Morgan ormai danza su un sottile confine tra paradossi creativi e intuizioni che potrebbero rivelarsi geniali.
La più recente provocazione, diffusa a mezzo social, quindi non considerabile una pubblicazione ufficiale, prende il titolo di “Ano”.
Arriva circa un mese dopo “Il senso delle cose”, br-“ano” (giusto per restare in tema) scartato al prossimo Festival di Sanremo ed è stata condivisa dopo che il cantautore milanese ha raggiunto 400 commenti con scritto “lo voglio” dai suoi follower.
Di commenti ne sono arrivati molti di più, alcuni anche da personalità del settore come Marco Maccarini.
È una canzone di genere assurdo, totalmente impensabile, acida e disarticolata, ma in un certo senso curiosamente interessante.
Questo il commento dell’autore, per tre minuti di elogio alla pochezza. Morgan è un meraviglioso conoscitore della musica e dei suoi crismi compositivi, ma in questo episodio ha forzato la mano spingendosi oltre il surreale, tra sintesi vocali e suoni decisamente non raffinati, dalla resa mediocre.
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Se questa era l’idea fondante, la resa è decisamente valida, ed è riconducibile (a suo modo) all’ambito della non-musica.
Ognuno avrà modo di farsi la propria idea, e non c’è da escludere che per qualcuno sia solo una cagata pazzesca.
Morgan e Sanremo, un rapporto burrascoso