Mentre in Italia la questione distanziamento e restrizioni varie imposte dal Covid sta continuando a generare polemiche, all’estero si sta procedendo verso un ritorno alla musica live senza particolari divieti.
Tutto questo porta a delle conseguenze: in Inghilterra, in particolare, si sta assistendo ad un aumento di contagi proprio nelle zone dove si sono svolti festival musicali.
In Cornovaglia, a Newquay, tra l’11 e il 15 agosto si è tenuto il festival Boardmasters, a cui hanno partecipato anche Gorillaz, Foals, Jorja Smith. Le stime delle autorità parlano di circa cinquemila contagi nei giorni a seguire.
Situazione simile quella che si è riscontrata a fine luglio: dopo il Latitude Festival nel Suffolk sono state riscontrate altre mille positività circa.
Le kermesse rientravano nel programma governativo Events Research Program, il cui fine era sperimentare il ritorno ai grandi eventi dal vivo senza distanziamento; misurandone gli effetti, sembra che al momento la fattibilità non sia proprio convincente. Il governo inglese non sembra comunque intenzionato a fare passi indietro, dato il perdurare della crisi di settore. Infatti il segretario di stato per la cultura Oliver Dowden ha dichiarato che
Possiamo reintrodurre gli eventi sportivi e culturali di massa in sicurezza, ma è importante che le persone siano attente quando si trovano in ambienti affollati.
Il richiamo alla responsabilità del singolo, comunque, non può sostituire la necessità di evitare nuove escalation di contagio su scala nazionale e (di conseguenza) a livello continentale.
Resta aperto il dibattito su quale governo stia al momento percorrendo la strada migliore (sia per quanto concerne il music business che per esteso tutti i settori dell’intrattenimento) per uscire dalla pandemia.
Degli effetti su ampia portata della pandemia ne avevamo parlato dal giorno zero.