110 anni fa, esattamente il 17 agosto 1908, veniva proiettato il primo cartone animato della storia.
Fantasmagorie è il suo titolo, e fu realizzato dall’animatore, regista e sceneggiatore francese Émile Cohl.
ORIGINI DELL’ANIMAZIONE
I disegni animati hanno origini in antico Egitto e in Cina, con gli spettacoli delle ombre proiettate sui muri. Tempo dopo, nel 1646, si diffuse la lanterna magica: una scatola chiusa, contenente una candela, all’interno della quale veniva inserita una lente dipinta che permetteva di proiettarne le immagini su una parete. Da qui nasceranno una moltitudine di altri strumenti che porteranno gradualmente allo sviluppo delle tecniche utilizzate oggi.
Due anni prima del lavoro di Cohl, nel 1906, il regista e produttore cinematografico inglese James Stuart Blackton cominciò a sperimentare nel campo, dando vita al primo tentativo di cortometraggio animato realizzato con la tecnica Stop motion. Si trattava di spostare oggetti inanimati progressivamente, fotografando ogni cambio di posizione per creare una sequenza di immagini che dessero l’illusione del movimento. Ne venne fuori Humorous Phases of Funny Faces, una serie di personaggi disegnati con il gesso su una lavagna, che cambiavano espressioni, fumavano e agitavano ombrelli e cappelli.
Nonostante l’esperimento ben riuscito, gli storici considerano il primo vero cartone completamente animato il prodotto creato da Émile Cohl.
TRAMA E REALIZZAZIONE TECNICA
Il titolo Fantasmagorie significa “rapida successione di immagini reali o immaginate”, immagini che colpiscono la mente, lasciandola confusa. Il termine, all’epoca, veniva usato proprio in riferimento al susseguirsi di illusioni ottiche prodotte dalla lanterna magica.
Il cartone è muto e dura circa 1 minuto e 20 secondi. Eppure, per questa breve durata sono stati necessari 700 disegni e 5 mesi di lavoro.
Ogni disegno, creato su carta, è stato trasferito su pellicola negativa e poi fotografato. La pellicola negativa è stata scelta per ricreare l’effetto del gesso sulla lavagna, utilizzato precedentemente nel lavoro di Blackton.
Il cartone non ha una vera e propria trama. Come abbiamo anticipato, è più che altro una sequenza di immagini che si trasformano di volta in volta e vedono protagonista un piccolo clown di nome Fantôche (fantoccio) alle prese con elefanti, donne con cappelli giganti, bottiglie che diventano fiori, poliziotti e gentiluomini.
Federica Brosca