L’isola, da sempre, contiene un potenziale d’immaginario enorme, racchiudendo simboli, significati e vissuti affascinanti seppur contrastanti. L’isola è un paradigma, e come tale può divenire grande musa ispiratrice. La psicologia degli isolani, del resto, sembra quasi un fatto a sé stante, ricca di esperienze che contemporamente precludono ed accolgono il mondo esterno.
Tutte queste interessanti sfumature di chi vive nel quotidiano il concetto di isola vengono raccolte con originalità nel nuovo progetto musicale del giovane rapper sardo Marticagna.
L’artista, classe 2000, ha rilasciato la sua prima raccolta di inediti per la label “Metodica Record”, anche se non si tratta di un esordio in senso stretto. Si era fatto notare e conoscere a partire dai pezzi pubblicati su Soundcloud e dal mixtape “Settimana della droga”.
Questa nuova pubblicazione è un EP composto da otto tracce e ha come titolo “Opera Pubblica”. Una passeggiata in riva al mare che ci dà modo di riflettere su sentimenti, amicizie, passione per la musica, la scrittura e soprattutto sulla situazione storica e sociale degli isolani sardi.
Come lo stesso Marticagna afferma, mentre le grandi città italiane hanno già il loro esercito di rapper sulla scena, Olbia non ha ancora trovato la sua voce hip-hop.
“Opera Pubblica” diventa dunque il canale perfetto per esprimere tutto il potenziale urban della scena di cittadina. In alcuni brani rap, infatti, vengono narrate a tutti le sensazioni e le storie di chi vive in territori per nulla banali come quello sardo.
Le tracce (prodotte assieme a Mike Joy, RCO e Dazkol) possono contare su dei beat ben confezionati che uniscono le sonorità battenti della Trap all’atmosfera magica del Lo-fi. L’effetto finale è variegato e memorabile.
I testi, tutti firmati dal rapper originario di Cagliari, mettono assieme le fila di tematiche diverse che vanno dall’amore nostalgico alle questioni sociali made in Italy. Ma ciò che più colpisce dal punto di vista della scrittura è proprio lo stile lessicale in cui ci imbattiamo.Un tratto molto personale che riesce a mettere d’accordo le modalità old school con quelle di più recente evoluzione.
Le parole scelte ruotano attorno al nucleo semantico del mare e dell’acqua, in generale, e sono legate tra loro da forti assonanze e consonanze, tanto da arrivarci addosso con un’energia tale da sembrare delle onde impazzite.
La fame e la volontà dell’artista emergono senza alcun dubbio, sia dal sound che dalla scrittura. Ascoltando Opera Pubblica si percepisce l’intrinseca volontà di essere voce e portavoce di una realtà ancora poco esplorata nella scena italiana. La sperimentazione, inoltre, soprattutto dal punto di vista ritmico, è massima. È evidente l’intreccio di alcuni riff di chitarra (elettrica e acustica) in parallelo a strofe e beat rap.
In sostanza si può dire di trovarsi dinanzi un progetto personale, sperimentale e corale allo stesso tempo, dove Marticagna si fa strada con una forza che ricorda proprio quella del mare – protagonista delle sue strofe e delle sue storie di vita. Otto tracce che vale la pena ascoltare soprattutto quando si ha voglia di mettere gli occhi su qualcosa di nuovo e ancora inesplorato.
Alessia Santoro