Tre Allegri Ragazzi Morti: “Quando” è la canzone di cui avevamo bisogno

Si intitola “Quando” ed è il nuovo singolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti.

Proprio qualche giorno fa stavamo chiedendoci come potrebbe svilupparsi il processo creativo in questo periodo di quarantena, e quali ripercussioni e segni tangibili potrebbe lasciare il Coronavirus nei libri, nei film e nelle canzoni. Oltre ai risvolti sul piano sociale, economico e sanitario che tutti hanno imparato a conoscere alla perfezione, c’è da considerare cosa gli artisti riusciranno a plasmare.

Per il momento, i segnali sono poco confortanti  ma proprio oggi è arrivata un po’ di luce a squarciare il grigiore.

Fa sorridere accostare il termine luce alle parole Tre Allegri Ragazzi Morti, ma a prescindere dal piano squisitamente linguistico non è la prima volta che Davide Toffolo e soci riescono a tirar fuori poesia e musica di qualità assoluta.

Tre allegri Ragazzi Morti  – Quando 

Quando dei Tre Allegri Ragazzi Morti, pubblicata giusto qualche ora fa, vede il contributo di Generic Animal, che ha vissuto in prima persona i danni inflitti dal Covid-19 all’industria musicale, visto che teoricamente ha un disco in promozione.

È arrivato il virus e abbiamo trovato il modo di chiuderla solo così, ognuno dalla propria stanza, in remoto. Davide Toffolo ha aggiustato il testo alle sue corde e lo ha contestualizzato cercando di infondere un barlume di speranza, evocando una sorta di Romeo e Giulietta ai tempi della quarantena, in motorino.

È questo il punto, ed i T.A.R.M. lo hanno centrato alla perfezione e possono dare una bella lezione a chi si trova a lavorare di creatività. Hanno confezionato una canzone tanto bella quanto semplice, lineare nella struttura, che comunica sentimenti e contestualizza l’attuale momento storico senza perdersi nel citazionismo della corsa alle parole chiave di questa fase.

Non è solo importante cosa si dice, ma come lo si dice: sfido chiunque si trovi in questi giorni a sentire la mancanza di una singola persona a non concordare con le parole “preferirei infrangere la legge della quarantena / che stare ancora con un libro in mano a leggere il futuro”.

Ed ancora, citando il testo: “la natura s’è ripresa tutto / lo voglio fare anch’io, io mi riprendo te”. Siamo umani, con tutte le sofferenze e le virtù che ne consegue, e si può ancora comunicare senza seguire esclusivamente dinamiche promozionali.

“Riprendiamola in mano, riprendiamola intera, riprendiamoci la vita”, direbbe Claudio Lolli.

 

Giandomenico Piccolo

Giornalista | Creativo | Direttore di Scè dal 2018. Collaboro con diverse testate e mi occupo di ufficio stampa e comunicazione digitale. Unico denominatore? La musica.

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