In una recente intervista, Damon Albarn, leader dei Gorillaz e membro dei Blur, ha toccato temi caldi che riguardano la pandemia, il Covid e le inevitabili ripercussioni che ha subìto il mondo dello spettacolo.
Il suo intervento si è focalizzato sull’attuale situazione, vista come un’emergenza medica ma anche esistenziale, che può trovare nella musica un’importante medicina per ridurre le sollecitazioni psicologiche e lo stress.
Se qualcuno è disposto a suonare, dovrebbe poterlo fare. Nessuno dovrebbe essere costretto a fare qualsiasi cosa, ma se qualcuno volesse davvero dobbiamo fare in modo di farlo funzionare così che tutti possano sentirsi sicuri e partecipare.
Sicuramente un pensiero molto più realistico rispetto a tante disquisizioni attorno all’universo-cultura, che hanno sollevato ben più di un dubbio riguardo la cognizione della realtà da parte della nostra classe politica.
«La musica deve continuare, se vogliamo davvero preservare la salute mentale della gente, la musica dal vivo fa parte della ricetta.»
Il musicista britannico ha da poco pubblicato una nuova release col progetto fittizio dei Gorillaz, un long play dal titolo “Song Machine Season One: Strange Timez”. Anche questo lavoro discografico è stato pesantemente influenzato dalla pandemia, in particolare le sessioni di registrazione programmate con Sir Elton John sono diventate videochiamate attraverso la piattaforma Zoom. Sembra, tuttavia, che la resa finale non sia minimamente stata intaccata.