Ecosuoni 2021, la musica dal vivo lotta ancora

Da tanti, ormai troppi mesi le convergenze pandemiche e le normative che si sono sviluppate hanno ingaggiato una lotta continua agli eventi dal vivo.

In questo turbinio fatto di rinvii, cancellazioni e impossibilità di esibirsi live ci è rientrato anche Ecosuoni, che dopo aver ceduto il passo lo scorso anno, nel 2021 è tornato con un’edizione dal valore significativo.

L’evento, giunto alla nona edizione, nel corso degli anni si è conquistato un ruolo da protagonista nel calendario concerti della Campania e dell’intero Sud Italia; un appuntamento fisso, che nel primo weekend di settembre colorava di suoni ed emozioni la cittadina di Palma Campania. Cosmo, Coma_Cose, Ghemon sono solo alcuni dei nomi che si sono avvicendati sul palco di una kermesse che condensava cultura, ecologia e recupero spazi sociali.

ll presente ha portato un robusto sodalizio tra organizzazione e Comune di Palma Campania, che è sceso in campo in prima persona permettendo la realizzazione di Ecosuoni Festival nella data inedita del 4 agosto 2021.

Ecosuoni Festival 2021 – Il live report

 

Fin dal primo annuncio ufficiale, Ecosuoni ha innescato entusiasmo e trepidante attesa fra gli appassionati della musica dal vivo, anche grazie alla proposta artistica ufficializzata: Azulⴰⵣⵓⵍ e Tre Allegri Ragazzi Morti.

Il sold out annunciato in circa una settimana ha reso concrete le prime impressioni; Una nutrita fetta di società vuole la musica dal vivo, vuole gli eventi, è innegabile; e quindi è dovere delle istituzioni renderli fruibili in condizioni di piena sicurezza.

Così è stato per Ecosuoni Festival: grazie all’impegno di tutti, con grandi dimostrazioni di responsabilità anche da parte degli spettatori, tutto è filato liscio ed a oltre una settimana non si annotano strascichi di sorta; ogni forma di preoccupazione è sparita in un istante, quando le prime note si sono diffuse nella location di Piazza Mercato, cornice della serata.

È iniziato tutto con i mediterraneismi degli Azulⴰⵣⵓⵍ, band di origine partenopea ma che abbatte i confini geografici toccando ogni costa del Mare nostrum, per spingersi ancora più in là. Un sound compatto, caldo ed al tempo stesso caleidoscopico per una performance che è ben più di un open act; Ecosuoni ha insito nella sua filosofia l’impegno a valorizzare ogni realtà che sale su quel palco, concedendo tempi d’esibizione in linea con una setlist completa. Così è stato anche per gli Azulⴰⵣⵓⵍ, che hanno conquistato la platea facendo muovere ai loro ritmi anche le sedie posizionate in modo ordinato.

Le stesse sedie messe a dura prova dopo un rapido cambio palco, quando giunge il momento dei Tre Allegri Ragazzi Morti.

Alla fine, l’evento principale del Festival. Luci bassissime, concerto incredibilmente intenso, alterna momenti di apparente quiete a momenti di delirio. È lui, è ipnotizzato dalla sua stessa chitarra, e intorno i rumori selvaggi, i tamburi del suo batterista. Io praticamente stordito.

Probabilmente il modo migliore per riassumere una performance di oltre due ore è sfruttando le parole scritte dallo stesso Davide Toffolo, frontman della band di Pordenone; la canzone è “La sindrome di Bangs”, chiaro riferimento al fenomeno del giornalismo musicale Lester Bangs. Arriva dal disco “La seconda rivoluzione sessuale”, solo uno della corposa discografia dei TARM che viene restituito live a Ecosuoni 2021.

Dall’alternative rock al cantautorato, passando per reggae e dub; in totale, quasi tre decenni di carriera compressi in un’esibizione magnetica, che trascende le generazioni regalando al pubblico un rito collettivo ed inclusivo. Non bisognava aspettare una pandemia per scoprire una delle più solide realtà del panorama alternativo italiano, ma è sempre significativo apprezzare una storia che continua ad avere messaggi da condividere.

 

Cosa resta di Ecosuoni 2021

Perché dopo un intenso grand final resta l’amaro in bocca tipico di quelle privazioni forzate, che continuano a farti male dentro anche dopo aver soddisfatto la mancanza per una sera.

Ecosuoni 2021 è stato un segnale di resistenza, un evento condiviso ed inclusivo fin dall’hashtag scelto per impostare tutta la comunicazione (#puoidirloatutti). Fare musica dal vivo è stato possibile grazie a rigorosi controlli e attenzione da parte di tutti; non secondario il ruolo di un coordinamento che ha permesso di vivere, vedere e (soprattutto) ascoltare bene questo concerto.

Peccato sia finito, ma ancora più brutto è guardarsi intorno e notare come, in questa regione, gli eventi continuino ad essere pochi. I tempi complicati non hanno fermato la passione, la forza di volontà, l’impegno ad allinearsi ai protocolli sanitari. Il problema però resta: se non arriva l’impegno diretto delle istituzioni, come a Palma Campania, Ecosuoni è condannato a essere una mosca bianca di questa estate rovente.

Un tuffo nel recente passato: il live report di Ecosuoni 2018.

Ecosuoni Festival 2018: successo pazzesco per l’ultima festa dell’Estate

Giornalista | Creativo | Direttore di Scè dal 2018. Collaboro con diverse testate e mi occupo di ufficio stampa e comunicazione digitale. Unico denominatore? La musica.

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