Tra i numerosi prodotti presenti solo sui cataloghi delle piattaforme digitali c’è anche L’Amore a Domicilio, reso disponibile a partire dal 10 giugno da Amazon Prime.
Con alla regia Emiliano Corapi ed alla distribuzione Adler Entertainment, il film ha come principali protagonisti Simone Liberati e Miriam Leone. Due volti più che noti del panorama cinematografico italiano odierno. Abbiamo visto il romano in numerosi lavori, ma sicuramente ha raggiunto la fama nel 2018 grazie a La Profezia dell’Armadillo, tratto dall’omonimo fumetto di Zerocalcare.
Dalla televisione al cinema, abbiamo visto la Leone dappertutto. Tuttavia, il ruolo che più le ha permesso di dimostrare il suo talento è stato quello di Veronica Castello nella serie originale Sky 1992,1993 e 1994.
E adesso eccoli qui, insieme, per la prima volta.
TRAMA
Uno dei protagonisti de L’Amore a Domicilio è Renato (Simone Liberati), un giovane assicuratore, che si aggira per il centro di Roma alla ricerca di futuri clienti. L’altra è Anna (Miriam Leone), una siciliana agli arresti domiciliari a causa di una rapina a mano armata, in cui si imbatte per caso il venditore porta a porta. Tra i due nasce presto l’amore. Incondizionato dal lato maschile, preoccupato e incerto dal canto femminile. La coppia dovrà affrontare le difficoltà interne, per poter costruire poi un rapporto saldo.
L’AMORE A DOMICILIO
Il fulcro de L’Amore a Domicilio è la storia d’amore tra i due protagonisti. Sullo schermo viene proiettato un rapporto semplice e condivisibile, ma che può nascondere degli scheletri nell’armadio.
Renato si sente più a suo agio nella precarietà del lavoro che nell’interfacciarsi con i propri sentimenti, come ricorda nell’incipit iniziale con il terrore che aveva da piccolo circa la sua bicicletta. Cerca in tutti i modi di sottrarsi alle relazioni, per una ossessiva paura d’amare. Ha il timore di perdere la testa ed annullarsi, cosa che accade inevitabilmente dopo l’incontro con Anna.
La ragazza, invece, è molto meno riflessiva ed è spensierata. Appare come una donna vissuta ed allo stesso tempo come una ragazzina a cui è stata tolta l’adolescenza, gettata troppo presto nella “vita vera”.
Il protagonista maschile si innamora perdutamente della giovane criminale, andando contro i suoi principi morali e facendosi, addirittura, coinvolgere in prima persona in una rapina a mano armata.
L’attenzione dello spettatore si sofferma in modo particolare sull’ottima interpretazione dei protagonisti. E questo può essere un pregio, quanto un difetto del lungometraggio. La concentrazione unica sui due interpretati da Simone Liberati e Miriam Leone non lascia molto spazio al resto del cast, di cui sappiamo veramente poco. Qualche dettaglio maggiore avrebbe potuto far del bene ai fini della narrazione.
L’Amore a domicilio non sembra, però, avere troppe preteste. È, come già ribadito in precedenza, leggero e godibile, senza aggiuntivi spunti di riflessione. Commedia romantica, senza risultare sdolcinata, ma a tratti, purtroppo, scontata. Probabilmente poteva esserci una regia più tagliente, ma in ogni caso il tutto resta una visione piacevole.
A pensarci, all’inizio della fase due di questa emergenza sanitaria ci siamo sentiti tutti un po’ come Anna. Mentre la ragazza è agli arresti domiciliari, noi eravamo confusi sulla questione dei congiunti, ignorando anche chi lo fosse o meno. E portando la sua situazione in parallelo con la nostra, se alla fine le cose si sono risolte bene per lei, sarà lo stesso anche per noi. Forse.
Assunta Urbano