The Big Bang Theory : l’ultima puntata segna la fine di un’era

The Big Bang Theory, la sitcom più amata degli ultimi anni ed una delle più longeve della storia, chiude i battenti alla sua dodicesima stagione. Nonostante si tratti di episodi di circa venti minuti, leggeri e spensierati, l’attaccamento emotivo ai personaggi è stato ugualmente forte ed intenso.

È triste pensare che si concluda. Eppure è arrivato il momento di dire addio, o anche un meno sofferente “arrivederci”, ai nostri cari compagni.

Dodici anni insieme

 

Era il 24 settembre 2007 quando, per la prima volta, abbiamo visto sul piccolo schermo le facce dei quattro strambi e principali interpreti di The Big Bang Theory. Già a partire dall’episodio pilota – il primo di 279 seguenti puntate dello show creato da Chuck Lorre e Bill Prady – ha registrato un ottimo successo.

In questi dodici anni la serie non ha mai perso la sua unicità, pur affrontando molteplici cambiamenti. Non si potrebbe di certo dire che ci sia stata una mancanza di idee.

Svariati sono stati i premi conquistati dagli attori e dalla sitcom stessa nel corso del tempo. In particolare, si ricordino le statuette vinte agli Emmy Awards da Jim Parsons (Sheldon), come attore protagonista, nel 2010, 2011, 2013 e 2014 ed il Golden Globe del 2011 vinto ugualmente dall’attore nella medesima categoria.

The Big Bang Theory

The big bang Theory (2007-2019)

 

I protagonisti di The Big Bang Theory sono gli scienziati Sheldon Cooper (Jim Parsons), Leonard Hofstadter (Johnny Galecki), Howard Wolowitz (Simon Helberg) e Raj Koothrappali (Kunal Nayyar). Incisive sono le presenze femminili all’interno dello show. Ritroviamo infatti, a partire dal primissimo istante, Penny (Kaley Cuoco), la bellissima ragazza della porta accanto, e dalla quarta stagione anche Bernadette Rostenkowski (Melissa Rauch) e Amy Farrah Fowler (Mayim Bialik).

Al centro si collocano le avventure scientifiche e relazionali di questo gruppo di amici, che sembra essere diventato anche il nostro con il trascorrere degli anni.

In superficie potrebbe apparire come una sitcom scontata, eppure è errato definirla tale. Nel corso del tempo ogni soggetto ha modificato, infatti, le sue caratteristiche. Abbiamo visto sullo schermo – e ne abbiamo quasi inconsciamente preso parte – i matrimoni di Bernadette e Howard, Penny e Leonard ed ovviamente anche di Amy e Sheldon. Abbiamo assistito alle crescite professionali di ciascuno. Howard diventa astronauta, Penny rinuncia alla carriera di attrice, per divenire una rappresentante farmaceutica, seppure non sia la sua massima aspirazione.

Dunque, in The Big Bang Theory abbiamo partecipato alla crescita ed ai mutamenti di personaggi fittizi, che sono divenuti parte integrante della nostra vita.

Alcune peculiarità

 

Molti aspetti sono costanti nella totalità degli episodi. Un esempio: il cognome di Penny. Ecco, il cognome di quella che è stata spesso dipinta come la “bella e stupida” non è mai stato citato in alcun episodio. Probabilmente questo dato sta a separare proprio la sua condizione sociale da quella dei suoi compagni, i quali sono tutti laureati e divenuti in seguito scienziati.

Svariati e numerosi sono gli attori che si sono prestati ad una o più apparizioni all’interno di The Big Bang Theory, interpretando il ruolo di sé stessi. Tra questi ricordiamo soprattutto Wil Wheaton e Stephen Hawking, ricorrenti in varie puntate, Stan Lee, Elon Musk, Carrie Fisher, Mark Hamill.

C’è chi considera The Big Bang Theory una serie banale, colma di stereotipi e cliché. Addirittura, un “programma solo per nerd”. Chi lo fa si sbaglia di grosso e non ha ben chiari i punti di forza della sitcom.

L’aspetto più interessante non riguarda la trama ma i dialoghi. Questi ultimi risultano spesso intraducibili in italiano, per cui vi consiglio una visione in lingua originale. Spesso, infatti, in traduzione vi sono degli adattamenti che appaiono molto lontani dal materiale di partenza e si rischia di perderne l’essenza.

The Big Bang Theory: La dodicesima stagione e la fine di un’era

 

Con la dodicesima stagione di The Big Bang Theory, appena conclusa, si segna indubbiamente la fine di un’era. Un momento che sapevamo sarebbe arrivato ma forse avremmo preferito avvenisse più in là. Occorre ora un po’ di tempo per metabolizzarlo.

Senza fare spoiler, posso affermare che la dodicesima stagione conclude in modo coerente – addirittura a tratti commovente – la sitcom. Si chiude un cerchio, forse, nel migliore dei modi. Si ha il raggiungimento di obiettivi prefissati fin dal primo istante, e di altri che, invece, sono stati frutti di una trasformazione nel corso degli anni.

La parola cambiamento è al centro del penultimo episodio, così come, in realtà, è fondamentale anche nel corso delle dodici stagioni, sebbene non lo si noti in modo diretto. Raj riesce a parlare con le donne senza dover obbligatoriamente bere alcol, tanto per fare un esempio.

Nella penultima puntata, vediamo uno Sheldon totalmente avverso al concetto di mutamento. Senza accorgersi, però, che le vicende rappresentate nel 2019 sono differenti dal 2007.

I cambiamenti sono una forte costante della vita umana, sono quelli che ci rendono vivi, che ci fanno crescere, fino a renderci delle migliori (o talvolta peggiori) versioni di noi stessi. Ed è questo il punto a cui lo stesso protagonista di The Big Bang Theory arriverà in conclusione. Vediamo una Penny con una nuova e differente visione riguardo la maternità, ma soprattutto uno Sheldon che, nel momento più importante della sua vita, mette da parte sé stesso, dando maggiore lustro ai suoi amici e compagni di vita.

In questi dodici anni abbiamo assistito sul divano delle nostre dimore ad una bella e godibile storia. La sua ultima puntata sancisce inevitabilmente la fine di un’era. Senza alcuna voglia è arrivato, insomma, il momento di dire addio ad una delle serie più amate degli ultimi dieci anni.

Cito per chiudere una frase Amy in questi ultimi battiti di The Big Bang Theory, che mi appare alquanto esplicativa a riguardo: “le nostre vite non saranno più le stesse”.

 

 

 

Assunta Urbano

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