“Sospeso, confuso, rinato”, il mantra di Luca Notaro e Calmo | Intervista

Un percorso artistico condiviso, una comunione di intenti che si allarga all’inclusività oscillando tra musica e rapporti umani; ci sono tante significazioni dietro il nuovo inedito “Sospeso, confuso, rinato”, release che anima questo novembre autunnale.

La firma è di Calmo e Luca Notaro, su distribuzione Artist First: quattro minuti di canzone dove due cosmi musicali ben definiti diventano complementari, integrandosi con efficacia. C’è l’imprescindibile attitudine cantautoriale, la voglia di raccontare storie, e raccontarsi in modo che il fruitore sappia riconoscersi; c’è l’incedere cadenzato che interlaccia pop e rhythm and blues, fino al proscioglimento gospel che giunge su un finale il cui filo di tensione viene amplificato dai progressivi sviluppi della strumentale.

Un brano immediato, che fascia i timpani fin dal primo istante svelando solo negli ascolti a seguire le molteplici chiavi di lettura. Abbiamo raggiunto Calmo e Luca Notaro per scoprire, direttamente da loro, più dettagli di “Sospeso, confuso, rinato”.

Calmo e Luca Notaro – “Sospeso, confuso, rinato” – Intervista

“Sospeso, confuso, rinato” è una canzone che ha avuto una lenta maturazione. Potete raccontarci com’è nata e cosa ha ispirato il testo?

Luca – Era la fine dell’estate 2020 e mi sentivo completamente spossato, cercavo ispirazione girando le stanze di casa con la chitarra in braccio. Non smettevo di suonare il riff di “Sugaree” dei Greateful Dead quando ad un certo punto cominciarono a gironzolarmi per la testa queste tre parole che rappresentavano semplicemente il mio stato d’animo. Cominciai la prima stesura del pezzo quel pomeriggio, dopodiché lo inviai a Calmo. Luigi entrò nel mood praticamente subito e dopo qualche giorno mi presentò la sua parte che era una via di mezzo tra una strofa ed un ritornello, la amai al primo ascolto.

Calmo – Ascoltando la bozza di Luca mi resi conto che il brano aveva un grande potenziale e, dopo aver scritto la mia parte, incominciai ad immaginare come svilupparla. Il primo giorno di produzione a casa mia, io al basso e Luca alla chitarra, suonammo il giro di accordi un’infinità di volte, finché non ci schiarimmo completamente le idee e capimmo quale direzione precisa prendere per l’arrangiamento. È stata una bella sensazione.

C’è un respiro “collettivo” nel brano, con un finale che stilisticamente ricorda la musica gospel; chi sono gli artisti che hanno partecipato alle recording session e com’è stato lavorare in forma più allargata rispetto al solito?

Luca – Diversi musicisti campani di spessore hanno abbracciato la nostra folle idea in fase di produzione. La batteria è di Francesco Varchetta che collabora spesso con noi, lui possiede una forte personalità artistica che lo differenzia da tanti suoi colleghi. Ad appoggiare la nostra idea di avere una sezione di fiati nel ritornello abbiamo Salvatore Santella (sax tenore, alto e baritono) e Aniello De Sena alla tromba; bello poter contare su musicisti così bravi e disponibili come loro!
Per quanto riguarda la parte gospel, volevamo che quelle tre parole diventassero un vero e proprio canto religioso, ispirato da uno dei miei pezzi preferiti che è “You Can’t Always Get What You Want” dei Rolling Stones. Oltre alle nostre voci ci sono i cori e i vocalizzi pazzeschi della vocal coach Martina Striano e di Raffaele Cerella, frontman dei Simple Mood.

Ormai avete archiviato un bel po’ di live insieme, questa canzone è l’emblema della vostra collaborazione che continua nel tempo o è un assaggio di ulteriori sviluppi che sono in cantiere?

Calmo – I live insieme continueranno ancora per un po’. Abbiamo capito che la formula è vincente perché siamo davvero complementari, nonostante proveniamo da un background molto simile. Stiamo allungando lo sguardo al di là della Campania ed anche oltre i club musicali: ci intriga l’idea di farci sentire come busker. Ma soprattutto abbiamo altre bozze in cantiere, e promettono molto bene. Insomma, c’è ancora un bel po’ da fare, ed entrambi lo faremo al massimo.

Il tributo di Calmo e Luca Notar a Niccolò Fabi e Max Gazzè con “Vento D’Estate”.

È ancora “Vento d’estate” con Luca Notaro e Calmo

Giornalista | Creativo | Direttore di Scè dal 2018. Collaboro con diverse testate e mi occupo di ufficio stampa e comunicazione digitale. Unico denominatore? La musica.

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