Qualche mese fa, l’annuncio dell’arrivo dei Dunk al Sound Music Club, a presentare il primo lavoro discografico, non fu certo considerato l’evento dell’anno. Tuttavia, sabato 24 febbraio non v’erano grosse alternative in Regione, a parte un gruppo di 4 ragazzini sfornati da un talent che intrattenevano i paganti alla Casa della Musica di Napoli con qualche cover e un po’ di lap dance. Ma parliamo di cose lontane anni luce dalla Musica.
Dunk – il disco – Dunk
Per gli amanti dei progetti inediti e della novità c’era quindi una possibilità che non è stata colta, a mio avviso. In vero, gli abituali frequentatori di spazi che propongono una programmazione degna di nota erano per lo più presenti. Un centinaio di facce che riconosci subito, che vedi in giro nei soliti locali e con le quali potresti con piacere condividere gli ascolti. Mancavano all’appello, invece, quelli che si professano attenti seguaci della scena indie/alternativa. Perché i Dunk sono questo, fondamentalmente: una nuova superband formata da straordinari musicisti – come Luca Ferrari (Verdena) e Carmelo Pipitone (Marta Sui Tubi) insieme ai fratelli Giuradei – che lo scorso Gennaio hanno pubblicato la loro prima fatica discografica (omonima).
Pur non essendo del tutto originale nel concept, Dunk è un progetto abbastanza incisivo sotto il profilo artistico. Lo si colloca, a torto o ragione, all’interno dell’attuale scena indie, categoria che in Italia sta assumendo contorni sempre più vaghi ed incerti. Negli ultimi anni, questo tipo di proposte sta lasciando sempre più spazio ad altre forme nate della commistione di generi diversi. Per cui, il pericolo che nel breve periodo possa passare di moda è concreto. Il rock, dal canto suo, sta assumendo sempre più le dimensioni di un fenomeno di nicchia – qualcuno sostiene sia già morto e sepolto –, abbondantemente superato da canzonette pop spacciate per alternative, dall’elettronica in tutte le salse e chiaramente dalla trap che la fa da padrona.
Per ciò che concerne il disco, dunque, va attribuito un punto di merito ai Dunk per il coraggio .
Dunk al Sound Music Club
Sul concerto tenutosi sabato scorso al Sound Music Club, invece, posso affermare, senza tema di smentita, di aver assistito ad un’esibizione di prim’ordine.
I richiami a sonorità punk e psichedeliche, con suoni dilatati allo spasimo, hanno reso l’esperienza Dunk dal vivo altamente gratificante. L’approccio al palco di Pipitone e Ferrari è qualcosa che da sola vale il prezzo del biglietto. Personalmente sono rimasto folgorato dalla perfomance di Luca. Non da meno sono stati i suoi compagni di viaggio che, da musicisti navigati, con maestria hanno eseguito gli undici brani contenuti nel disco, ai quali sono state aggiunte un paio di cover.
L’ora e mezza di live è volata via tra i sorrisi e gli abbracci dei presenti in sala. Un concerto di altissimo livello sotto ogni profilo. Un pubblico attento e partecipe quello del Sound – e abituato bene, lasciatemelo dire – che con gioia si è lasciato rapire e trascinare dal vortice di emozioni generate dall’intesa bravura di quei quattro signori sul palco.
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Salvatore D’Ambrosio
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Fotografie a cura di Tiziana Teperino – © Copyright 2018 – Tutti i diritti riservati