The Umbrella Academy è una serie tv statunitense fantasy e drammatica distribuita da Netflix.
Con due stagioni da dieci episodi l’una, ha esordito il 15 febbraio 2019 mentre la seconda stagione è uscita lo scorso 31 luglio 2020.
Ideata da Steve Blackman, la serie si basa sull’omonima graphic novel di Gerard Way e Gabriel Bà.
Trama.
Le protagoniste sono sette persone nate il 1° ottobre 1989 da donne che, prima di partorire, non sapevano di essere incinte (come altre 36 neo madri).
I sette bambini in questione, però, vengono adottati da Sir Reginald Hargreeves che li ribattezza con numeri dall’1 al 7:
Luther come Numero Uno (Tom Hopper);
Diego come Numero Due (David Castaneda);
Allison come Numero Tre (Emmy Raver Lampman);
Klaus come Numero Quattro (Robert Sheehan);
Five come Numero Cinque (Aidan Gallagher);
Ben come Numero Sei (Justin H. Min);
Vanya come Numero Sette (Ellen Page).
Sir Hargreeves li forma nell’ Umbrella Academy facendogli scoprire e affinare i propri superpoteri. Quando crescono, i ragazzi lasciano la casa/accademia e si allontanano dalla tirannia del padre. Nella prima stagione, venuti a conoscenza della morte di Sir Hargreeves, si riuniscono e scoprono che con i loro poteri possono salvare il mondo.
Non saranno più sette ma sei: Ben è morto anche se Klaus, diventato un tossicodipendente, è l’unico a poterlo vedere e parlarci.
Gli altri hanno intrapreso le strade più disparate: Five è rimasto imprigionato nel suo corpo da bambino e viaggia nel tempo con lo stesso aspetto infantile; Diego fa il vigilante; Vanya è una violinista; Luther ha compiuto una missione sulla luna; Allison è una diva del cinema.
The Umbrella Academy – seconda stagione
Nella seconda stagione, i fratelli si ritrovano negli anni ’60. Ognuno di loro cercherà di adattarsi costruendo una nuova vita e venendo a contatto con i problemi dell’epoca.
Magistrale è la resa spazio-temporale del contesto pensata nei minimi dettagli. Dagli eventi come la lotta alla supremazia bianca (che Allison ricorda non sarà superata neppure cinquant’anni dopo) o la morte di John Fitzgerald Kennedy o l’avvento dei figli dei fiori.
Una serie la cui cura è rara e straordinariamente riuscita. Seppur leggera coinvolge per la trama coerente, senza buchi e piena di sorprese. Inoltre, il cast d’altissimo livello aumenta la godibilità dello spettacolo: primo tra tutti Robert Sheehan con un’interpretazione maiuscola.
Nulla da cambiare rispetto alla prima stagione, dunque. Anzi, si spera che il livello rimanga questo anche nella terza di cui non è certa ancora la data d’uscita. I presupposti sono ottimi, noi siamo qui ad attenderla!
Santina Morciano