Nelle ultime ore rimbalza sui social “L’ultimo concerto”, iniziativa (ed hashtag) dei live club italiani ormai fermi da un anno.
La crisi, nel settore dello spettacolo, ha amplificato situazioni già drammatiche: l’emergenza economica indotta nel 2020 dal Covid non sembra arrestarsi per l’anno corrente, e diverse realtà in Italia hanno già abbassato definitivamente la serranda.
Quando sarà L’Ultimo Concerto? O forse c’è già stato?
Gli aderenti all’iniziativa che, oggi, sotto ai tanti punti interrogativi, hanno voluto mostrare le loro facciate sono tantissimi: da nord a sud, dai più piccoli ai più grandi, ci hanno messo la faccia. Alcuni sono punti di riferimento storici per intere generazioni, altri sono nati di recente: rappresentano i centri di aggregazione per grandi eventi o piccoli spazi che danno vita alla socialità locale. Tutti insieme si sono presi per mano per mandarci un segnale, aderendo a quella che a tutti gli effetti si intuisce essere una campagna di carattere nazionale: creando una mappa di punti interrogativi che costellano l’intero Stivale.L’iniziativa porta a riflettere sulla condizione in cui si trovano i live club e le sale concerto. Attualmente, nonostante il ruolo enorme che questi spazi hanno in termini di creazione, promozione e diffusione di cultura, e il loro indiscutibile valore sociale, si può dire che siano stati pressoché ignorati dai numerosi decreti susseguitisi in questi mesi. Provvedimenti che hanno sì citato cinema e teatri in tema di spettacolo, ma non hanno dedicato la dovuta attenzione a queste realtà che rischiano di scomparire.L’impatto di queste oltre novanta foto e i relativi interrogativi, decisamente, però non è trascurabile.
Quale sarà il prossimo passo?