Nicolas Jaar ha donato 800 album dalla sua collezione personale

Il producer Nicolas Jaar non smette di sorprendere.

Stabilitosi da un po’ di anni a Torino per questioni sentimentali, alcuni giorni orsono ha deciso di fare un regalo alla città donando circa ottocento album della sua collezione personale. Un giveaway che si è tenuto al locale Isola, polo culturale del capoluogo piemontese e locale facilmente raggiungibile in città.

 

È stato un regalo che Nicolas ha voluto fare alla città di Torino, un gesto di cuore”. Lui ama questa città e ha individuato noi come un punto nevralgico per la musica qua.

Questo il commento dei proprietari di Isola, che ha sede in Via Goito. Le fonti riportano che in circa cinque ore sono terminate le scorte, e lo stesso Nicolas Jaar il giorno dopo ha aggiunto una quarantina di altre release con l’unica regola che ogni avventore ne poteva portare via solo una.

 

Nicolas Jaar

Ma che musica ascolta Nicolas Jaar?

 

Delucidazioni arrivano da chi era presente ed ha avuto la fortuna di portarsi via un pezzo (per quanto piccolo) dello scibile artistico del producer statunitense-cileno.

C’era di tutto, anche dischi di effetti sonori, ma uno di quelli che mi ha sorpreso di più probabilmente è stato vederne uno di Branduardi lì in mezzo. Ovviamente produzioni della sua etichetta Other People; poi musica tradizionale ucraina e indiana, un’edizione limitata di “Einsjäger und Siebenjäger” dei Popol Vuh, “Modern Pop Percussion” di Vincent Gemignani, “Yumegoto” del dj giapponese Nao Katafuchi. Perfino una registrazione della cerimonia ebraica del Kol Nidre nella sinagoga di Mosca.

Una mappatura sicuramente parziale, ma che contribuisce a restituire l’idea di ascoltatore universale che Nicolas Jaar riesce a proiettare dalle sue più recenti produzioni “Cenizas” e “Telas”.

Un moto creativo perpetuo che non trova pace neanche in questo avvio di 2021: è già calendarizzata una nuova uscita discografica con il progetto Darkside.

Ne abbiamo parlato qui:

Nicolas Jaar pubblica “Liberty Bell” con Dave Harrington

Giornalista | Creativo | Direttore di Scè dal 2018. Collaboro con diverse testate e mi occupo di ufficio stampa e comunicazione digitale. Unico denominatore? La musica.

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