INDIEGENO FEST 2021 non si farà.
L’annuncio da parte degli organizzatori manifesta con profonda amarezza l’insostenibile situazione che sta attanagliando il settore della musica dal vivo.
Il festival sarebbe dovuto andare in scena dall’1 al 5 Agosto, ed invece non se farà nulla. Un passo indietro obbligato, in quanto non sussistono le condizioni materiali necessarie per assicurarne il buon esito. Per la prima volta dopo sette anni, dunque, il Teatro Greco di Tindari (ME) rimarrà senza voce e senza luci.
Alcuni nomi in cartellone (Bugo, Carmen Consoli, Francesca Michielin, Roy Paci) erano stati annunciati nelle settimane scorse con conseguente avvio della prevendita dei biglietti – che saranno rimborsati in maniera automatica e senza dover effettuare alcuna richiesta.
L’importo verrà accreditato sulla carta utilizzata in fase di acquisto nei prossimi 15/20 giorni, mentre rimangono validi per la prossima edizione i voucher 2020.
Indigeno fest 2021: La lettera degli organizzatori
“Abbiamo iniziato Indiegeno Fest nel 2014, non ci siamo mai fermati, nemmeno lo scorso anno con tutte le difficoltà della pandemia. Anche per questa edizione ce l’abbiamo messa tutta. Siamo partiti nuovamente fiduciosi, contando sulle nostre forze e quelle di coloro che hanno creduto in noi, facendo squadra. Non avremmo mai voluto darvi questa notizia, ma siamo costretti a dover annullare l’ottava edizione di Indiegeno Fest con enorme dispiacere, per motivi che non dipendono da noi.
Dopo gli ultimi incontri con le istituzioni, dove abbiamo portato le nostre istanze e motivazioni, abbiamo dovuto prendere atto, con molta amarezza, che non ci sono le condizioni per ospitare il nostro festival. Contributi economici incerti, risposte tardive, lente, cambiamenti in corsa, fino all’ultima insostenibile novità sui vincoli (non risolti nonostante le rassicurazioni) alla capienza del Teatro Greco di Tindari. Ancora: l’inadeguatezza a reperire fondi per sostenere il nostro festival e, da parte delle istituzioni locali e regionali, a gestire le tempistiche per la preparazione di eventi così complessi.
Non solo non ci siamo sentiti supportati ma siamo stati schiacciati da una macchina burocratica resistente ad ogni nostra proposta e questo ci ha messo con le spalle al muro. Nei fatti è emerso un disinteresse verso lo sviluppo di questo progetto, in un periodo difficile per il nostro settore. Insomma, non siamo stati capiti e siamo stati lasciati soli.
Purtroppo il mondo dello spettacolo dal vivo e quello istituzionale non dialogano con le stesse tempistiche e parametri, nonostante la nostra volontà di lavorare con professionalità, impegno e in sicurezza.
Il nostro settore è fatto di famiglie, di lavoratori che da oltre un anno stanno cercando con tutte le proprie forze di riprendersi, adattandosi e reinventandosi, ma trova sempre il muro istituzionale che non collabora.
Ci scusiamo con tutti: lavoratori, artisti, booking, management, fornitori, partner, volontari, associazioni e pubblico. Speriamo di poter tornare più forti di prima.
Nel frattempo invitiamo anche voi a non mollare: supportate il settore, andate a scoprire anche artisti che non conoscete perché è una ricchezza quella che abbiamo.
Grazie ancora e viva la musica, sempre!”