Mostra del Cinema di Venezia 2018: Un focus sui film in gara.

La 75esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, partita mercoledì 29 agosto 2018, si è conclusa sabato 8 Settembre con l’assegnazione di numerosi premi da parte delle cinque giurie internazionali. 21 le pellicole in gara, di cui 3 italiane e 18 straniere. Il LEONE D’ORO per il miglior film è andato a ROMA di Alfonso Cuarón (Messico).

I Film in concorso presentavano una grande varietà di generi, spaziando dall’horror, alla fantascienza, al dramma e non solo. In questo focus ne abbiamo selezionati alcuni che ci sono sembrati più interessanti, indicando qualche piccola curiosità in merito.

FILM STRANIERI

Mostra del Cinema di Venezia 2018

FIRST MAN

Dopo il grande successo di La La Land, film del 2016 vincitore di 6 Oscar, Damien Chazelle torna in pista con un’altra conquista: First Man. La pellicola è l’adattamento cinematografico della biografia ufficiale dell’astronauta Neil Armstrong, e di come si arrivò all’Apollo 11, la missione spaziale che nel 1969 fece di lui il primo uomo a mettere piede sulla luna. A vestire i panni di Armstrong troviamo Ryan Gosling, nuovamente protagonista dopo La La Land.

«Questa è una storia articolata tra la Luna e il lavello della cucina, tra l’immensità dello spazio e il tessuto della vita quotidiana. Ho deciso di girare il film come un reportage, e di catturare sia la missione nello spazio che i momenti più intimi e privati della famiglia Armstrong come un testimone invisibile. Speravo che questo approccio potesse mettere in luce il tormento, la gioia, i momenti di vita vissuta e perduta in nome di uno dei traguardi più celebri della storia: lo sbarco sulla Luna».

Damien Chazelle

Mostra del Cinema di Venezia 2018

THE MOUNTAIN

Siamo in America nel 1954, e questa è la storia del Dottor Walter Freeman, medico neurologo divenuto famoso per aver introdotto, con non poche controversie, la lobotomia negli Stati Uniti.

Il suo lavoro viene affiancato da un giovane ragazzo, cresciuto con un padre emotivamente instabile e la cui madre è stata lobotomizzata dallo stesso Freeman. Ad un certo punto le loro vite si intrecciano con quella di Jack, leader di un nascente movimento politico New Age, che vuole effettuare un intervento di lobotomia su sua figlia Susan. Le ragioni di questa decisione però, sono del tutto misteriose.

Freeman, peraltro, eseguì una lobotomia anche su Rosemary Kennedy, figlia di Joseph e sorella di John Kennedy.

Regia di Rick Alverson.

Mostra del Cinema di Venezia 2018

THE BALLAD OF BUSTER SCRUGGs

Sotto la regia dei fratelli Coen, prende vita questa miniserie ambientata nel vecchio west, composta da sei storie separate.

Nella prima storia vediamo protagonista un cowboy canterino, che dà anche il titolo alla serie. Nella seconda ecco spuntare un ladro di banche e bestiame un po’ imbranato; Nella terza seguiamo le vicende dell’attore e dell’impresario di una compagnia teatrale itinerante; Nella quarta storia un cercatore d’oro è stato raggirato, mentre nella quinta una donna sta seguendo due uomini, proprietari di una mandria, sull’Oregon Trail. Nel sesto ed ultimo episodio, infine, cinque passeggeri viaggiano su una carrozza diretta verso un luogo misterioso.

Nel cast troviamo: James Franco, Tim Blake Nelson, Liam Neeson, Brendan Gleeson, Zoe Kazan, Tyne Daly, Willie Watson, Ralph Ineson, Stephen Root, Tom Waits, Saul Rubinek.

«Ci sono sempre piaciuti i film antologici, in particolare i film girati in Italia negli anni Sessanta, che mettevano insieme opere di diversi registi incentrate su uno stesso tema. Nello scrivere un’antologia di storie western, abbiamo tentato di fare la stessa cosa, sperando di ingaggiare i migliori registi attualmente in circolazione. È stata una grande fortuna che entrambi abbiano accettato di partecipare».

