Il Bene Mio: andate al cinema, per il bene vostro

Il Bene Mio esce nelle sale giovedì 4 ottobre.  Il film è diretto da Pippo Mezzapesa ed ha come illustri interpreti Sergio Rubini, Sonya Mellah, Dino Abbrescia, Francesco De Vito e Teresa Saponangelo.

In particolare, la pellicola è stata presentata come Evento Speciale in occasione della 15esima edizione delle Giornate degli Autori 2018 a Venezia.

Il Bene Mio  – Il Film

La Trama

Il Bene Mio racconta la storia di Elia, un abitante insolito della cittadina di Provvidenza. È insolito proprio perché costui è l’unico, o meglio l’ultimo, abitante di un paese fantasma distrutto da un terribile terremoto. Gli altri compaesani, più che resistere e ricostruire la loro vita lì, hanno preferito abbandonare il luogo per costruire una “Nuova Provvidenza”.

Sebbene la comunità inviti Elia continuamente e calorosamente a trasferirsi, egli non si lascia convincere. A cambiare le sue sorti sarà l’arrivo di Noor, una donna in fuga, arrivata casualmente a Provvidenza. Il protagonista si ritroverà davanti ad un bivio:  dovrà scegliere fra il ricordare ed il dimenticare.

La location 

Provvidenza, il paesino in cui è ambientato Il Bene mio, come ben sappiamo, è un luogo fittizio. Eppure la sua location principale è realmente un paese fantasma. Si tratta di Apice Vecchia, in provincia di Benevento. La cittadina fu colpita da due distruttivi terremoti, il primo nel 1962 ed il secondo nel 1980. Quest’ultimo spinse gli apicesi a cambiare vita e a trasferirsi altrove. Ancora oggi, talvolta, dei turisti si recano nella cittadina per visitarla, così come accade anche nel lungometraggio.

Non solo il Beneventano fa da sfondo a questa storia toccante. Si aggiunge anche uno scorcio di Puglia, precisamente si tratta di Gravina in Puglia, come si può notare dallo splendido ponte.

La storia di Apice e quella di Provvidenza si uniscono agli altri mille racconti di una stupenda nazione come l’Italia, fin troppo piena di paesi fantasma. Siamo tutti una continua ripetizione di Pompei del 79 d.c. Siamo costretti ad affrontare perdite, a vedere la nostra casa crollare davanti ai nostri occhi e a dover ricominciare da zero.

Provvidenza 

Sembra un collegamento ovvio, eppure si tratta solo di una casuale coincidenza. La Provvidenza, la famosa barca de “I Malavoglia” di Verga, non ha nessi in comune con Il Bene Mio. Nonostante ciò, un collegamento possibile è da notare. In entrambi i casi, che si parli di una barca o di un paese, la stessa Provvidenza che aveva dato massimo sicurezza, ha, invece, seminato scompiglio, morte e distruzione.

Inoltre, si ritrova in ambedue un personaggio chiamato Gesualdo. In ogni caso, che si tratti di coincidenze o meno, possiamo star certi che sono piacevoli.

 Il bene mio

Il Bene Mio – Il Commento

Elia, magistralmente interpretato da Sergio Rubini, pur non riuscendo a superare la perdita di sua moglie Maria, risulta un personaggio dinamico. Non si tratta del classico eremita, che non abbandona la città per desiderio di solitudine. Elia è vitale, così come pensa sia ancora vivo Provvidenza. Appare come il “pastore” della sua comunità, tentando di ricostruirla.

Il Bene Mio si regge su alcuni limes, su contrasti e confini. Il primo, che personalmente ritengo il più interessante, si ritrova nel modo di concepire il lutto. Un infinito oscillare tra ricordo e dimenticanza. Mentre Elia desidera vivere tra i ricordi di un passato ormai perduto, gli altri suoi concittadini si sforzano in ogni modo di dimenticare ciò che è avvenuto.

Inserito in questo contesto è l’espediente dell’ “estraneo”. All’improvviso, nello stesso luogo che tutti hanno abbandonato, arriva Noor, interpretata da Sonya Mellah, che a sua volta aveva lasciato la sua terra. Elia si sente compreso da questa donna. Metaforicamente risulta come un qualsiasi migrante che giunge in Italia, la stessa nazione che noi stessi siamo i primi a lasciare.

Come dicevo, è difficile prendere una posizione tra il dimenticare e ricordare. È un tratto sicuramente soggettivo. Eppure, come sostiene anche il protagonista di questa storia : “Non ci può essere un futuro senza un passato”.

Pippo Mezzapesa vuole raccontare la lotta interiore di un uomo che ha deciso di elaborare il dolore attraverso gli oggetti del ricordo. Il film, sotto questo profilo, risulta totalmente credibile e ben riuscito.

Il Bene Mio è una storia che ci riguarda tutti nel profondo. Andate a vederlo al cinema, per il bene mio e pure per il vostro.

Assunta Urbano

Ciao, abbiamo rilevato che stai utilizzando una estensione per bloccare gli annunci. I banner pubblicitari ci consentono di fornirti notizie in maniera gratuita.

Supportaci e continua a leggere disabilitando il blocco e inserendo il nostro portale nella whitelist