OK BOOMER è il titolo del nuovo brano degli Zen Circus che vede la collaborazione del cantautore calabrese Dario Brunori (Sas).
Il singolo è il terzo accenno in ordine di tempo – dopo le precedenti uscite di “118” feat. Claudio Santamaria ad inizio anno e “Caro fottutissimo amico” insieme a Motta – di “Cari fottutissimi amici”, tredicesimo lavoro in studio, in quasi 25 anni di carriera, della band toscana.
L’album, in uscita il prossimo 27 maggio, sarà interamente composto da featuring. Accanto ai nomi già noti di Motta, Santamaria e Brunori Sas, ci saranno quelli di Luca Carboni, Fast Animals and Slow Kids, Speranza, Ditonellapiaga, Emma Nolde, Management e Musica da Cucina.
Insomma, ci sarà molto da scoprire!
Gli ZEN raccontano “OK BOOMER”
L’estate scorsa, mentre ammazzavamo il tempo durante l’ennesimo viaggio in autostrada, Dario ci manda un messaggio vocale. Era la bozza di una canzone per chitarra e voce intitolata ironicamente “I Ragazzi di Joggi” (il suo paese natio, arroccato nella Valle dell’Esaro in Calabria). Una volta ascoltata ci siamo detti immediatamente che era quella giusta da lavorare per il nostro album di collaborazioni “Cari Fottutissimi Amici”, diventando di fatto l’unica del lotto non proposta direttamente da noi.
Così a settembre ci siamo trovati tutti insieme a Cosenza, l’abbiamo provata e riprovata, manipolata, stravolta, arrangiata ed infine registrata. Musicalmente il brano è l’incontro fra il mondo Brunoriano e quello Zen, dove una canzone d’autore Italiana a tutto tondo si veste della ritmica e delle chitarre di quel rock d’oltreoceano trasversale a noi tanto caro.
Testualmente invece Appino e Dario hanno lavorato a lungo e minuziosamente sulle proprie differenze, utilizzando le rispettive adolescenze per raccontare a modo loro cosa succede quando la tua generazione diventa quella de i “Ragazzi di ieri”.
The Zen Circus feat. Brunori Sas – OK BOOMER (testo)
I ragazzi di oggi una volta eravamo noi
Eravamo noi quelli sbagliati, maleducati
Seduti al banco sì, ma degli imputati
E con in mano una birra ed in testa la guerra
Pensavamo che tutto, tutto fosse una merda
E adesso siamo noi
Che facciamo i nostalgici, i patetici
Cercando un mondo che non c’è più
Che non c’è neanche mai stato
Ce lo siamo inventato, dai
Lo abbiamo visto solo alla tv
E lo diceva tua madre, lo diceva tuo padre
E adesso invece lo dici tu
Che ‘sti ragazzi di oggi, ‘sti ragazzi di oggi, ‘sti ragazzi di oggi
Non li capisci più
I ragazzi di oggi una volta eravamo noi (già)
Noi che avremmo voluto
Che avremmo potuto, sì
Noi che alla fine non ci abbiamo creduto
Il cane, in braccio un bambino ed in testa un casino
Beviamo sempre di meno per paura del fegato, dello stomaco
Però non smetteremo mai
Perché siamo nostalgici, romantici
Sogniamo un mondo che non c’è più
E forse non c’è mai stato
Ce lo siamo inventato, dai
L’abbiamo visto solo alla tv
Tu che sfottevi tuo padre, sì
Sfottevi tuo padre
E adesso invece tuo padre sei tu
E fra i ragazzi di oggi
Fra i ragazzi di oggi
Fra i ragazzi di oggi
Tu non ci sei più
Ma i ragazzi di oggi alla fine sono come noi
Con gli stessi cazzi per la testa
E la stessa voglia di fare festa
E la voglia di fare l’amore
Fare l’amore
Fare l’amore
Fare la rivoluzione
Fra vent’anni i ragazzi di ieri sarete voi
Con la stessa voglia di fare festa
E poi tre giorni di mal di testa
E senza tante parole accettare il dolore
La vita, la morte, l’amore
Che rivoluzione