Una grande dimostrazione di coraggio, quella realizzata da FKA Twigs che di recente ha parlato delle violenze subite da Shia LaBeouf.
In un lungo e dettagliato racconto, l’artista britannica ha esplicato gli abusi implacabili, sul piano fisico e psicologico, posti in essere dall’attore in circa un anno di relazione. Nel dettaglio, si parla di tentativi di soffocamento durante la notte, di situazioni di grande rischio e pericolo indotte dall’instabilità fisica del suo ex-partner.
Non è mai facile esporsi sul piano mediatico in questo modo, ed FKA Twigs ha integrato le sue dichiarazioni con un post a cuore aperto su Instagram.
Durante e dopo non pensavo che potesse succedermi una cosa del genere. Il motivo per cui ho deciso che è importante parlarne è cercare di aiutare le persone a capire che quando sei sotto il controllo coercitivo di un violento o sei in una relazione di questo tipo, andarsene non sembra una possibilità sicura e fattibile. Spero che condividere la mia esperienza possa aiutare gli altri a non sentirsi soli. Spero di essere d’aiuto perché capisco che può essere disorientante e difficile sapere cosa fare.
Le statistiche sulle violenze domestiche sono scioccanti e durante il Covid sono stata davvero in ansia; so che molte vittime sono letteralmente intrappolate con i loro aguzzini senza possibilità di andare via.
Il mio secondo incubo peggiore è essere costretta a condividere con il mondo che sono una sopravvissuta alla violenza domestica.
Il mio primo incubo peggiore è non dirlo a nessuno e sapere che avrei potuto aiutare anche solo una persona raccontando la mia storia.
La replica di Shia LaBeouf
L’attore non è certo nuovo a comportamenti turbolenti: arrestato diverse volte per condotta violenta ed aggressione (accuse puntualmente decadute), già nel 2015 si era reso protagonista di abusi nei confronti della fidanzata dell’epoca, l’attrice Mia Goth.
Shia LaBeouf, attualmente, sta seguendo un percorso di disintossicazione dall’alcool.
Ci sono alcune cose da chiarire, ma certamente non sono nella posizione di cercare scusanti per il mio comportamento.
Non ho alcuna scusa per il mio alcolismo e per le aggressioni, solo razionalizzazioni. Sono stato violento con me stesso e con le persone intorno a me per anni.
Ho una storia di ferite inflitte alle persone più vicine a me. Mi vergogno di tutto ciò e mi dispiace per quelli a cui ho fatto del male. Non c’è davvero nient’altro che posso dire.
Le aggressioni di Shia LaBeouf – I precedenti
Oltre ai casi documentati di FKA Twigs (il cui vero nome è Tahliah Debrett Barnett) e Mia Goth, ci sono altri episodi che contribuiscono ad irrobustire il quadro accusatorio. La stilista Karolyn Pho, a sua volta ex di Shia LaBeouf, descrive dinamiche violente molto simili.
Una volta, da ubriaco, mi ha legato al letto e mi ha dato una testata facendomi sanguinare. Ho faticato molto a razionalizzare col fatto che lui stesse abusando di me. È come calarsi in una spirale dove finisci per accettare tali comportamenti vessatori.
Cosa succederà adesso? Gli sviluppi della causa legale
FKA Twigs ha intentato causa contro Shia LaBeouf presso il Tribunale di Los Angeles. Come l’attore ha affermato, ci sono particolari da chiarire e spiegazioni da dare, ma le accuse, che versano a vario titolo dal possesso di arma da fuoco alle minacce, passando per guida in stato di ebrezza a costrizioni che hanno minato la libertà personale delle sue compagne, sono chiare e sostenute da prove.
Una situazione controversa che lancia un segnale forte: determinate persone possono (e devono) pagare per il male che fanno agli altri. A qualsiasi livello sociale. Parlare è solo il primo passo.