Classe ’98, Chris Obehi è giunto in Italia nel 2015 al termine di un viaggio iniziato in Nigeria e caratterizzato anche dalla prigionia in Libia.
Da Lampedusa a Palermo, che oggi è la sua casa, i chilometri percorsi e le difficoltà incontrate sono diventate parte integrante del suo percorso artistico, che durante la più recente primavera è stato ufficializzato con la release del disco d’esordio. Si intitola semplicemente “Obehi”, ed è stato licenziato per 800A Records a coronamento di una campagna di crowdfunding terminata superando l’obiettivo prefissato.
Nell’album si miscelano italiano, inglese, dialetto nigeriano e siciliano (nella cover di “Cu ti lu dissi”, nota nella versione di Rosa Balistreri); scelte testuali che attraversano stanze sonore la cui bussola punta al continente africano.
Emblematica, in tale prospettiva, la release del doppio singolo avvenuta nei primi giorni di luglio, con le canzoni selezionate che restituiscono una chiara visione del registro espressivo impostato. Da una parte c’è “Mr.Oga”, robusto pezzo che suona afrobeat e ritmiche frenetiche in linea con esponenti internazionali molto noti come i KOKOKO!; la b-side è “Non Siamo Pesci”, brano electro-cantautorale che punta dritto al cuore con un testo fatto di riflessioni sociali scaturiti da ricordi dolorosi.
Suoni che arrivano dalla terra di Sicilia e contribuiscono ad ampliare gli orizzonti del panorama emergente italiano; “Obehi” è il simbolo di una bella storia che fonde in forma unica il vissuto e le espressioni creative.
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