Roger Waters Live @ Roma: al Circo Massimo la Battersea Power Station

Sabato sera, Roger Waters si è esibito a Roma con il suo “Us + Them Tour 2018” nello splendido scenario del Circo Massimo.

Prima di raccontarvi come è andata, vi propongo un breve flashback nel mio passato, proprio come ho fatto  qualche settimana fa per il concerto dei Pearl Jam.

Perciò, seguitemi nel lontano Luglio 2013.

Dovete sapere che mentre Roger Waters, ex-membro dei Pink Floyd, riempiva dei colori di “The Wall” lo Stadio Olimpico, io ero a casa nel mio paesino. E rosicavo parecchio, me lo ricordo bene. 

Già allora, i Pink Floyd costituivano parte integrante dei miei ascolti. Il periodo che preferisco in assoluto è il primo, quello psichedelico. In particolare, oltre al fantastico “The Piper At The Gates Of Dawn”, nel mio cuore c’è un posto speciale per “A Saucerful of Secrets”, dove è evidente l’unione di tre grandi geni: Waters, Barrett e Gilmour.

Due anni fa, all’Arena di Verona, ho avuto l’incredibile possibilità di assistere al concerto di David Gilmour.

Il 14 Luglio Roger Waters è tornato a Roma. Mancare sarebbe stato un reato.

Roger Waters

 

IL CONCERTO

Parte I

Il caldo e la stanchezza (dopo un’intensa settimana di concerti) iniziano a farsi sentire. Nonostante ciò, con l’inizio del concerto alle 21:30 (di una precisione da far invidia ad un orologio svizzero) tutto viene dimenticato. È ora di lasciare spazio ad uno dei più bei pezzi di storia della musica.

Le luci si spengono. “Speak To Me”, prima, e “Breathe”, poi, incendiano un Circo Massimo gremito. Si inizia subito col botto. Roger Waters mette subito mano all’artiglieria pesante con “One of These Days”, brano in cui il nostro caro è (musicalmente) protagonista.

Il concerto prosegue con i suoi mille effetti speciali. Arriva il momento di “The Great Gig In The Sky”, pezzo a cui tengo molto. Purtroppo, devo ammettere che le coriste, Holly Laessing e Jess Wolfe, non hanno soddisfatto le mie aspettative. Per un brano del genere occorrono due (o più) voci molto potenti, e ritengo le loro troppo delicate. 

Altra canzone molto attesa è stata “Another Brick In The Wall”, che rappresenta non soltanto una delle più famose dei Pink Floyd, ma uno di quei brani da cui emerge in maniera evidente il genio di Roger Waters. 

Siamo arrivati alla fine della prima parte, ma il meglio deve ancora arrivare.

LA PAUSA

Nella pausa (di circa 20 minuti) il pubblico è accompagnato da pungenti frasi in sovraimpressione, tutte  precedute dal motto: “RESIST”. Una, in particolare, mi ha colpito di più: “Resist the idea that some animals are more equal than others”.

Se avete letto “La Fattoria degli Animali” di George Orwell sapete benissimo di cosa si tratta. È uno dei miei libri preferiti e questa una frase che mi ha segnato l’esistenza. Rileggerla al concerto di Roger Waters e poterla condividere con migliaia di persone è stato davvero emozionante.

Roger Waters

Parte II

 

Sui megaschermi comincia a comparire la magica Battersea Power Station, rappresentata sulla copertina dell’album Animals dei Pink Floyd. All’improvviso accade l’incredibile: La centrale fuoriesce letteralmente dagli schermi e le colonne compaiono fisicamente.

È successo davvero. Roger Waters ha portato al Circo Massimo di Roma la Battersea Power Station, la centrale elettrica più famosa al mondo. È incredibile quanto quel momento mi abbia emozionato. Un anno fa quella centrale l’ho vista a Londra con i miei stessi occhi, passandoci accanto quasi per caso. E sabato sera era di nuovo davanti a me, ma nella mia città.

