Toy Story 4, un nuovo capitolo che segna la fine della saga (?)

Toy story 4 – il nuovo capitolo del famoso film d’animazione Pixar – è già un enorme successo: la pellicola ha superato i 700mila euro di incasso, aggiudicandosi il primo posto al botteghino.

A quasi dieci anni di distanza da Toy Story 3, l’annuncio di un nuovo lungometraggio aveva sorpreso tutti, specie perché l’ultima storia sembrava avere un finale ben definito e non lasciava presagire un continuo. In più, in Italia, dopo la scomparsa di Fabrizio Frizzi  (da sempre doppiatore di Woody) l’idea che qualcun altro prestasse la voce al famoso sceriffo ha fatto da subito storcere il naso.

La Pixar, però, non è caduta nell’errore di trascinare avanti una storia già finita. La nuova avventura si dimostra all’altezza delle precedenti, coinvolge le nuove generazioni e riporta indietro nel tempo chi, intanto, è diventato un po’ più grande. La voce di Frizzi è effettivamente una grossa mancanza, più che altro per una questione affettiva, ma dopo un po’ lo spettatore viene immerso nella magia della storia e pian piano ci si abitua all’assenza.

Toy story 4

TOY STORY 4 – TRAMA

Per Bonnie, la nuova bambina a cui Andy ha donato i suoi giocattoli prima di andare al college, è arrivato il momento di andare a scuola. Spaventata dal contesto nuovo ed estraneo, la piccola viene aiutata da Woody che, intrufolandosi di nascosto nel suo zainetto, le fa da angelo custode mentre lei non vede. Non potendo portare a scuola nessun giocattolo per farle compagnia, la bimba costruisce Forky, un pupazzetto fatto di materiali di scarto trovati nel cestino, e immediatamente vi si affeziona.

L’oggetto, però, credendo di essere soltanto spazzatura, tenta di buttarsi via ripetutamente, ma viene salvato di volta in volta da Woody, che ha intravisto in lui il simbolo della tranquillità scolastica della bambina e vuole assicurarsi che sia sempre con lei. Durante un viaggio in camper con Bonnie e i suoi genitori, però, Forky si getta dal finestrino e Woody corre nuovamente in soccorso per recuperarlo.

Nel tentativo di tornare al camper, i due si imbattono in un negozio di antiquariato, dove incontreranno una bambola che creerà loro più di un contrattempo. Parallelamente, dopo tanto tempo Woody ritrova Bo beep, una pastorella di porcellana di cui era innamorato (ma che i genitori di Andy avevano dato via molto tempo prima), e la storia prenderà una piega decisamente inaspettata.

TOY STORY 4 – LE NUOVE VOCI

Inizialmente, come già anticipato, le attenzioni ricadono sulla nuova voce di Woody. A primo impatto la differenza è forte, e la prima sensazione è un po’ negativa. Il nuovo doppiatore Angelo Maggi – voce italiana di Tom Hanks, a sua volta prestavoce nella pellicola originale – è bravissimo ed è un esperto del settore. 

La prima sorpresa è la voce del nuovo personaggio, Forky, affidata all’amatissimo Luca Laurenti. Il giocattolo è davvero simpatico, così come il suo interprete vocale. La scelta è stata coraggiosa poiché Laurenti ha una tonalità così particolare che, ascoltandola, viene immediatamente in mente il suo volto reale e risulta difficile non pensarlo guardando il personaggio animato. Tuttavia, lo showman è talmente apprezzato che l’impressione generale risulta ugualmente positiva.

Duke Caboom, infine, new entry che rappresenta uno stunt-man canadese, gode di una voce molto nota nella versione in lingua:  Keanu Reeves.

Toy story 4

TOY STORY 4 – NON SOLO UN FILM PER BAMBINI

Toy story 4, anche a distanza di anni, riesce a regalare la stessa magia delle versioni precedenti. La carta vincente di questa saga è che, pur essendo in sostanza “un film d’animazione per bambini”, riesce ad arrivare a un pubblico adulto. I mini personaggi sono pieni di sfumature caratteriali che li rendono più umani degli umani stessi. E la storia fa sorridere, divertire e riflettere su molti aspetti della vita. 

La narrazione è avvincente e l’animazione è ricchissima di dettagli visivi. Anche i nuovi personaggi sono interessanti: simpaticissimi peluche, bambole minacciose e inquietanti pupazzi da ventriloquo che sembrano provenire direttamente dal film horror Annabelle.

Bo beep, la bambolina di porcellana data via nel secondo film (assente nel terzo), in questo sequel torna alla ribalta. Si presenta super femminista, forte, indipendente e in grado di cambiare le sorti della storia. Sarà proprio grazie a quest’ultima che Woody prenderà una decisione che senza dubbio stupirà il pubblico.

Ancora una volta il finale non lascia presagire un continuo. Che sia sul serio la fine? Forse stavolta sì, tanto che Tom Hanks è stato costretto a registrare le ultime battute dando le spalle alla troupe, poiché l’emozione era troppo grande. Il quarto capitolo è riuscito così bene che il pensiero della conclusione scatena immediatamente una stretta allo stomaco e una sensazione di nostalgia. Dal 1995 (anno d’uscita del primo Toy story) ad oggi è trascorso tanto tempo, ma il livello dei film è rimasto invariato. Su queste premesse non sarebbe male una nuova avventura, ma a quanto pare non sarà così. Riderete, vi meraviglierete e vi commuoverete, e se questo è davvero un addio, Toy story 4 ci ha salutato nel migliore dei modi.

 

Federica Brosca

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