Catalizzare l’attenzione dell’estate concertistica verso una perla del territorio irpino: l’EscaJazz parte da questa idea, cercando di centralizzare, anche per la sua sesta edizione, il pubblico che apprezza i grandi nomi del jazz italiano e non solo nel territorio comunale di Sant’Angelo all’Esca, agglomerato urbano di circa 700 abitanti.
Abbiamo assistito alla serata inaugurale della tre giorni conclusasi ieri, constatando come il centro abitato sia totalmente intriso dell’atmosfera dell’EscaJazz. Le note jazz risuonano nell’aria già nei vicoletti che dopo pochi passi confluiscono verso Piazza Fante d’Italia, location designata dell’evento. La naturale balconata che affaccia sulla Valle del Calore si presta quale cornice perfetta dove allestire la zona stage, animata nella prima serata da Lauren Henderson (protagonista di una masterclass nel pomeriggio) ed il trombettista Flavio Boltro, accompagnati nella performance dall’Elio Coppola Quartet. Un’esibizione di indubbia caratura e respiro internazionale, dove gli standard jazz e brani di ampio respiro si sono alternati agli inediti provenienti da “Alma Oscura”, la più recente pubblicazione discografica di una voce dal carisma assoluto.
Musica dal vivo, ma non solo: oltre al “Concerto al tramonto” di Giuliano Vozella e la jam session notturna aperta dall’Andrea Rea Trio, l’elemento più caratterizzante dell’EscaJazz è la personalità, la realtà inclusiva (come si nota dalle assemblee organizzative pubbliche e dalla campagna di crowdfunding che ha anticipato la manifestazione), la cura dei dettagli e l’offerta enogastronomica di assoluto livello. Il lavoro della comunicazione e l’immagine coordinata che è stata sviluppata ha il sentore dei festival internazionali, ed è attraverso questa grande professionalità che si può creare un connubio efficace tra arte ed organizzazione-evento, elementi che possono portare ad importanti evoluzioni anno dopo anno.
Giandomenico Piccolo