Lo spettacolo non si è di certo fermato qui. Con “Pigs” inizia a vagare sul pubblico un enorme maiale con su scritto “stay human” da un lato, e “restiamo umani” dall’altro.

Che Roger Waters sia uno dei musicisti politicamente più impegnati è un dato di fatto. Dopo Pigs in scaletta c’è “Money”. Stavolta, sui megaschermi  vengono proiettate le immagini di personaggi politici attuali.

Oltre a Putin e Trump (quest’ultimo in versione pop art, con la faccia da uomo ed il corpo da maiale), il bassista inglese inserisce in lista anche gli italianissimi Salvini e Berlusconi.

Il momento politico non termina qui, anzi. Compaiono sullo schermo numerose delle citazioni del presidente americano. Si conclude con la ormai celebre frase dei concerti di Roger Waters (in questo caso italianizzata):  “Trump è un maiale”.

Siamo quasi alla fine ed un’altra chicca ci viene servita con “Eclipse”. Sul pubblico viene ricostruito, tramite le luci, il celebre prisma rappresentato sulla copertina di “The Dark Side Of The Moon”.

Prima di salutarci, Roger Waters, in un italiano quasi perfetto, dice di essere molto “filice” di essere con noi. Effettivamente  deve essere emozionante vedere dal palco migliaia di persone accorse lì per te.

In più, aggiunge: “Signore, può andare più piano? Mia moglie sta aspettando un bambino” – tenerissima frase imparata durante questi giorni in Italia.

Dopo aver stretto questo magico legame con il pubblico, tutto termina nel migliore dei modi: via a “Comfortably Numb”.

In quell’istante ho rivissuto l’“Hello” intonato da Eddie VedderPer alcuni secondi ho sognato che fossero entrambi su quel palco insieme a Gilmour. Sognare non costa nulla, in fin dei conti.

È mezzanotte e mezza. È ora di tornare a casa.

Roger Waters

 

COME E’ STATA BATTERSEA LIVE DAL CIRCO MASSIMO?

È sempre molto difficile per me ricostruire le emozioni che provo durante i concerti. Continuano a girarmi per la testa frasi, istanti, sorrisi e rimettere tutto insieme senza sembrare Irvine Welsh è complicato.

Sabato sera, il concerto di Roger Waters è stato pazzesco. In tutta sincerità, le uniche mie (solite) lamentele sono riferite all’organizzazione. Nel vedere la distribuzione del parterre unico in piedi, infatti, ho storto un po’ il naso. In qualsiasi posizione mi trovassi risultava un’impresa vedere il palco. Ma mi rendo conto che è più un fatto personale, ahime.

Per fortuna si tratta di uno spettacolo così unico nel suo genere che  il vedere passa in secondo piano rispetto al sentire. Lo show di un artista come Waters è un’esperienza multisensoriale.  A tratti sembra di essere circondati da enormi dolby. Anche se vi assicuro che, durante “Dogs”, sentire cani dappertutto non è stato confortante per me che ne ho paura.

Mi piace ricordare quanto sia speciale la data del 14 luglio. Nel 1789 ci fu la celeberrima presa della Bastiglia. A distanza di così tanti anni (non fatemeli contare, in matematica sono una capra), posso dire di aver assistito ad un’altra rivoluzione.

Sono giovane ed ho ancora tante cose da imparare, lo so. 

Da un concerto di Roger Waters torni a casa consapevole di aver vissuto qualcosa di magico. Nella testa ti frullano pensieri su cui riflettere, mentre nell’anima forze positive si mescolano fra loro. Inizi a sperare che qualcosa possa cambiare sul serio… ed in “RESIST” inizi a crederci anche tu.

 

Assunta Urbano

Nb: Le foto presenti in questo articolo sono state realizzate da Pitlife.it(Rock in Roma)

Assunta vive a Roma ed è laureata in Lingue, Culture, Letterature,Traduzione presso La Sapienza. È una divoratrice di musica (specialmente britpop anni ’90) ed un'assidua frequentatrice di concerti. Ama i film tragicomici, legge libri classici, viaggia per il mondo, ma soprattutto mangia tanta tanta pizza.

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