I Nu Guinea non esistono più, viva i Nu Guinea.
No, il duo formato da Massimo Di Lena e Lucio Aquilina non ha smesso di esistere nel senso più tecnico del termine, ma si parla di una nuova nascita, nel senso letterale.
L’annus horribilis della musica ha portato alle più disparate reazioni: c’è chi ha fatto uscire dischi che hanno lasciato il segno e conquistato ampi consensi; c’è chi, invece, ha preferito rintanarsi nel silenzio ritrovando una dimensione più personale. I furono Nu Guinea rientrano in questa seconda categoria, ed attraverso i social hanno fatto sentire la propria voce ed il perché, da qualche giorno, loro sono i Nu Genea. Ecco il contenuto del post su Instagram che di fatto ha inaugurato il nuovo nome.
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Ciao lovely people
durante lo scorso anno siamo stati inattivi sui social. Abbiamo passato un po’ di tempo con i nostri cari, ci siamo goduti la natura, abbiamo cucinato degli ottimi ragù e… abbiamo composto tanta nuova musica che non vediamo l’ora di condividere con voi!Questa pausa ci ha permesso di riflettere sulle disuguaglianze e sulla carenza di diversità etnico-culturale, non solo nell’industria musicale, ma in più ambiti della società. In particolare le proteste della scorsa estate, relative a questi motivi, hanno acceso qualcosa dentro di noi.
Da qui la nostra decisione di cambiare nome in NU GENEA.
Con riferimento alla parola greca “γενεά” (genea), che significa “nascita”, Nu Genea vuole significare una nuova nascita nella nostra coscienza, nonché un nome che riflette più direttamente il concetto della nostra musica, ovvero miscelare stili e sonorità, che nel corso della storia hanno toccato il golfo di Napoli, e dare loro una nuova nascita.Questa leggera modifica di lettere ha cambiato considerevolmente il significato e ci riconcilia all’obiettivo primario che si prefigge la nostra musica.
Il nostro precedente nome è stato scelto nel 2013 in relazione alla natura dell’isola della Nuova Guinea, nell’Oceano Pacifico, in particolare alla sua splendida varietà faunistica e floreale, che ci ispirava un’idea di musica ricca di colori. In seguito ci siamo resi conto che, storicamente in America, gli italiani del sud (come noi) venivano apostrofati “Guineas”, riferendosi alla tonalità di carnagione più scura e perciò ci sentivamo autorizzati (erroneamente) ad usare quella parola senza renderci conto di continuare ad alimentare vecchi stereotipi.
All’inizio ci sembrava una scelta giusta, in modo ingenuo e superficiale, tenendo conto solo della nostra prospettiva e non di quella degli altri. Quei luoghi e quelle popolazioni hanno una storia molto complessa ed una cultura specifica, pertanto non sentiamo di avere il diritto di utilizzare quel nome senza avere una reale connessione con esso.
Pensiamo che lo scambio di idee, stili e tradizioni sia uno dei cardini e delle gioie di una società moderna e multiculturale, ma per favorire una maggiore connessione tra esseri umani c’è bisogno di un’attenta sensibilità.
Ci abbiamo riflettuto a fondo e questa è una decisione molto importante per noi.
Vi vogliamo bene.Peace out xx
Nu Genea
Da Nu Guinea a Nu Genea: in arriva nuova musica con la collaborazione di Carosello Records
Il momento di riflessione e l’importante presa di coscienza realizzata da Massimo Di Lena e Lucio Aquilina porta con sé notevoli risvolti. Anche per quanto riguarda i versanti artistici di una delle realtà nostrane più brillanti e che all’estero “ci invidiano”. C’è nuova musica, come confermato direttamente dai Nu Genea, ma c’è una realtà importante che entra in gioco: è ufficiale la firma del contratto discografico con Carosello Records, sempre attenta a “pescare” prodotti validi dagli scenari meno canonici.
Si parla di un nuovo long play, che uscirà su licenza Carosello Records per la NG Records. Questo nome riporta alla label fondata proprio dai Nu Genea, che ha una linea discografica peculiare e pubblica le strepitose compilation “Napoli Segreta”; impossibile non pensare che siano in corso dinamiche parallele alle rispettabili e giustissime riflessioni socio-culturali ed alla voglia di divincolarsi dallo spettro dell’appropriazione culturale.
Tutto collima verso questa nuova nascita. Che parte già forte, con uno storytelling di sicuro impatto.
Non è nulla di sbagliato, ma adesso vogliamo che sia la musica a parlare.
Siamo stati abituati benissimo in questi anni, quindi lecito attendersi grandi cose dal successore di “Nuova Napoli”, un instant classic che è diventato album di culto. Quattro ristampe all’attivo per l’edizione in vinile, da artisti totalmente indipendenti, non lasciano molti dubbi.
In attesa di scoprire se il nuovo nome cambierà le formulazioni creative, benvenuti Nu Genea.