende il suo meritato momento con una serie di battute che, a mio modesto giudizio, valgono dieci interventi di Benigni. Nell’ottica di dover crollare davanti ad uno schermo, visti i tempi biblici imposti, perlomeno si ride. Insieme a Tony Renis canta e scherza mentre, sopraggiunta la mezzanotte, gli artisti in gara aspettano di salire sul palco per esibirsi quei 3 fatidici minuti. Ma al festival dell’intrattenimento c’è tempo per la musica, ci sono ancora mille altre sorprese (cit.).
Sanremo 2020, Seconda Parte
A mezzanotte parte l’omaggio al giornalista Vincenzo Mollica, in occasione del suo ultimo festival da inviato Rai. È il momento più alto, intenso, emozionante e forse sincero della giornata. Entra Ghali, altro ospite della penultima serata, rotolando giù dalla scale. Presenta il singolo Good Times che anticipa l’uscita del nuovo album.
Dopo il TG1 la competizione riprende con “Fai rumore” di Diodato, una delle migliori canzoni in gara, eseguita in maniera impeccabile dall’artista pugliese. “Finalmente io”(testo e musica di Vasco Rossi e Gaetano Curreri), invece, è il pezzo che riporta Irene Grandi sul palco sanremese. La canzone è carina e lei – molta carica – gioca bene le sue carte.
“Me ne frego” di Achille Lauro è una vera e propria dichiarazione d’intenti. L’artista romano, bravissimo anche stavolta, ruba la scena a tutti con un look che darà da parlare alle riviste di gossip per le prossime settimane. Ridete pure.
Piero Pelù, dal canto suo, dopo aver recuperato posizioni importanti ingrana la quarta alzando il livello della competizione. “Gigante” è forse una delle sue canzoni più deboli ma potrebbe risultare una sorpresa. Da fan della prima ora non ci metterei un euro su.
È l’una esatta e mancano all’appello ancora 11 artisti, ma c’è spazio anche per Gianna Nannini e Coez.
Di Tosca “Ho amato tutto”, compresa questa canzone. Anche lei gareggia con un brano tipicamente sanremese e dalla sua potrebbe avere l’appoggio finale del pubblico, oltre quello già acquisito dell’orchestra. Se vincesse non farebbe torto a nessuno. “Nell’estasi o nel fango” dopo questi cinque giorni conserverò comunque un buon ricordo di Michele Zarillo. Sicuramente non lo immagino sul podio.
Junior Cally a pochi giorni dall’inizio del festival era sulla bocca di tutti per i testi di alcune sue canzoni. Un interesse scemato dopo aver presentato la sua “No grazie”, forse non all’altezza delle aspettative (negative). Il brano non dispiace ma credo abbia poche chance di arrivare in top ten.
Tra i favoriti alla vittoria finale Le Vibrazioni si chiedono la gioia “Dov’è”. Forse lo scopriranno alla fine di questo lungo viaggio, domani. “Il sole ad est” di Alberto Urso è l’unica canzone che non ascolterò mai più, dopo questa edizione.
Levante sorride mentre canta “Tikibombom”, anche se non appare ancora pronta per raggiungere quella dimensione artistica ricercata atta a superare l’eterna condizione di emergente che da sempre si trascina dietro. Bugo e Morgan compongono un duo sincero ma arriveranno ultimi, purtroppo. L’artista milanese abbandona il palco dopo pochi secondi senza dare spiegazioni. Alla base del gesto pare ci sia stata una incomprensione con Morgan. Da regolamento, per non essersi esibiti, vengono eliminati. Peccato
“Niente (resilienza 74)” di Rita Pavone alle due del mattino è una bella botta di energia. Una canzone che segna il ritorno a Sanremo dopo 48 anni di assenza, e sarà ricordata soprattutto per questo. Enrico Nigiotti con “Baciami adesso” avvia le ultime esibizioni.
La musica è terapeutica dichiara Amadeus introducendo Elettra Lamborghini. “Musica (e il resto scompare)” è una hit che ci ritroveremo a ballare nei prossimi mesi. Chiude la quarta serata Marco Masini con “Il confronto”.
Classifica parziale dopo la quarta serata
Il voto della sala stampa delinea la seguente classifica parziale:
1. Diodato
2. Francesco Gabbani
3. Pinguini Tattici Nucleari
4. Le Vibrazioni
5. Piero Pelù
6. Tosca
7. Rancore
8. Elodie
9. Achille Lauro
10. Irene Grandi
11. Anastasio
12. Raphael Gualazzi
13. Paolo Jannacci
14. Rita Pavone
15. Levante
16. Marco Masini
17. Junior Cally
18. Elettra Lamborghini
19. Giordana Angi
20. Michele Zarrillo
21. Enrico Nigiotti
22. Riki
23. Alberto Urso
Bugo e Morgan (squalificati)
Salvatore D’Ambrosio