L’impegno sociale della band ‘A67 (forma idiomatica per esprimere i complessi di edilizia popolare plasmati attraverso la legge n° 167 del 1962) è uno dei tratti distintivi che ha influenzato buona parte della loro produzione discografica. Sono passati quindici anni da quando Daniele Sanzone (che nel frattempo ha intrapreso una brillante carriera editoriale) e soci hanno squarciato i crismi dell’omertà attraverso un disco brillante ed incazzato al punto giusto, dal titolo provocatorio “A camorra song’ io“.
Un compleanno che viene festeggiato nel miglior modo auspicabile, ossia riproponendo live in studio la title-track dell’elaborato che ha visto la luce in collaborazione con la label Polosud.
Gli ‘A67 quando parlano di come è cambiata la camorra, la loro risulta quasi un’opera storica […] tende a staccare l’immagine precostituita della camorra come banda, come puro fenomeno di vicolo, urlando invece come la camorra sia, più in profondità, il pensiero vero e proprio, il modo di agire, di essere.
Roberto Saviano
Da qui l’inno a ribellarsi del ritornello: “Se la paura fa 90, la dignità fa 180, tanta, tanta, tanta voglia di cambiare…”.
Ci siamo accorti che “A camorra song’ io” non aveva un video e così abbiamo deciso di festeggiare l’anniversario dell’uscita del disco, registrando una versione live in studio.
‘A67
Nel video, in bianco e nero, realizzato dal regista Felice Iovino, le immagini sono distorte proprio per sottolineare la deformazione mentale causata dalle mafie.
Sentivamo il bisogno di suonare perché a causa del lockdown ci siamo visti annullare il tour del nuovo album, Naples calling (Full Head, 2020), uscito poco prima.
‘A67
Una canzone che ci invita a fare una più ampia riflessione, a distanza di quindici anni dalla prima faida di Scampia che insanguinò le strade di Napoli, sulla camorra e sul quartiere.
GD