La scelta di Junior Cally di passare dall’anonimato figurativo alla grande notorietà data dal Sanremo, era già stata metabolizzata dai fan qualche mese addietro.
Dismessa la maschera che aveva caratterizzato la sua immagine sin dai primi passi, il rapper romano ha cominciato a macinare grandi numeri in termini di seguito e visualizzazioni sui principali canali social. Numeri che si vanno ad aggiungere al comunque buon avvio intrapreso poco più di tre anni or sono. Senza contare la parentesi nelle vesti di “Socio”, suo primo alter ego in ambito musicale.
Cosa abbia spinto un cantante del genere ad abbracciare la filosofia mainstream italica per eccellenza, ovvero il Festival della Canzone, è stato poco chiaro ai più. D’altronde quella platea gli era avversa a priori a causa di un polverone inutile saltato agli onori della cronaca per alcuni suoi testi poco concilianti per la morale dell’italiano medio. Ma questo è un altro discorso.
No Grazie, la partecipazione a Sanremo e la summa maxima con Ricercato.
Per fortuna il brano No Grazie ha saputo nel tempo ritagliarsi una cospicua fetta di interesse, soprattutto per la vena critica e la presa di posizione sia politica che sociale manifestata. Junior Cally, nel Sanremo del ‘volemose bene’, è stato l’unica voce fuori dal coro in termini di tematiche. Bisogna rendergliene atto.
A fronte dell’esposizione mediatica del festival ligure, come tanti prima di lui, il cantante ha deciso di riproporre l’ultimo lavoro discografico in una nuova veste. Ricercato, già edito nel Settembre 2019, diventa quindi Ricercato? No Grazie. Disponibile dal 28 Febbraio, l’album può contare non solo della hit sanremese, ma di altri tre inediti che fanno salire la proposta a ben sedici canzoni. Featuring come da prassi e anche un pizzico di sperimentalità.
Di fondo però ci troviamo di fronte ad un illogico. La formazione trap dell’autore diventa paradossalmente un peso quando l’ascoltatore, una volta terminate le quattro tracce inedite, si rende conto che le due anime ‘Ricercato’ e ‘No Grazie’ non vivono proprio di comune accordo. Ma nemmeno si odiano.
La prima, seppur con un mezzo shuffle a cambiare l’ordine delle canzoni, soffre (o gode, dipende dai punti di vista) dell’impronta trap hardcore che ha caratterizzato fino ad oggi la produzione di Junior Cally. La seconda porta in dote un cambiamento tangibile, sia per approccio stilistico, ma anche per la cura dei testi, ora di più ampio respiro e soprattutto meno ‘arroganti’ nella forma. Il ragazzo si è affinato parecchio e con soli quattro innesti (No Grazie, Balla Come, Lasciare La Macchina In Mezzo Alla Strada e House) riesce a mostrare un lato di sé davvero poco battuto in precedenza. Almeno non nel modo in cui viene fatto.
In tal senso, forse, l’accostamento non restituisce il meritato compendio. Ma qui siamo nella selva oscura dominata da fiere di operazioni di marketing e illogico hyper-thinking artistico. Diciamo che Ricercato? No Grazie funziona, nella sua interezza, più per la parte ‘nuova’, messa lì al principio del disco come un blocco marmoreo a delimitarne gli spazi e l’estetica. Non ce ne vorrà il caro lettore se in questa sede ci occuperemo dell’aspetto inedito e palpitante dell’opera.
Junior Cally: l’EP nell’album. Le quattro tracce dell’anima ‘No Grazie’ una ad una.
La numero uno è proprio No Grazie. La proposta presentata all’Ariston non ha raccolto consensi durante la kermesse. Quasi sempre in fondo alla classifica, riesce a spostarsi all’ultimo scansando la coccarda nera per un soffio. Non è un demerito. Personalmente, a parte le forzature ironiche pre festival, ho molto rivalutato se non il brano in sé, almeno la forza di Junior Cally di prendere una posizione politica davanti a milioni di italiani. Lo diamo troppo spesso per scontato ma per gli artisti non è mai facile come si pensa. Anche se dovrebbero farlo. Punto.
Uno che va al Festival di Sanremo e critica politici col mojito, populisti e tutta una serie di presunte personalità, dovrebbe ricevere solo applausi. A meno che non si trovi di fronte proprio a politici col mojito, populisti e gente inebriata dalla propria immagine allegorica.
Balla Come fa il verso alle hit estive che tra poco ci sfracanteranno gli zebedei. Oltretutto, negli ultimi anni, è proprio la scena rap, trap e simili a produrre la maggior parte del meccanismo estate-sole-mare-ballare. Come a dire: “vi perculo e me ne vanto”. Il risultato però andrebbe controllato nel tempo, non sia mai che Balla Come diventi essa stessa un tormentone estivo.
Lasciare La Macchina In Mezzo Alla Strada sembra legarsi stilisticamente alla ‘tradizione’ di genere. Anche se la forma richiama gli stilemi trap che abbiamo imparato a riconoscere anche noi non più giovanissimi, il contenuto comincia a prendere una piega diversa, più concettuale nei rapporti umani, seppur nella propria semplicità. Non gli è nuova.
La perla arriva alla pseudo fine. House è probabilmente il vero pezzo che avrebbe voluto portare al Sanremo. In tal senso, col senno del poi, Junior Cally avrebbe tratto un vantaggio comunicativo enorme se ci fosse stata la formula dei due brani da proporre al festival. Spotify alla mano, peccato che qui torni la tag ‘explicit’ che, ce ne faremo una ragione, è quasi un automatismo immediato rispetto alle sue composizioni. Se le liriche stuzzicano l’intelletto, non accade lo stesso per il piglio musicale da club, martellante sì, ma dal poco appeal sonoro sulle esasperazioni. Equilibrato tutto sommato.
Junior Cally – Ricercato? No Grazie: forse il troppo storpia.
Al netto delle novità introdotte dalla componente No Grazie, l’album Ricercato, ovviamente, non ha molto in più da offrire. Questo è un gioco di incastri. Per come è stato concepito l’accosto, per blocchi, il remake dell’ultimo lavoro di Junior Cally offre ben poco. Tuttavia quel ‘poco’ che dà è valevole di attenzione e personalmente spero gli venga concessa non a scoppio ritardato come accaduto al Sanremo. Un (non)artista che si espone deve essere ascoltato. Ai posteri l’ardua sentenza, anche se Ricercato? No Grazie è quasi esclusivamente un’operazione commerciale. Le quattro tracce inedite avrebbero vissuto di vita propria anche in altri contesti.
Mario Aiello