Tiny Pretty Things: trama e recensione della nuova serie tv Netflix

Tiny Pretty Things è la nuova serie tv americana disponibile sulla piattaforma streaming Netflix dal 14 dicembre 2020.

Basata sull’omonimo romanzo di Sona Charaipotra e Dhonielle Clayton, il teen drama si articola in dieci episodi diretti da Michael MacLennan sulle musiche di James Jandrisch.

A poche ore dalla sua uscita, la serie era già nella top ten dei prodotti più visti e in Italia si è piazzata dapprima al secondo posto dopo La Regina degli Scacchi e poi ha raggiunto il primato.

TINY PRETTY THINGS – TRAMA & CAST 

 

Tiny Pretty Things è ambientata a Chicago, nella prestigiosa accademia di danza “Archer” dove gli alunni fanno di tutto (letteralmente) per diventare la stella della scuola diretta dalla severa e rigida – anche se avrà rapporti intimi con alcuni allievi – Monique DuBois (Lauren Holly).

La serie inizia con la caduta dal tetto dell’accademia della prima ballerina dell’accademia: Cassie (Anna Maiche).

In seguito al suo incidente viene sostituita da Neveah, interpretata dalla bravissima ballerina di danza contemporanea Kylie Jefferson, che a soli 6 anni è stata la più giovane studentessa nella famosa Debbie Allen Dance Academy.

Neveah proviene dai quartieri popolari dei sobborghi di Los Angeles e si ritrova in un ambiente elitario ed estremamente competitivo. Cosa che spesso le fa notare la sua rivale Bette, una studentessa benestante e arrivista (ma non con meno problemi, dato che la madre è drogata) interpretata da Casimere Jollette (This is us, Dirty John).

Tiny Pretty Things

Bette è la fidanza di Oren (Barton Cowperthwaite), un ragazzo bulimico ossessionato dalla perfezione corporea e incapace di dire di no. Neanche quando il suo compagno di stanza, nonché amico di Neveah, Shane (Brennan Clost, il noto ballerino anche nella vita reale diplomatosi alla celeberrima Julliard School newyorkese), gli proporrà di avere regolarmente rapporti sessuali insieme.

 

Le loro vicende si intrecciano alle vite di altri personaggi: la studentessa June (Daniela Norman, ballerina professionista formatasi alla National Ballet di Londra) che, oltre ad essere tradita dalla migliore amica, rischia uno stupro e soffre per il peso delle aspettative della madre; la poliziotta Isabel (Jess Salgueiro); Nabil (Michael Hsu Rosen); Matteo (Alexander Eling); Delia (Tory Trowbridge); Dev (Josh Pyman); Caleb (Damon J Gillespie); il coreografo ed ex allievo della scuola Ramon (Bayardo De Murgia), fidanzato della sorella di Bette e pieno di segreti da nascondere.

TINY PRETTY THINGS: NELLA TOP TEN DI NETFLIX

 

Nonostante non eccella in nulla, se non per le coreografie magnificamente interpretate dai ballerini, Tiny Pretty Things è riuscita a guadagnarsi un’audience che, forse, una recitazione e una trama del genere non riuscirebbero ad ottenere con facilità.

Gli episodi sono eccessivamente lunghi (circa 50 minuti l’uno) e si fa fatica a seguire una storia infarcita dei classici temi stereotipati di un qualsiasi teen trama ambientato in una scuola d’èlite: professori severi; regole della scuola molto rigide; alunni con alle spalle una una famiglia difficile; ambiente estremamente competitivo; favoritismi; tradimenti; relazioni affettive opportuniste.

Un prodotto adatto agli amanti del genere. Per il resto, o la si segue focalizzandosi sul concetto del corpo come elemento fondamentale, nella danza e nel sesso, oppure ci si può compiacere delle coreografie.

Vano risulta empatizzare con i personaggi o cercare di seguire una sottotrama crime, talmente banale che il colpevole lo si capisce nella prima puntata.

Tuttavia, è delle serie più viste, piaccia o meno. Probabilmente, il successo è un figlio dei mesi appena trascorsi. Visti i numeri si pensa ad seconda stagione.

 

Santina Morciano

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