La bolla dei social sempre più spesso si rivela essere un campo minato dove ogni minima espressione del proprio pensiero, anche la più sincera, più diventare un innesco esplosivo.
Ne sa qualcosa Margherita Vicario, presa di mira da un folto numero di utenti e ricoperta da tonnellate di insulti sul proprio profilo Instagram per una vicenda che si protrae da un paio di giorni.
La vicenda
Tutto è partito da un’opinione condivisa dall’artista (ed attrice) romana con la propria fan base, relativa alla canzone “Sparami” contenuta nell’ultimo album di Emis Killa e Jake La Furia, in featuring con Salmo e Fabri Fibra. In particolare, sotto la lente di ingrandimento ci finiscono questi “versi”
Il mood è schivare le vipere,
Mettere il cazzo in queste fighe infime,
Finché non muoio di AIDS o sifilide
“Canzone anacronistica e parole misogine“
così Margherita Vicario definisce (e sostanzialmente concordiamo) in una storia su Instagram questo testo contenuto nel disco “17”: le istantanee condivisioni portano questi pensieri alla mercé dei fan di Emis Killa, che non si esimono dal replicare senza troppi giri di parole.
Ed ecco perfettamente confezionata una vicenda che, a prescindere dagli attuali sentori riguardo le battaglie civili ed il rispetto reciproco sia sul piano nazionale che mondiale, vede uscire sconfitta la musica, prima ancora delle parti chiamate in causa.
Margherita Vicario esprime semplicemente un’opinione (da addetta ai lavori, tra l’altro, siccome scrive anche testi e non è solo cantante di canzoni) e si trova in mezzo alla shitstorm più imbecille della settimana, alimentata da “ascoltatori” di musica intrappolati nell’idolatria di un rapper che, in tutta questa vicenda, si è beatamente interessato dei fatti suoi senza prendere posizione.
Dimostrazione che c’è ancora tanta strada da fare, lunga quanto il numero di persone che, anche nel caso in cui abbiano un cervello, dimostrano solo di non farlo funzionare.