Klimt & Schiele – Eros e Psiche: Un affascinante inizio Novecento

Klimt & Schiele – Eros e Psiche è lo splendido film evento che racconta dei primi decenni del secolo breve. A distanza di cento anni dalla sua fine, si ritorna a parlare dell’epoca d’oro. Un’epoca che si divide tra sfarzi smisurati e sogni irrealizzati a causa dell’arrivo della Grande Guerra.

La pellicola sarà disponibile unicamente il 22, il 23 ed il 24 ottobre. 

Klimt & Schiele

LA TRAMA 

Più che di  film, sarebbe corretto parlare di un docu-film.

Come Virgilio accompagna Dante nel suo viaggio ne La Commedia, l’attraente Lorenzo Richelmy ci guida nella storia dei principali artisti della Secessione, Schiele & Klimt, e le ossessioni di quegli anni.

L’età d’oro in Klimt & Schiele – Eros e Psiche è rivissuta attraverso immagini di repertorio, come nel caso di Sigmund Freud, opere degli stessi artisti ed opinioni di Bryan Gilliam, musicologo, Eric Kandel, neuroscienziato con un Nobel in medicina e molti altri studiosi.

 L’EPOCA D’ORO 

Siamo nei primi decenni del Novecento a Vienna. Il periodo denominato “Epoca D’Oro”, che  va dalla fine dell’Ottocento ai primi del Novecento, è il protagonista di questa storia. Fu un periodo particolare. L’avvento del nuovo secolo aveva inizialmente scaturito grandi speranze, soprattutto negli artisti. I sogni, che tutti avevano gelosamente custodito, però, furono distrutti dall’avvento della Prima Guerra Mondiale.

Si tratta di un periodo storicamente rilevante a causa delle molteplici innovazioni tecnologiche.

Dal punto di vista culturale, invece, gli artisti riuscirono ad esprimere perfettamente e profondamente i sentimenti provati dalle nuove generazioni. In particolare, Klimt & Schiele rappresentarono una parte nascosta e mai raccontata degli uomini : la psiche.

Il 1918 fu a sua volta un anno decisivo: morirono sia Schiele che Klimt, e Terminò la Grande Guerra. Il mondo era ufficialmente entrato nel nuovo secolo, ma niente era più come prima e di positivo c’era ben poco.

KLIMT & SCHIELE 

Klimt & Schiele : Eros e Psiche riesce perfettamente a dimostrarci perché Vienna fosse in quegli anni al centro d’Europa. Gli sfarzi, per la verità, erano legati ad un periodo economicamente favorevole, ma solevano anche nascondere quelli che erano i veri problemi dell’uomo di inizio Novecento.

Gli unici capaci di rappresentarlo furono per l’appunto Egon Schiele e Gustav Klimt. Il debole animo umano fu rappresentato per la prima volta negli abbracci di Schiele e negli sguardi di Klimt. Entrambi riuscirono a dipingere un uomo mai esposto, ma alquanto reale. Fu una rivoluzione, anche perché la maggior parte delle loro opere avevano un alto livello di eroticità.

Ma fu anche uno scandalo, in primis per le immagini femminili. I nudi femminili e maschili erano presenti da secoli nella storia dell’arte. Eppure, quelli dei due artisti viennesi erano differenti. Le donne non apparivano più come figure caste ed innocenti, talvolta spaventavano addirittura gli uomini per quanto fossero sensuali.

Dipinti che ancora oggi, dopo cento anni, emozionano chi le osserva, per la loro veridicità, per i colori e soprattutto per gli sguardi. E ancora oggi, destano scalpore. Quegli sguardi, sofferenti, ammiccanti ed ovviamente erotici, sembrano esprimere efficacemente l’uomo novecentesco. Tutto il lavoro che Sigmund Freud stava facendo con la psiche umana veniva illustrato nei minimi dettagli da Schiele e Klimt.

 

KLIMT & SCHIELE : EROS E PSICHE | IL COMMENTO 

L’uomo di inizio novecento mi ha sempre affascinato. Un uomo assolutamente non pronto ad affrontare l’avvenire e perciò fortemente debole. Di quel periodo l’arte e la letteratura ci raccontano con grande precisione di quest’essere fragile, che probabilmente non è più riuscito ad emergere dal 1900 ad oggi.

Diventa facile essere ipnotizzati dagli occhi della Giuditta di Klimt, una donna dalla straordinaria potenza e carica erotica. Diventa inevitabile riconoscersi negli abbracci degli amanti dipinti da Schiele.

Il film – evento Klimt & Schiele : Eros e Psiche ci catapulta in quegli anni magici, ma psicologicamente complicati. Lorenzo Richelmy ci accompagna in questo elettrizzante viaggio viennese, con i suoi pregi e difetti.

Nel docu-film ci si sente circondati dall’arte, quasi come se la si osservasse dall’interno. È un’emozione unica, sicuramente migliore delle mostre multimediali che continuano a propinarci negli ultimi anni. Per diventare anche voi parte integrante di questo sfarzoso inizio Novecento, correte in biglietteria e prenotate immediatamente un posto nel vostro cinema preferito per una data tra il 22, 23, 24. Vi assicuro che sarà speciale.

 

Assunta Urbano

Assunta vive a Roma ed è laureata in Lingue, Culture, Letterature,Traduzione presso La Sapienza. È una divoratrice di musica (specialmente britpop anni ’90) ed un'assidua frequentatrice di concerti. Ama i film tragicomici, legge libri classici, viaggia per il mondo, ma soprattutto mangia tanta tanta pizza.

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