A seguito della release primaverile palesatasi con l’extended play “Cronaca nera e musica leggera”, i Ministri chiudono il loro anno con un nuovo singolo.
La canzone inedita si intitola “Numeri”, ed è un brano rock con quella profondità cantautoriale tipica del songwriting della band. In particolare, si riflette sul presente e su quanto la società sia dipendente dai fattori numerici, siano essi cardinali oppure ordinali. La composizione è prodotta dai Ministri stessi e da Ivan Antonio Rossi (che ha curato anche la produzione del recente EP), licenziata per Woodworm su distribuzione Universal Music.
Prezioso contributo, per sottolineare le tematiche affrontate nel testo, il videoclip ufficiale: una carrellata di numeri che, per quanto manipolabili e inclini ad essere posti in discussione, sono solo minima parte di quante cifre ci rimbalzano in testa. Proprio come recita la canzone, “facciamo pace coi numeri / facciamo pace con gli incubi”.
Questa notte abbiamo pubblicato una nuova canzone.
È dedicata ai Numeri – i testi sacri del nuovo millennio a cui rimettiamo ogni peccato, ogni decisione, ogni colpa, ogni verità.
E di numeri ne troverete tantissimi (opinabili, discutibili, rivedibili, aggiornabili, falsificabili) nel video che la accompagna.Buon ascolto, buona lettura, buoni calcoli.
Ministri – Numeri – Testo
Piccoli imprenditori con l’acqua alla gola
E han sempre la loro
Piccolissimi imprenditori che hanno solo un corpo
E a volte due cerchioni
Guardano tutti lo stesso miraggio
Fa una grande luce
Dopo un po’ mi affaccio
Ognuno crede di essere in ostaggio
Se va tutto bene, ci si aspetta il peggio
E si guarda dalla feritoia
Per vedere cosa succede fuori
Finché non ci si annoia
Finché non finisce l’aria
E scendi in strada a cercare qualcuno
Scendi in strada a cercare rumore
E anche se non hai mai visto il futuro
Puoi ancora vivere, che Dio ti perdoni
Che siamo ancora belli
Forse un poco più poveri
Facciamo pace coi numeri
Facciamo pace con gli incubi
E andiamo a farci sentire
E andiamo a farci sentire
Disoccupati, un nuovo focolaio
Arrivi a fine mese solo se è febbraio
Qualcuno insegni ai lupi ad abbaiare
O prima o poi dovremo proprio farci male
Il computer del lavoro che mi dà lavoro
Per comprare un nuovo computer
Per un nuovo lavoro dice che sono solo
E se continuo così, lui domani chiude
E si guarda dalla feritoia
Per vedere cosa succede fuori
Finché non ci si annoia
Finché non finisce l’aria
E scendi in strada a cercare qualcuno
Scendi in strada a cercare rumore
E anche se non hai mai visto il futuro
Puoi ancora vivere, che Dio ti perdoni
Che siamo ancora belli
Forse un poco più poveri
Facciamo pace coi numeri
Facciamo finta di crederci
Che siamo ancora belli
E siamo ancora belli (x3)
Scendiamo in strada a cercare qualcuno
Scendiamo in strada a cercare rumore
E anche se non hai mai visto il futuro
Puoi ancora vivere, che Dio ti perdoni
Che siamo ancora belli
Forse un poco più poveri
Facciamo pace coi numeri
Facciamo pace con gli incubi
Che siamo ancora belli
E siamo ancora belli
Facciamo pace coi numeri
Facciamo finta di crederci
E andiamo a farci sentire
E andiamo a farci sentire
La recensione di “Fuori” dei Ministri a dieci anni dall’uscita.