È morto alla veneranda età di 94 anni Lou Ottens, ingegnere olandese che resterà nella storia per l’invenzione delle musicassette.
Ottens era infatti il direttore del team di lavoro che negli anni ’60 ottimizzò negli stabilimenti Philips il registratore portatile ed il supporto magnetico che ha di fatto rivoluzionato l’esperienza d’ascolto a partire dal 1963: la musicassetta, quel nastro che ha reso democratica la musica.
Perché l’avvento della musicassetta tra i supporti che offrivano l’opportunità di ascoltare prodotti discografici ha segnato una vera e propria rivoluzione, dando la possibilità agli utenti di plasmare i propri long play, di registrare la propria voce o le proprie performance a costi nettamente più accettabili rispetto ai vinili (a scapito della qualità), di comporre le playlist da dedicare decenni prima di Spotify.
La golden age della creazione di Lou Ottens si è sviluppata tra gli anni ’70 ed ’80, ma nonostante l’arrivo dei compact disc, le musicassette hanno saputo ricavarsi una nicchia di affezionati consumatori che resiste al giorno d’oggi. Si parla da tempo del ritorno del vinile, ma le cassettine che si possono riavvolgere con le matite non son mai, effettivamente, andate via.
La musicassetta di “Disordine”, edizione limitata in cento copie del disco d’esordio di Cosmo (foto di Giandomenico Piccolo)
La storia dei vinili stampati sulle radiografie: “Rock on the bones”
Rock on the bones: storia dei Vinili stampati su radiografie