Giorno triste per il mondo della musica e tutti coloro che lo animano: Manu Dibango è un’altra vittima del coronavirus. Se ne va un musicista leggendario che ha saputo connettere l’Africa ed il mondo occidentale attraverso il groove del suo sassofono.
La scomparsa di Papy Groove
Manu Dibango non ce l’ha fatta, la notizia è arrivata direttamente dai familiari più prossimi con una breve nota:
“Cari parenti, cari amici, cari fan, una voce si alza da lontano, è con profonda tristezza che vi annunciamo la scomparsa di Manu Dibango, il nostro Papy Groove, avvenuta il 24 marzo all’età di 86 anni, a causa del Covid 19“.
Il musicista camerunense era stato ricoverato la scorsa settimana presso un ospedale parigino dopo esser stato trovato positivo al Covid-19.
It is with deep sadness that we announce you the loss of @ManuDibango, our Papy Groove, who passed away on 24th of March 2020, at 86 years old, further to covid 19. Your music will always stay with us. #ManuDibango #RIP #SoulMakossa pic.twitter.com/IJkjla2rAt
— Manu Dibango (@ManuDibango) March 24, 2020
Lascia a questa terra un patrimonio discografico praticamente sterminato, si contano oltre 70 album di inediti a sua firma, ma svetta su tutte una canzone che ha segnato, di fatto, la nascita del genere dance: Soul Makossa, del 1972, è una miscela di ritmi africani, funk e soul, resa iconica dall’inconfondibile “Mama ko mama sa maka makossa” (ripreso, nel corso del tempo, anche da Micheal Jackson e Rihanna in brani propri).
Parallelamente al proprio lascito artistico, si contano innumerevoli collaborazioni, in Italia le più note sicuramente quelle con Enzo Avitabile e Jovanotti, che si sono uniti al cordoglio per la dipartita di una mente geniale che ha segnato la musica moderna.
Perché se c’è tanta Africa nei suoni attuali, un grande merito è anche di Manu Dibango.