È uscito a mezzanotte “Feat (Stato di natura)”, il nuovo album di Francesca Michielin, cantante, polistrumentrista e compositrice veneta. Grazie alla vittoria del 2011 al talent show “X Factor”, ha intrapreso la carriera musicale con un successo crescente che nel 2016 le è valsa la partecipazione all’Eurovision Song Contest.
Oggi, 13 marzo 2020, dopo numerose collaborazioni con gli artisti più in voga nella scena pop italiana, la Michielin torna con una raccolta eterogenea di undici featuring di cui sette inediti.
Francesca Michielin, Feat (Stato di natura)
Lo scorso 15 novembre era uscita “Cheyenne” feat. Charlie Charles, il Dj e produttore milanese che continua dominare nel mondo della trap, dell’hip hop e del rap. Una canzone che ha come tema un amore finito. La delicatezza del testo (di Charlie Charles, Mahmood, Davide Simonetta e Alessandro Raina) è accompagnata da una melodia pop con elementi elettronici che la rendendo orecchiabile da un pubblico più vasto.
È proprio la volontà di rinnovare e reinventarsi l’elemento che più colpisce dell’album.
Del resto, si era notato anche negli altri tre brani che ne hanno anticipato l’uscita, ovvero “Gange” feat. Shiva, “Riserva Naturale” feat. Coma Cose e “Monolocale” feat. Fabri Fibra, usciti rispettivamente il 21 e il 28 febbraio e il 6 marzo.
L’idea iniziale era quella di organizzare dei live vintage-elettronici il giorno prima di ogni uscita.
In seguito alla recente situazione epidemica, però, la Michielin è riuscita a realizzare solamente il live del 20 febbraio al Rocket di Milano. Il 27 febbraio ha optato per la diretta su Facebook e lo scorso 5 marzo la performance è stata messa in onda su RaiPlay.
Il segno delle collaborazioni
Nonostante il cambio di programma, i singoli sono stati acclamati dai fans, complici anche i nomi e le novità che ha apportato al suo stile. Esempio lampante è “Gange” prodotta da Adam11 e scritta a quattro mani insieme a Shiva, che ha di recente pubblicato l’EP Routine (uscito il 31 gennaio 2020).
Classe ’99, Shiva firma il suo primo contratto a soli 15 anni iniziando a spopolare su YouTube e contagiando i più giovani con il suo rap fortemente urban. La sua grinta predomina “Gange” e contagia la stessa cantautrice che mostra una grande capacità nell’unire il pop, il rap e un grezzo R&B visibile soprattutto nel ritornello.
La violenza che a tratti emerge dalle voci e dai suoni ricalca la dicotomia tra la purezza ideale del Gange, il fiume indiano che la mano dell’uomo ha rovinato attraverso l’inquinamento ambientale.
Il tema della natura ritorna anche nel brano prodotto da Frenetik&Orang3, “Riserva Naturale” in cui a cantare con la Michielin sono i Coma_Cose, duo protagonista della scena street pop/indie attuale. Tramite il loro consolidato sguardo sulla città, Epido e California hanno dato un apporto non indifferente al brano. “Riserva naturale” manifesta una importante riflessione che viaggia su due binari paralleli. La natura deturpata dal contesto cittadino e la tranquillità eliminata dalle frenesie quotidiane.
Sulla stessa linea si muove “Monolocale”, il brano composto in collaborazione con Fabri Fibra (col quale aveva già condiviso la produzione di “Fotografia”). Al contrario dei precedenti, questo è un singolo molto più semplice a livello musicale. Orecchiabile, lineare e scevro da riflessioni profonde, è un brano a cui la cantante si è dichiarata particolarmente affezionata. Si tratta del primo che ha scritto per quest’album.
Feat (Stato di natura) – Gli inediti
Come ci si poteva immaginare dalle anticipazioni, i sette inediti usciti oggi, hanno una dinamicità provocante che spazia per stili, temi e voci.
Noti dal 2017 e con già 14 dischi di platino e 5 dischi d’oro, i Måneskin segnano il featuring per il primo brano dell’album: “Stato di natura”. Si tratta di una canzone forte, impetuosa, femminista, che denuncia la violenza tipica della modernità, “la cultura patriarcale, la cultura del possesso”. Un testo e un ritmo irruenti, scomodi, che, volontariamente, devono fare rumore.
In “Sposerò un albero” feat. Gemitaiz ritorna il tema della natura e dell’importanza di riconoscere la frattura tra natura e città, fra “giusto e sbagliato”. Fondamentale è la presenza del rapper romano che dà una coloritura vivace rendendo il brano meno monotono.
“Yo No Tengo Nada” feat. Elisa e Dardust è tra i pezzi più riusciti dell’album. Un brano in cui a fare la differenza sono decisamente le collaborazioni.
Elisa, cantante e compositrice stimata a livello internazionale, vanta 1 disco di diamante, 44 dischi di platino e 9 dischi d’oro. Come se non bastasse, c’è Dario Faini, in arte Dardust. Compositore, produttore, musicista, lo avevamo visto di recente a Sanremo in cui era stato autore e produttore di Eden (miglior testo per il premio “Sergio Bardotti”) cantata da Rancore e Andromeda di Elodie. Un gigante della musica insomma, che arriva a dipingere l’album della Michielin con pennellate d’arte.
La sua produzione accompagna in maniera egregia la delicatezza delle voci di Francesca Michielin ed Elisa che raccontano la realtà nascosta delle persone del nord-est: il loro carattere passionale e frizzante si rispecchia nel ritmo estivo e vivace che accompagna l’intero pezzo.
“Acqua e sapone” feat. Takagi&Ketra e Fred De Palma, è la settima traccia dalla melodia giovanile e con echi del pop americano anni ‘90. Si consacra come la più nostalgica dell’album in cui si racconta la fine di una storia d’amore attraverso due punti di vista.
Sulla stessa scia “La vie ensemble” feat. Max Gazzè, canzone malinconica in francese che racconta, come fosse un dialogo, ma con un ritmo molto più tradizionale, la fine di una relazione.
“Star Trek” è il brano in cui riemergono le melodie conturbanti del finale di “Cheyenne”. In feat. con Carl Brave (che appena pochi giorni fa ha pubblicato Regina Coeli, il suo ultimo singolo) che predomina l’intera canzone. Nonostante lo stile inconfondibile del cantautore, Francesca Michielin riesce ad inserirsi e ad essere la coprotagonista di una canzone che è una richiesta di libertà.
“Leoni” feat. Giorgio Poi, è l’ultima traccia dal ritmo estivo e diverso dall’intero album. Grazie alla pacatezza dell’indiepopper piemontese, il brano acquista una bellezza particolare contraddistinta dalla somiglianza con le hit della musica leggera italiana degli anni ‘70/’80. Tra l’altro “Leoni” sarà la colonna sonora della serie tv italiana originale Netflix “Summertime”, prodotta da Cattleya e disponibile dal 29 aprile sulla medesima piattaforma.
Santina Morciano