Una cena al buio. Lo SMAV per una sera spegne le famose lampadine dell’intrattenimento per sensibilizzare le persone sulle problematiche dei non vedenti.
Al buio siamo tutti uguali, con il semplice ed immediato gesto di spegnere la luce svanisce qualsiasi differenza. Allo stesso tempo, si amplificano le emozioni e si risvegliano sensi spesso poco reattivi. Sì svelano così cose nascoste ai nostri occhi fino ad un attimo prima, abituati come siamo a tenerci stretto il nostro punto di vista sul mondo.
In maniera provocatoria, si potrebbe quasi azzardare ed affermare che in fondo siamo tutti ciechi. Lo siamo sicuramente riguardo quello che possiamo comprendere se ci lasciamo guidare dalle informazioni raccolte attraverso il tatto, l’olfatto, l’udito…e in questo caso specifico soprattutto dal gusto.
Non è un gioco, l’obiettivo di una cena al buio è sentire davvero, almeno per una sera, cosa significhi essere un non vedente. Che impatto può avere un’esperienza del genere? In primis potrebbe darebbe una scossa profonda alle nostre convinzioni, anche quelle più radicate. Di certo ci permetterebbe di prendere coscienza delle difficoltà quotidiane e capire meglio le dinamiche che sono dietro una vita non illuminata.
Una cena al buio è organizzata dalla sezione SCORP – Human Rights & Peace del SISM, della facoltà di Medicina dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, e si terrà allo SMAV di Santa Maria a Vico (CE) giovedì 26 aprile a partire dalle 20:30.
L’evento si svolgerà in due sale, una in cui avrà luogo la cena vera e propria, ed un’altra in cui, dopo, si terranno i laboratori sensoriali organizzati per l’occasione. Il menù comprende antipasto, un panino, con possibilità di scelta anche per chi è vegetariano,ed una bibita di piccole dimensioni (birra compresa). Parte del ricavato servirà a finanziare le attività promosse dall’associazione italiana per i Sordociechi, Lega del Filo d’Oro .
Una cena al buio
Maggiori info:
Salvatore D’Ambrosio