Ethan Coen, Joel Coen

Mostra del Cinema di Venezia 2018

AT ETERNITY’S GATE

Dopo circa otto anni, il pittore, regista e sceneggiatore statunitense Julian Schnabel torna al Lido di Venezia, con un lavoro dedicato agli ultimi anni di vita di Vincent Van Gogh.

La lunga assenza dal set è stata dovuta agli inconvenienti legati al suo ultimo film: Miral. La pellicola ritraeva la situazione palestinese, ma il governo della palestina reputò il film irrispettoso nei confronti della religione ebraica, a cui appartiene anche il regista stesso. Come se non bastasse, il protagonista Juliano Mer-Khamis, attivista politico impegnato nella causa palestinese, fu assassinato a pochi giorni dall’uscita del film.

Quest’anno, il regista riappare coraggiosamente, con al fianco Willem Dafoe che interpreta alla perfezione il tormentato pittore olandese. La pellicola non mira a creare una biografia precisa sulla sua vita, ma vuole essere un mezzo per spiegare il senso dell’essere artista.

«Questo film è un insieme di scene ispirate a dipinti di Vincent Van Gogh, eventi della sua vita comunemente accettati come fatti realmente accaduti, dicerie e scene completamente inventate. Il fare arte dà l’opportunità di realizzare qualcosa di concreto, che esprime una ragione di vivere, se esiste una cosa simile. Nonostante tutta la violenza e le tragedie sofferte da Van Gogh nella sua esistenza, non c’è dubbio che abbia vissuto una vita caratterizzata da una magica, profonda comunicazione con la natura e la meraviglia dell’essere. L’opera di Van Gogh è fondamentalmente ottimista. Le convinzioni e la visione alla base del suo singolare punto di vista rendono visibile e fisico ciò che è inesprimibile. Sembra essere andato oltre la morte, incoraggiando gli altri a fare altrettanto».

Julian Schnabel

FILM ITALIANI

Quest’anno i 3 film italiani in gara hanno una cosa in comune: parlano inglese. Questo è forse il primo passo per una nostra possibile sprovincializzazione e per un’apertura verso il mondo anglosassone, ancora al primo posto nell’industria cinematografica.

Mostra del Cinema di Venezia 2018

SUSPIRIA

Il primo dei tre, proiettato al festival sabato 1 settembre, è stato l’horror Suspiria, di Luca Guadagnino. La pellicola è un remake dell’omonimo film del 1977 di Dario Argento. Tra le protagoniste abbiamo Dakota Johnson, Tilda Swinton, Chloë Grace Moretz, Mia Goth e Jessica Harper, che fu la protagonista del film originale, ma che per questo lavoro interpreta un ruolo differente.

La storia è ambientata nel 1977 e parla di una ballerina americana, Susie Bannion, che si trasferisce a Berlino per far parte di una prestigiosa compagnia di danza. Tutto procede nella norma fino a quando una serie di violenti omicidi interrompono la vita quotidiana del gruppo.

Il film non è un vero e proprio remake di quello originale, ma è più che altro un omaggio, ciò che è nato dalle emozioni e dalle sensazioni di Guadagnino, dopo aver visto la pellicola per la prima volta ed esserne rimasto folgorato.

«Ogni film che realizzo è come un esordio per me: un nuovo inizio che parte dalle memorie che hanno costruito il mio immaginario. A dieci anni, a Cesenatico, ebbi l’epifania di Suspiria: un poster in un cinema chiuso. Trentasette anni dopo debutto al cinema (dell’orrore) grazie al potere evocativo di Dario Argento, capace di scatenare gli immaginari. Suspiria nasce nel 1976 ed esce nel 1977. Il nostro Suspiria è ambientato nel 1977, un anno fecondo per le rivoluzioni femminili-femministe».

Luca Guadagnino

Mostra del Cinema di Venezia 2018

What you gonna do when the world’s on fire? (Che fare quando il mondo è in fiamme?)

Il 2 settembre è toccato a Roberto Minervini. Il regista, che vive tra Italia e Stati Uniti, racconta tre storie di discriminazione nei confronti degli afro-americani nel sud degli Usa, ponendo in primo piano la questione razziale, che secondo il suo punto di vista sembra non essersi mai risolta veramente.

Estate 2017, una serie di brutali uccisioni di giovani africani americani per mano della polizia scuote gli Stati Uniti. Una comunità nera del Sud americano affronta gli effetti persistenti del passato, cercando di sopravvivere in un paese che non è dalla parte della sua gente. Intanto le Black Panthers organizzano una ferma manifestazione di protesta contro la brutalità della polizia. Una scottante riflessione sul concetto di razza in America.”

«La mia speranza è che What You Gonna Do When the World’s on Fire? susciti un dibattito necessario sulle attuali condizioni dei neri americani che, oggi più che mai, vedono intensificarsi i crimini motivati dall’odio e delle politiche discriminatorie».

Roberto Minervini

Mostra del Cinema di Venezia 2018

CAPRI-REVOLUTION

In chiusura per il trio italiano, giovedì 6 settembre ha debuttato Capri-Revolution, di Mario Martone.

Il regista ci porta nel passato, nel 1914, quando l’Italia andava incontro alla prima guerra mondiale e alle utopie e ideali di libertà dei giovani. Capri era un luogo magico e ideale dove approdare per la ricerca dell’arte e del senso della vita. Fu proprio qui che un gruppo di anticonformisti nordeuropei (che oggi definiremmo Hippy) decise di fermarsi per un po’. Le loro vite raffinate si incroceranno con la semplicità e la curiosità di una ragazza del posto, Lucia, e con la razionalità lontana da ogni fantasia del medico del paese, Antonio.

Al di là dell’intreccio di queste vite, sullo sfondo ma costantemente presente è il magnetismo di Capri, che attira da sempre chi aspira alla libertà.

«Il film prende spunto dalla comune che il pittore Karl Diefenbach creò a Capri all’inizio del Novecento. […] Di Diefenbach era interessante soprattutto la scelta di praticare l’arte dentro una radicale rivoluzione umana, in cui il rapporto con la natura diventa centrale. Le scelte compiute in anni lontanissimi dalla comune di Capri parlano direttamente al nostro tempo, in cui la questione di che senso dare al progresso e al rapporto tra uomo e natura è centrale per la sopravvivenza stessa degli esseri umani».

Mario Martone

75 Mostra del Cinema di Venezia 2018 –  Premi Ufficiali

VENEZIA 75

La Giuria di Venezia 75, presieduta da Guillermo del Toro e composta da Sylvia Chang, Trine Dyrholm, Nicole Garcia, Paolo Genovese, Malgorzata Szumowska, Taika Waititi, Christoph Waltz, Naomi Watts, ha deciso di assegnare i seguenti premi:

 

LEONE D’ORO per il miglior film a:

ROMA di Alfonso Cuarón (Messico)

LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA a:

THE FAVOURITE

di Yorgos Lanthimos (UK, Irlanda, USA)

LEONE D’ARGENTO – PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA a:

Jacques Audiard per il film 

THE SISTERS BROTHERS (Francia, Belgio, Romania e Spagna)

COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione femminile a:
Olivia Colman
nel film THE FAVOURITE di Yorgos Lanthimos (UK, Irlanda, USA)

COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione maschile a:
Willem Dafoe
nel film AT ETERNITY’S GATE di Julian Schnabel (USA, Francia)

PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Joel Coen e Ethan Coen 
per il film THE BALLAD OF BUSTER SCRUGGS di Joel Coen e Ethan Coen (USA)

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:
THE NIGHTINGALE
di Jennifer Kent (Australia)

PREMIO MARCELLO MASTROIANNI
a un giovane attore o attrice emergente a:
Baykali Ganambarr
nel film THE NIGHTINGALE di Jennifer Kent (Australia)

 

Per la Lista completa dei premi assegnati visita il sito della Biennale di Venezia

Federica Brosca

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